Verona BRUSA LA VECIA

| 22 dicembre 2004

Un’Antica tradizione pagana, già praticata in moltissime altre località della penisola, viene ripristinata da qualche anno a Verona: il ro”go de la vecia”, un immenso falò che, nella sera dell’epifania, vuole significare il passaggio dal vecchio al nuovo, vuole bruciare quanto c’è di negativo nella stagione appena trascorsa per lasciare spazio alla positività che può arrivare dalla nuova stagione.
Sotto la supervisione di Guerrino Lovato, uno scenografo insigne (la sua ultima fatica è stata il disegno e la modellazione dei prototipi delle sculture e dei bassorilievi della cavea del Teatro La Fenice di Venezia), una “vecia” di 10 metri di altezza, fatta di rami, canne, paglia e materiale agricolo di scarto (veniva fatta in campagna, nelle aie), che rappresenta l’immagine della Befana e che varrà bruciata il 6 gennaio in piazza Bra’, nella splendia cornice dell’Arena, della Gran Guardia e dei palazzi del Liston e che si incontrerà con un altro rito del tradizione cristiana che si svolgerà in piazza Bra’, quello dell’arrivo dei Re Magi in visita al Bambinello nei numerosi presepi che sono custoditi negli arcovoli dell’Arena. Quindi un’Epifania fantasmagorica per i veronesi e per i numerosi turisti che affolleranno la piazza più importante di Verona. Con l’augurio che il 2005 sia migliore del 2004.




Di: Carlo Gheller

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