Verona PALAZZO FORTI OSPITA MUNCH, PAOLINI E LE NUOVE ACQUISIZIONI

| 1 ottobre 2001

Appena passata l’emozione di rivedere dopo 10 anni la Gran Guardia splendidamente restaurata, per i veronesi un altro wow!: Palazzo Forti, sede dell’Accademia d’arte moderna, è tornato più bello di prima, dopo cinque mesi di fermo e otto anni di restauri, e ospita tre mostre.
 
Fino al 6 gennaio 2002 gli appassionati potranno godersi la mostra di Edvard Munch intitolata “l’Io e gli Altri”, i sette allestimenti di Giulio Paolini, Premio (alla carriera) Koinè 2000 e le nuove opere (una ventina) acquisite dalla Galleria. Di Edvard Munch (famosa la sua tela intitolata “l’urlo”) sono esposte 100 opere, compresa l’ultima dell’Artista norvegese: “Autoritratto. Tra l’orologio e il letto” che rappresenta se stesso in attesa della fine, tra la pendola senza lancette e il letto di morte. D’altra parte si era tra il 1940 ed il ’43 quando Munch aveva già quasi ottant’anni (muore nel 1944). L’Artista scandinavo ha voluto rappresentare, non l’esteriorità, ma l’interiorità. I sentimenti, l’angoscia, le sofferenze e l’amore sono i soggetti dei lavori di Munch che, dopo aver perso la madre quando aveva 5 anni e la sorella quando ne aveva 13, spinto dalla sua ipersensibilità, ritiene di dover mostrare nelle sue opere. Autore prolifico, lascia migliaia tra dipinti, stampe, acquerelli, disegni, sculture, inoltre scrive diari, lettere e manoscritti. Giulio Paolini, uno dei maggiori Artisti viventi, ha preparato, nelle stanze di Palazzo Forti, sette “allestimenti” che vogliono poter rappresentare “tutte le esposizioni allestite sin qui. Comprese quelle un tempo previste, ma mai realizzate e quelle ancora in fase di progetto in attesa di realizzazione. Se non tutte, quelle che pur dichiarandosi tali non davano per ovvio ed evidente il fatto di esserlo, di presentare cioè delle opere” così lo stesso Paolini ci aiuta a capire il percorso espositivo. Dulcis in fundo per gli appassionati d’arte l’Accademia offre la mostra delle proprie ultime acquisizioni. Una ventina di opere che mettono in mostra linguaggi artistici che inaugurano il nuovo millennio e che dovrebbero rappresentare le avanguardie di un progetto che si protrarrà nel tempo. Tra gli Artisti rammentiamo Sol LeWitt, Michele Tarasco (Mancino), Jaume Pensa, Graziano Pompili, lo stesso Paolini ed altri, alcuni dei quali già visti nelle sale di Palazzo Forti. Non mi sono dilungato in giudizi tecnico-artistici sulle mostre. Penso solo che vale la pena di andarle a vedere, anche perché, in realtà, le mostre sono quattro: Palazzo Forti restaurato, vale, da solo, l’opportunità di visita. Mi sembra opportuno sottolineare lo sforzo didattico che l’Accademia sta facendo per dare un supporto tecnico ai visitatori, siano essi studenti ed insegnanti, siano essi nuclei familiari.
Le mostre saranno visibili dalle 9,30 alle 20 tutti i giorni escluso il lunedì. Per le visite scolastiche guidate, tel.045/8000804 fino alle 13.Sabato 13 ottobre alle 17, Graziano Pompili e sabato 27, Giulio Paolini, racconteranno il loro lavoro. Domenica 4 novembre e domenica 16 dicembre, alle 15,30, la visita guidata sarà seguita da un laboratorio per le Famiglie (genitori da una parte, figli dall’altra). Cataloghi a cura dell’ELECTA e sponsorizzazione da parte dell’Azienda Generale Servizi Municipali di Verona che continua il suo sostegno (lo scorso anno promosse la mostra “Kazimir Malevich e le sacre icone russe”) al mondo culturale scaligero. 

    

Di: C.G.

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