UZBEKISTAN, viaggio nel cuore dell’Asia

| 20 marzo 2008
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Quando la mia tour operator mi aveva proposto di andare in Uzbekistan ero rimasta perplessa, ma poi ho aderito e confesso che sono rimasta contenta e così pure mia nipote Gabriella. E’ stato un viaggio che ci ha arricchito culturalmente . L’Uzbekistan si trova nel cuore dell’Asia Centrale, dove passava la famosa via della seta e ancora oggi è il paese più affascinante delle repubbliche dell’Asia Centrale. La capitale Tashken è una città dai bei palazzi stile anni venti, molto pulita. Con una metropolitana da far invidia a quelle delle grandi metropoli per le sculture, l’illuminazione e l’ordine. Ci ha colpito il mercato della frutta, verdura e spezie sia per la qualità che per il senso artistico con la quale viene esposta la merce. Le ragazze, alte e slanciate, indossano pantaloni con sopra abiti lunghi di velluto a fiori e assolutamente niente ombelico in vista. Abbiamo visitato la cittadina di Kiva che secondo la leggenda fu fondata da Sem, figlio di Noè. La visita prevedeva il minareto di Kalta Minor, la moschea Juma, ll palazzo Tosh-Khovil, sontuosamente decorato con maioliche verdi-azzurre. Al tramonto era un sfavillio di luci e colori. Il giorno successivo, nel tragitto con il pullman verso Bukhara, abbiamo visto campagne coltivate a cotone, piante da frutta e tanti meloni. Le donne, con il loro costume tipico, offrivano in vendita miele, frutta e unguenti per i dolori. Bukhara è un gioiello, con i suoi palazzi millenari e un centro storico che è immutato da duecento anni. Siamo state anche al minareto di Kalyan e al mausoleo di Ismail Samani, tutti decorati con mosaici meravigliosi. Sosta d’obbligo al bazar con al centro un grande cortile tappezzato di tappeti bellissimi di ogni fattura, qui era possibile acquistare monili di prestigio, spade decorate, pellicce con colbacchi, e le più raffinate ceramiche. Fine giornata: uno spettacolo danzante di ballerine con costumi sfarzosi di seta e tulle. Bellissimo: sembrava di rivivere le “ Mille e una notte”! Giunti a Samarcanda il nostro entusiasmo è arrivato alle stelle. Non basta un libro per descriverla, bisogna proprio vederla. Alcuni dicono che ha lo stesso fascino della mitica Timboctù del Mali, altri dicono che è unica, e anche a noi sembra così. Con la visione stupenda del “Registan”, un complesso di maestose madrase con minareti e una profusione di maioliche e mosaici azzurri. Nel vederla dall’alto si rimane veramente incantati e il cuore si riempie di gioia.Tutta Samarcanda fu costruita da Tamerlano, il grande sovrano dell’Asia Centrale, e nella piazza grande di Samarcanda troneggia il suo Monumento: da come appare dalla statua doveva essere un bellissimo uomo, alto, con forte muscolatura e un viso stupendo. Oggi potrebbe fare l’attore. Ce ne siamo innamorate e abbiamo portato con noi la sua immagine scattando molte foto… Siamo andate anche al mausoleo di Guri Amir, che di fatto è la tomba di Tamerlano. Non poteva mancare la visita al suggestivo Shahi-Zinda, una strada di tombe a forma di cofani appoggiate sulla terra, quasi tutte appartenenti alla famiglia di Tamerlano. Si dice che in una di queste ci sia sepolto il cugino di Maometto. Prima di partire per l’Italia abbiamo rivisto il leggendario Registan illuminato, dove una voce in francese raccontava la storia di Tamerlano e di Samarcanda , così bene che sembrava di essere trasportati nel 1300 d.c..Addio Kiva, Bukhara e Samarcanda , grazie per averci fatto provare grandi emozioni!

Marisa Ventura

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