Venezia – POLLOCK – Capolavori celebri e nuove sorprese

| 8 agosto 2015
Pollock - Venezia 2015 - 4

“Scoprire Jackson Pollock credo sia stato il più grande raggiungimento della mia carriera”                                                                       (Peggy Guggenheim, “Art of This Century”, 1979)

Dopo essere stato oggetto di studio e conservazione presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, “Alchimia”, celebre opera di Jackson Pollock (1947) torna alla Collezione Peggy Guggenheim, a cui appartiene, quale perno centrale della mostra “Viaggio all’interno della materia”, con la quale la Collezione Guggenheim di Venezia ha inaugurato il 14 Febbraio scorso l’ampio progetto incentrato sulla figura del particolare artista americano. Curata da Luciano Pensabene Buemi (Conservatore del museo veneziano) e Roberto Bellucci (Funzionario Restauratore Conservatore Opificio delle Pietre Dure di Firenze), questa esposizione ha svelato allo spettatore l’esplosione dei colori ritrovati dopo il lungo intervento di pulitura, in una sorprendente riscoperta di questo capolavoro, per l’occasione eccezionalmente esposto senza teca protettiva in modo da offrire l’esatta lettura della sua complessa superficie tridimensionale in un viaggio unico e affascinante all’interno del dipinto, della tecnica esecutiva, dell’intervento di restauro, attraverso un coinvolgente allestimento multimediale. Video, riproduzioni in 3D, strumenti interattivi, varia documentazione ed oggetti storici provenienti dalla Pollock-Krasner House and Study Center di Long Island rendono fruibile in modo dettagliato l’opera dell’artista, in tutta la sua matericità e nella sua ampia palette di 19 colori. A seguito di questo esaustivo studio e dell’intervento di pulitura, l’esposizione ha presentato inedite informazioni su Pollock e sul suo dipinto, rivelando la personalità di un artista che ha combinato materiali e metodi di applicazione tradizionali con tecniche totalmente anti-convenzionali, da cui si deduce la progettualità dei dipinti realizzati con la tecnica del gocciolamento e non la sola gestualità come finora si era pensato, come egli stesso affermava: “Posso controllare la colatura nella pittura; non c’è casualità, così come non c’è inizio né fine.” Fino al 14 Settembre 2015.

Dal 23 Aprile sempre qui è visitabile “Murale-Energia resa visibile”, mostra a cura di David Anfam, Terzo Consulente Curatore del Clyfford Still Museum di Denver (USA), un’autorità preminente sull’espressionismo astratto. Questa mostra itinerante si concentra su “Mural”, opera monumentale realizzzata da Jackson Pollock nel 1943, ora conservata presso la University of Iowa Museum of Art, Iowa City (Ente organizzatrice dell’esposizione) a seguito della campagna durata 18 mesi per la conservazione e pulizia al Getty Conservation Institute di Los Angeles. Il Murale, il più grande dipinto di Pollock (base più di 6 metri su lino ) fu commissionato nell’estate del 1943 da Peggy Guggenheim per la sua residenza di New York, anticipa le astrazioni che Pollock avrebbe cominciato quattro anni più tardi. La fonte ispiratrice di questo Murale, non nato in una notte di folle creatività come si disse, ma realizzato in cinque mesi, è il frutto delle sue riflessioni sugli orizzonti sterminati dell’Ovest degli Stati Uniti che egli amava essendo qui cresciuto. E qui il paragone mi viene con il Colle dell’Infinito della celebre poesia di Giacomo Leopardi. Attorno al monumentale capolavoro possiamo ammirare la già citata “Alchimia” ed opere di moglie dell’artista Lee Krasner, di David Smith, e Robert Motherwell. Viene altresì posta nuova luce sul rapporto tra Pollock e fotografi di azione come Herbert Matter, Barbara Morgan, Aaron Siskind, e Gjon Mili, dai quali l’artista trasse l’ispirazione a realizzare il cinetismo in pittura. Dopo Venezia la mostra farà tappa alla Deutsche Bank Kunsthalle di Berlino, quindi al Museo Picasso di Malaga. Un libro completamente illustrato da David Anfam, pubblicato da Thames & Hudson (italiano-inglese) accompagna la mostra visitabile fino al 16 Novembre 2015.

Arriviamo ora alla “sorpresa” espositiva con una inedita rassegna (certamente per l’Italia) che documenta l’intera carriera di Charles Pollock, fratello maggiore di Jackson (1912-1956) per età anagrafica (1902-1988) ma considerato minore a livello artistico, al quale viene dato spazio (diciamo noi, giustamente) con l’ausilio della maggior parte del materiale prestato dal Charles Pollock Archive di Parigi, grazie alla famiglia Pollock. Una retrospettiva, a cura di Philip Rylands (Direttore della Collezione Peggy Guggenheim), che comprende anche un ristretto numero di opere di Jackson Pollock, Thomas Hart Benton, maestro di entrambi, e un raro dipinto di Sanford Pollock, un terzo loro fratello, che completano la parte dedicata alla carriera giovanile di Charles a New York e a Washington. Nella serie “Chapala” Charles riprende un suo soggiorno del 1955-56 in un piccolo villaggio del Messico, Ajijic, sul lago Chapala. In uno di questi dipinti casualità e progetto, libertà e controllo sono tenuti in un equilibrio elegante ed espressivo. Come per altri artisti della Scuola di New York (compreso Jackson), negli anni Quaranta Charles passa dal dipingere illustrazioni realistiche della vita americana ad un linguaggio astratto. Le sue qualità pittoriche migliorano durante e dopo il suo soggiorno in Italia a Roma del 1962-63, con una sua personale declinazione del colore che porterà avanti poi a Parigi fino alla sua morte. Alcune delle opere e dei documenti non sono mai state esposte in assoluto, tra cui lettere, foto e schizzi che documentano lo stretto rapporto tra i due fratelli nonché tra gli altri componenti della loro famiglia. Prestiti supplementari vengono da membri della famiglia Pollock, dall’ Archives of American Art / Smithsonian Institution, e da altre istituzioni e collezioni private. Questa retrospettiva è accompagnata da un catalogo, edito da Marsilio in italiano e inglese, con un saggio di Terence Maloon (Canberra, Australia), grande autore e massimo esperto vivente dell’arte di Charles Pollock. Fino al 14 Settembre 2015. Tutte queste situazioni rappresentano una volta di più un’ottima occasione per visitare Palazzo Venier de’ Leoni, per diversi anni residenza veneziana di Peggy Guggenheim e luogo di frequenti incontri e cenacoli artistico-culturali praticamente fino alla sua morte (è sepolta nel cortile del complesso); l’attuale museo permanente espone parte della sua ingente collezione personale che comprende capolavori del Cubismo, Futurismo, Pittura Metafisica, Astrattismo europeo, scultura d’avanguardia, Surrealismo ed Espressionismo Astratto americano, di alcuni dei più grandi artisti del XX secolo.

Collezione Guggenheim – Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701, Venezia (Fermata Vaporetto: Accademia);                                     Pollock - Venezia 2015 - 6  Pollock - Venezia 2015 - 5

Orari: tutti i giorni, tranne       martedì, dalle 10 alle                 18; Informazioni generali:         Tel: 041.2405.411;

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