VERONA – MARIA MORGANTI

| 2 novembre 2010
MARIA MORGANTI quadro

L’unità di misura è il colore

Sarà possibile, entrando nel Museo di Castelvecchio, imbattersi in qualcosa che, a prima vista, potrebbe apparire fuori contesto: grandi pannelli, tavole, legni, carte. Tutti impregnati e densi di colore. Ho usato il termine imbattersi a significare che in un Museo d’arte antica difficilmente si pensa che sia presente anche l’arte moderna. Questo può essere un ragionamento corretto nella normalità, ma non conforme al Museo di Castelvecchio: un Museo che dal dopoguerra è stato segnato da due grandi
presenze: quella del primo Sovrintendente Licisco Magagnato e quella dell’Architetto Carlo Scarpa. Due personaggi che hanno lasciato la loro impronta, caratterizzata proprio dall’inserimento del moderno nell’antico: inserimento così riuscito da non essere quasi visibile! Lo stesso accade da tempo con le opere, tra l’altro, di Eiseman, Hamak, Galtarossa, Galvani, e, da oggi e fino al 9 gennaio 2011, con le opere che Maria Morganti ha “inserito”, approfittando degli spazi, degli interstizi, dei dipinti che fanno parte del Museo scaligero: non si notano! Tanto che il Museo ha stampato una “guida” per far trovare e illustrare i lavori della Morganti, artista milanese che vive e lavora a Venezia. La mostra è stata allestita in collaborazione con ARTVERONA, Caterina Tognon Arte contemporanea e la Galleria Michela Rizzo e promossa dal Comune di Verona e dalla Regione del Veneto. Il bel catalogo, dove risalta soprattutto il colore, a cura di Chiara Bertola e i testi della stessa Bertola e di Alba Di Lieto, Paul Hils, Paola Marini, Raphael Rubinstein, è della Silvana Editoriale Spa.

Info: tel 045/8062611 mostre.castelvecchio@comune.verona.it www.comune.verona.it

Di: Carlo Gheller

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