VERONA: stagione artistica 2021 al TEATRO FILARMONICO

| 15 febbraio 2021
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La Fondazione Arena di Verona propone 6 appuntamenti operistici e 15 concerti per la Stagione Artistica 2021 al Teatro Filarmonico. Un programma pensato per offrire spettacoli nuovi a fianco di opere già apprezzate, insieme ad un vasto cartellone sinfonico, nella tutela del lavoro dei dipendenti e di tutti gli artisti.

Il calendario, ambizioso e al tempo stesso concreto, dimostra la grande determinazione della Direzione quando, già a partire dalla scorsa estate, è stata realizzata una stagione innovativa con il maestoso palcoscenico al centro dell’Arena, per raggiungere poi con l’iniziativa streaming Sei a casa al Teatro Filarmonico un elevato numero di spettatori quando non è stato più possibile accogliere il pubblico in Teatro. Ne risulta una programmazione sostenibile, che potrà svolgersi in qualsiasi scenario, anche qualora dovessero permanere le criticità che stiamo affrontando ormai da diversi mesi. La Stagione Artistica 2021 inizia dunque in streaming e gli spettacoli saranno fruibili sui canali social Facebook, YouTube e sulla nuova webTV arena.it/tv dove, oltre ai concerti già disponibili, continua ad arricchirsi il calendario dei contenuti premium. Il nuovo anno vede inoltre la collaborazione con l’emittente regionale Telenuovo per proseguire l’iniziativa nata per riaprire le porte del Teatro al pubblico, trasmettendo in chiaro le opere e i concerti della stagione artistica almeno fino al mese di marzo. Il nuovo progetto “Filarmonico aperto…a casa tua” aprirà virtualmente le porte del Teatro a tutti i veronesi portando la grande musica nelle case e in quante più realtà possibili. Non appena sarà possibile riaprire gli spettacoli al pubblico verranno rese note tutte le informazioni per l’acquisto di abbonamenti e biglietti.

La Stagione Lirica, a fianco di alcuni titoli più noti, propone delle vere e proprie rarità per un totale di 6 produzioni dal 31 gennaio al 5 dicembre.

Si inizia in streaming il 31 gennaio con un titolo rossiniano frizzante, spiritoso e divertente diretto da Michele Spotti: Il Barbiere di Siviglia, proposto nel fortunato e giocoso allestimento di Fondazione Arena in coproduzione con lo Slovene National Theatre Maribor. Pier Francesco Maestrini ne firma la regia, oltre che la scenografia animata e i costumi insieme al cartoonist Joshua Held, con le luci di Paolo Mazzon, dando vita ad un cartone animato interattivo amato dai più piccoli, ma apprezzato per la freschezza anche dal pubblico adulto.

La stagione lirica prosegue sempre in streaming il 28 febbraio con Il Parlatore eterno, unica composizione nella quale Ponchielli fonde il genere comico con una vena elegante e brillante. L’opera è un pezzo di bravura vocale e recitativa destinato a mettere in luce le qualità di un grande cantante-attore: il protagonista – il parlatore eterno che domina la scena. L’opera viene proposta insieme all’atto unico verista Il Tabarro. La celebre opera, che insieme a Suor Angelica e a Gianni Schicchi costituisce il Trittico pucciniano, viene presentata nel nuovo allestimento della Fondazione Arena di Verona con la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi, al debutto veronese, le scene di Leila Fteita, i costumi di Silvia Bonetti e le luci di Paolo Mazzon. L’opera di Ponchielli, anch’essa nuovo allestimento di Fondazione Arena, vedrà parte del team creativo che nel 2006 ha dato vita alla prima rappresentazione in tempi moderni: la regia è affidata a Stefano Trespidi, le scene sono realizzate da Filippo Tonon, i costumi da Silvia Bonetti e le luci da Paolo Mazzon. Sul podio per entrambi i titoli torna Daniel Oren, uno dei più esperti conoscitori dei complessi artisti areniani. Un salto indietro nel tempo riporta alla musica barocca del compositore inglese Henry Purcell, del quale viene proposta una delle composizioni più celebri: Dido and Æneas, nell’allestimento della Fondazione Teatro Comunale di Modena con la regia di Stefano Monti e le luci del lighting designer Paolo Mazzon. Lo spettacolo, diretto da Giulio Prandi, sarà trasmesso in streaming sulla webTV e sui canali social il 28 marzo e sarà preceduto dalla cantata “Giusti Numi che il ciel reggete” dalla Didone abbandonata di Niccolò Jommelli.

Il 9 maggio andrà in scena la terza produzione lirica, Zanetto di Mascagni, opera rappresentata assai di rado e messa in scena per la prima volta al Filarmonico, tratta dalla commedia in versi in un atto Il viandante (Le passant) di François Coppée. L’ambientazione rinascimentale nella quale si dipana la vicenda del giovane poeta e cantore Zanetto e della cortigiana Silvia è messa in scena da Alessio Pizzech in un nuovo allestimento di Fondazione Arena diretto da Valerio Galli con le scene di Michele Olcese, i costumi di Silvia Bonetti e le luci di Paolo Mazzon. L’opera sarà preceduta da una coeva Antologia verista, con alcuni preludi e intermezzi dello stesso Mascagni, di Francesco Cilea e di Alfredo Catalani.

Repliche: 11, 13, 16 maggio.

Dopo la pausa estiva con il Festival lirico areniano, si tornerà al Filarmonico  il 31 ottobre

Il cartellone sinfonico, dall’8 gennaio al 31 dicembre, propone 15 concerti con direttori e solisti di prestigio internazionale attraverso percorsi tematici e cronologici pensati per dare vita ad una stagione volta a soddisfare i gusti più vari.

8 gennaio (in streaming): Mozart, dall’Austria alla Russia

5 febbraio (in streaming): Respiri e contrasti. Debutto veronese del maestro Giampaolo Pretto, direttore e solista di due capolavori giovanili di Mozart: l’Andante in do maggiore K 315 e il Concerto n. 1 in sol maggiore K 313 entrambi per flauto e orchestra. La seconda parte del programma è invece dedicata alla Sinfonia 9 in do maggiore di Franz Schubert, “La Grande”, imponente ed estremo lascito sinfonico del grande viennese di matrice tardo romantica.

5 marzo (in streaming): Ingegno atipico. Debutto di Jacopo Brusa che accosta due generi meno frequentati di Verdi e Ponchielli, impegnati soprattutto nella produzione operistica. Il Quartetto in mi minore (versione per orchestra d’archi) è infatti l’unica composizione da camera sopravvissuta nel catalogo verdiano, scritta nella primavera del 1873 durante un soggiorno napoletano. La Messa op. 20 di Ponchielli per solisti, coro e orchestra, è l’unica composizione sacra sopravvissuta dell’autore cremonese.

2 aprile (in streaming): Idilli musicali. Il quarto appuntamento sinfonico è diretto da Orazio Sciortino, nella triplice veste di solista al pianoforte (nel poco eseguito Concerto per pianoforte n. 19 in fa maggiore K 459 di Mozart), maestro concertatore alla guida di due raffinate pagine del Novecento francese (Pastorale d’été di Honegger e la Sinfonietta di Poulenc) e compositore di Aiora, una nuova creazione appositamente commissionata da Fondazione Arena, proposta in prima esecuzione assoluta. Gli organici contenuti e la dimensione leggera dei brani conferiscono al concerto la dimensioni di piccoli e raffinati quadretti musicali.

9 – 10 aprile: Complicità e ritmo

Il programma del quinto concerto è interamente dedicato al genio di Bonn, del quale sono ricorsi i 250 anni dalla nascita. Francesco Ommassini dirige l’Orchestra areniana in due delle più significative pagine, pressoché coeve, il Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 61 – unico concerto per violino e orchestra di Beethoven – e la Sinfonia n. 5 in do minore op. 67. Il dialogo del violino con l’orchestra è affidato ad Andrea Obiso e si contrappone alla matrice ritmica della Sinfonia n. 5, che sviluppa fin dalla prima battuta un ritmo articolato e ripetuto per tutta la composizione.

16 –17 aprile: Agile e bucolico

La settimana successiva fa il suo debutto al Filarmonico Tianyi Lu, prima donna vincitrice del Concorso Cantelli, che si cimenta in due programmi che accostano il virtuosismo dal tono festoso e scorrevole del Concerto n. 2 in si minore per violino e orchestra op. 7 di Paganini alla matrice bucolica e quasi pittorica della Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68 “Pastorale” di Beethoven. Solista per questo concerto è l’affermato violinista Giuseppe Gibboni.

23 – 24 aprile: Voci da camera

Per il settimo appuntamento della Stagione Sinfonica torna protagonista il Coro della Fondazione Arena preparato per la sesta stagione consecutiva da Vito Lombardi, che sarà impegnato anche in veste di Direttore. Verranno proposti il Liebeslieder-Walzer op. 52 di Brahms e la suggestiva composizione per coro e chitarra Romancero Gitano op. 152 di Castelnuovo-Tedesco.

14 – 15 maggio: Bottesini, il Paganini del Contrabbasso

Marco Alibrando, giovane Maestro al suo debutto veronese particolarmente attento agli autori del primo ‘900, guida l’Orchestra in un programma interamente dedicato al compositore, direttore d’orchestra e contrabbassista cremasco Giovanni Bottesini, nel duecentesimo anniversario della nascita. Il concerto propone due Ouverture, la prima dall’opera comica Alì Babà, e la seconda dal melodramma Il diavolo della notte, quindi il brano per orchestra Notti arabe, intervallato dal Concerto n. 1 in sol minore con il dialogo virtuosistico tra l’orchestra e il contrabbasso, dove sarà impegnato il rinomato solista Giuseppe Ettorre.

28 – 29 maggio: Itinerario in Germania Per l’ultimo appuntamento primaverile prima della pausa areniana Francesco Cilluffo, al suo debutto al Filarmonico, dirige il Coro e l’Orchestra in un ideale viaggio in Germania con tre dei suoi maggiori compositori, capisaldi del romanticismo tedesco: Brahms, Mendelssohn e Schumann, rispettivamente con l’Ouverture tragica in re minore op. 81, il Salmo 42 op. 42 e la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 97 “Renana”.

La Stagione Artistica vede impegnati l’Orchestra, il Coro preparato per la sesta stagione consecutiva da Vito Lombardi e i Tecnici della Fondazione Arena di Verona.

Biglietteria Arena di Verona

Via Dietro Anfiteatro 6/b, Verona

Tel. 045 596517 – Fax 045 8013287

Call center 045 8005151

Orari da lunedì a venerdì  10:30-16:00

sabato   09:15-12:45 www.arena.it

biglietteria@arenadiverona.it

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