Venezia LUCIAN FREUD

| 5 ottobre 2005


 Dopo cinquant’anni ritorna a Venezia una mostra su Lucian Freud, artista particolare per le interpretazioni della figura umana

Gli uomini e le donne che ritrae possiedono una carnalità al limite del morboso, un’esaltazione del corpo(specie nei nudi) che ci può far intuire pensieri, stati d’animo, sensazioni da parte dei soggetti considerati,siano essi presi individualmente o in contesti più ampi; ma anche i tanti primi piani ci descrivono sensazioni psicologiche varie,spesso accomunate da un certo senso di disagio,di inquietudine.Chissà che talune visioni non abbiano ispirato a suo tempo il poeta e scrittore portoghese Fernando Pessoa quando si accinse a scrivere il suo ‘Libro dell’inquietudine’… Nelle sue raffigurazioni Freud parrebbe trasformare in pittura alcune introspezioni e ricerche sulla psiche umana che resero famoso il suo celebre nonno Sigmund,l’ideatore della scienza della psicanalisi:almeno a livello inconscio una certa genetica interpretativa l’ha sicuramente ereditata. “Per scuoterci la pittura non deve mai limitarsi a ricordarci la vita,ma deve acquisire una propria vita”, affermava Lucian in una serie di pensieri sulla vita e sull’arte derivati da un testo nato da una conferenza nel 1954,fino ad oggi l’unica da lui mai tenuta. La mostra veneziana è un ideale seguito della grande retrospettiva dedicatagli nel 2002 alla Tate Gallery di Londra con l’aggiunta qui di alcuni inediti; tutte opere provenienti da prestigiose collezioni europee ed americane,compreso il famoso ritratto della Regina Elisabetta d’Inghilterra, per la prima volta uscito dalle Collezioni Reali.La vicinanza e i buoni rapporti con la Famiglia Reale sono dovuti anche al fatto che Lucian Freud dal 1939 è cittadino britannico,essendo emigrato sei anni prima da Berlino(dov’è nato nel ’22)con la famiglia di origini ebraiche a causa delle persecuzioni naziste antisemite. Egli arriva a rappresentare la Gran Bretagna alla 27ma Biennale Arti Visive di Venezia nel 1954,con altri due illustri artisti inglesi:Ben Nicholson e Francis Bacon che fece un bel ritratto a Freud e di cui abbiamo un commento sul famoso collega:”Parlava molto della possibilità di far entrare tante cose in un solo colpo di pennello,cosa che mi divertì e mi eccitò molto;mi resi conto che una cosa del genere era a mille miglia di distanza da quanto avevo fatto fino ad allora:l’idea che la pittura avesse quel potere”. Si susseguono poi importanti esposizioni in Giappone,Stati Uniti,a Parigi, (Musée Nationale d’Art Moderne) con diversi riconoscimenti,e rassegne in suo onore. Dice Freud:”Il pittore deve dare libero corso a tutti i sentimenti,a tutte le sensazioni che gli capita di provare e non rifiutare nulla di cui sia particolarmente attratto(…)tutto è autobiografico e qualunque cosa è un ritratto. Un pittore deve pensare a tutto ciò che vede come se fosse là solo per essere usato da lui e per il suo piacere”. Il percorso della mostra al Correr è composto da una molteplicità di significati,soggetti:opere sia di piccolo che grande formato,spesso ‘grandiose’ le prime e più ‘intime’ le seconde per una qualità pittorica e una percezione della realtà davvero ‘diretta’ e commovente. La sua ricerca è concentrata sulle numerevoli potenzialità espressive della pittura,con dichiarati riferimenti a grandi Maestri del passato:da Tiziano,Rembrandt,Hals, Velasquez, Watteau, Cézanne, non certo con intendimenti imitatori ma ponendosi in relazione con loro in termini attuali.Egli dedica grande attenzione ai dettagli,siano essi parti di animali o vegetali,e ancora,oggetti di uso quotidiano,e questa sua prerogrativa lo fa distinguere dagli artisti contemporanei,per la sua personale capacità di descrivere e trasmettere lo scorrere della vita così com’è. “Sentivo che il solo modo in cui potevo lavorare come si deve era quello di usare la massima attenzione e la massima concentrazione possibili.Pensavo che solo fissando lo sguardo sul soggetto ed esaminandolo attentamente sarei riuscito a ottenere qualcosa da esso”. 

La mostra è organizzata dai Musei Civici Veneziani in collaborazione con il British Council con l’importante sostegno di Deutsche Bank;curata da William Feawer,presenta oltre 90 opere di Lucian Freud,tutte riprodotte unitamente a vari testi critici in un descrittivo catalogo edito da Electa. Museo Correr,Piazza San Marco,Venezia fino al 30 Ottobre 2005 Orari:10-19,tutti i giorni(chiusura biglietteria ore 18) Freud + Biennale,offerta speciale in collaborazione con la Biennale di Venezia Informazioni:www.museiciviciveneziani.it Call Center:041/5209070,anche per prenotazioni biglietti e visite guidate

Di: Fabio Giuliani

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