Venezia – 2 settembre: MOSTRA DEL CINEMA

| 4 settembre 2012
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Parte integrante del Festival sono i premi. Del Leone d’Oro alla carriera a Francesco ROSI si sapeva, ora si sa anche del premio Bianchi a Gianni AMELIO, del premio Persol a Michael CIMINO e quello Jaeger.Le Coultre a Spike Lee.

Grande attesa per “The Master“, in Concorso, di Paul Thomas Anderson sulle sette e sugli imbonitori: attesa andata delusa se non per la prova d’attore sopratutto  di Joaquin Phoenix,che viene considerato già in corsa per la Coppa Volpi. Particolarità tecnica: il regista ha voluto girare con pellicola di 70mm e, quindi, la proiezione doveva essere affettuata con macchine adatte e solo  con l’assicurazione che la Mostra aveva quelle macchine, ha accettato di partecipare.

Altro film in Concorso quello di Terrence Malick “To the wonder” con Ben Affleck e Javier Bardem. Un film che non si capisce come possa essere stato scelto: due ore di visioni, fotograficamente molto belle, senza capo né coda. Un altro bel documentario quello di Daniele Incalcaterra e Fausta Quattrini intitolato “El impenetrable” sulle difficoltà di realizzare una riserva naturale in Paraguay.

Piacevole in Fuori Concorso, “Love is alla you need” della regista danese Susanna Bier: una commedia piacevole e aggraziata girata in parte sulla costiera sorrentina con Pierce Brosnan che fa perno a tutta la storia.

Nelle Giornate degli Autori una bella storia e ben girata, svedese. “Blondie” narra di quattro donne, una madre e tre figlie, e della loro coesistenza in occasione del compleanno della madre settantenne.

L’ultima fatica di Takeshi Kitano, in Concorso, “Outrage Beyond” non ha deluso i suoi numerosi fan: vicenda di yakuza e, conseguentemente di decine di morti ammazzati.

Molto interessante e ben fatto, Fuori Concorso, “Disconnect” di Henry-Alex Rubin. Il mondo di Internet, con le sue implicazioni, sotto il microscopio con i suoi pericoli e con le sue possibilità.

In concorso, il film francese “Apres mai” sul ’68, a mio parere piuttosto stucchevole e retorico con tutti i luoghi comuni su quell’epoca fondamentale per il ‘900.

Delusione per “Acciaio” il film di Stefano Mordini, nelle Giornate degli Autori, con Michele Riondino, Vittoria Puccini e due esordienti giovanissime, Matilde Giannini e Anna Bellezza. Tratto dal romanzo pluridecorato di Francesca Avallone: probabilmente il libro è migliore del film.

Carlo Gheller

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