Venezia PAOLO VERONESE, L’OLIMPO DELLA PITTURA

| 1 maggio 2005

Per parlare di Paolo Veronese niente di meglio che trascrivere i giudizi di chi di pittura si intende in sommo grado e cioè i pittori. Egli fu il più amato in assoluto dagli impressionisti e, prima di loro, da Delacroix; di lui Renoir scrisse: “ Tutto quanto io so l’ho imparato da Paolo Veronese” e ancora: “ Per dipingere le ‘Nozze di Caana’ bisogna avere la Grazia” (secondo la tradizione francese di Pascal e dei giansenisti l’idea della Grazia assoluta) e, poco prima di morire, ormai su una sedia a rotelle, si fece portare al Louvre ad ammirare per l’ultima volta la grande tela del Veronese. Sempre a proposito di queste ‘Nozze di Caana’ scrisse Cézanne: “Il miracolo è l’acqua cambiata in vino, il mondo cambiato in pittura, si naviga nella verità della Pittura”. Ora, proveniente dal Musée du Luxembourg di Parigi, arricchita con nuovi capolavori, approda a Venezia al Museo Correr la mostra: ‘Veronese. Miti, ritratti e allegorie’ con il precipuo scopo di offrire nuove chiavi di lettura della carica innovativa di questo gran pittore che, con assoluta originalità, rappresentò la Venezia del suo tempo, ma non solo. La mostra è integrata da importanti itinerari veronesiani in città che completano la conoscenza e prevedono anche concerti sulla grande musica veneziana del tempo. I capolavori in mostra (provenienti da collezioni e Musei europei e americani), prevalentemente di soggetto profano, insieme agli affreschi del Palazzo Ducale, hanno contribuito all’affermazione del mito di Venezia con le loro scenografie della sua classe dirigente, come ‘Stato perfetto ed eterno’ ma soprattutto a convincere che la città lagunare era il luogo della ricchezza e del bello e, come come conclude Giandomenico Romanelli: “Su tutto naturalmente trionfano lo splendore del colore, la ricchezza del decoro, l’arditezza della composizione, la inarrivabile originalità dello scorcio: in tutto ciò vi è l’essenza dell’arte di uno dei grandi protagonisti del Rinascimento. Grandi ammiratori del Veronese sono, nel Novecento, i chiaristi lombardi, secondo la definizione di chiarismo, coloristico e mentale, attribuita all’artista dai grandi critici di arte veneta nella ricostruzione di Oreste Marini che considera il Veronese appartenente a quella ‘Lombardia ch’Adige e Po riga’ (definizione dantesca), e proprio nel primo saggio in catalogo, uno dei due curatori della mostra ci riassume la disputa ‘ab antiquo’ circa le matrici, le relazioni, gli influssi, le derivazioni nell’opera di Paolo. Uno dei critici più autorevoli di pittura veneziana, il settecentesco Anton Maria Zanetti, scrisse: “L’originale suo stile non ha relazione veruna con le scuole de’ tempi,bensì a sua benigna natura……maestro di verità, di facilità, di grandezza”. Prima di lui Carlo Ridolfi scrisse: “Trasse Paolo i natali in Verona, città illustre in Lombardia”. Suo nume tutelare fu in origine e sempre l’architetto Sanmicheli con il quale divise l’attitudine verso il reale, probabilmente e geneticamente trasmesso al pittore da antenati lombardi; certamente egli fu uomo libero che ruppe convenzioni e schemi e che per difendersi nel Tribunale dell’Inquisizione esclamò: “Nui pittori si prendiamo licentia, che si pigliano i poeti e i matti”.
Il catalogo Skira che accompagna la mostra è ricco di interventi; apre il curatore Giandomenico Romanelli con : ‘Veronese e il suo tempo – forma e ideologia del narrare in pittura’.A seguire l’altro curatore, Claudio Strinati: ‘ Veronese e il manierismo’; Lionello Puppi: ‘Pittor, scultor,architettor’; Sir Timoty Clifford: ‘Veronese disegnatore’; Filippo Pedrocco: ‘Ritratti e mitologie degli anni 80’, con il ‘Ratto d’Europa’, logo della mostra e copertina del catalogo, dall’incredibile cielo che par già dipinto da un impressionista; sempre Pedrocco, ‘Veronese a Venezia’ con le illustrazioni delle opere in loco, anche sacre.La mostra è stata sostenuta da Banca Aletti. 

VERONESE Miti, ritratti, allegorie. Museo Correr, reggia neoclassica, Piazza San Marco, Venezia. fino al 29 Maggio Orario: tutti i giorni 10-19 (biglietteria 10-18) www.museiciviciveneziani.it ; www.mostraveronese.it ; call center : 041/5209070

Di: Fabio Giuliani

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