UNDICISETTEMBRE

| 1 ottobre 2002


“Così è passato un anno, dall’undici settembre…” “Già. Si. Dopo, a fine ottobre, ero in America…” “Dicevano di non volare…Temevano altri attentati …Quelle visioni tremende.” “Si. Ma nostra figlia era in Indiana. Noi volevamo assolutamente andarla a trovare. Mi ricordo…
Ai primi di novembre, nel middle west, comincia già ad imbrunure presto. Qualche sera è già quasi freddo. Era il giorno di Halloween. Una bella giornata di autunno. Ho preso la macchina, e me ne sono andato in giro. Un poco sulla grande highway, l’autostrada, e poi via, per strade più piccole, in quella vasta pianura. Piccoli paesi, la grande strada li attraversa, grandi shopping center, mi ricordo anche una insegna al neon di un Saloon, ricordi di film western. E’ una vastissima pianura quella dell’Indiana, appena ondulata. Ripeto: piccoli paesi, e poi il vuoto della pianura, un cielo vasto, boschi al’orizzonte. Avanzavo in quello spazio immenso, a perdita d’occhio.I distributori di benzina, pochi, lontanissimi tra loro,sventolavano dovunque bandiere americane. Alle vetrine della cassa, sui vetri delle auto,le grandi station wagon, i van, anche le auto,alcune grandi e rugginose, seppur sempre imponenti,dappertutto: PROUD TO BE AMERICAN, proud to be American, proud to be American, fiero d’essere americano. Gente veloce, scorrono nei finestrini macchine, trattori,silenzio, pianura,boschi, case lontane dal ciglio della strada, bandiere, ancora bandiere, nella main street vastissima che attraversa luoghi sperduti, piccoli vllaggi, o tra le luci al neon dei supermarket,delle steak houses, bandiere, proud to be American.Avanzavo dunque nella pianura, ed in quel grande Paese, né mi avvedevo che le miglia erano passate veloci,che la strada si restringeva, e poi sfociava in una più piccola, e poi ancora grande,e poi il bosco.Strada finita.Una luce lontana. Né mi ero accorto che il sole era diventato sempre più grande sempre più grande, sempre più basso sulla linea dei boschi,ed un’altra luce sorgeva all’opposto,vasta vastissima grande silenziosa: la luna già sorgeva. Ed io non sapevo più dove ero,quale strada, quale bosco, quale highway, quale pianura .In america si perdono anche i locali,ed è un bel problema.Le case sono rade, chiuse a chiunque. Ancor di più ad uno straniero, in un Paese ferito,che stringeva i denti, pronto a balzare contro chiunque aveva inferto il colpo terribile, non solo a New York, ma a tutta la America. Ogni americano sentiva l’assalto alle Torri come un attacco a se stesso. La strada finiva in un sentiero. Sentivo l’angoscia crescermi, solo, in un paese ostile contro chiunque, come un animale ferito, come un orso alla difesa dei suoi piccoli, pazzo e feroce di dolore contro chiunque.
“Oh! Non esageriamo! Pazzo e feroce contro chiunque. Eri in America, suvvia!” “No, ascoltami:l’america non è quella che pensi:Hollywood, New York…l’America è questo grandi spazi senza fine, dove sei solo come i primi pionieri. Credimi : è questa la America vera: grande, meravigliosa, ma anche primordiale. Ci si sente attoniti, nel suo silenzio.”
Poi la strada l’ho ritrovata, nell’ansia, nelle ore di guida, un segno riconosciuto, il neon del saloon, un piccolo aeroporto, una luce, il buio ormai era totale, il sole era scomparso. Dio mio, pensavo al giorno prima, alla Messa, il colloquio col parroco “ Ho nostalgia dell’Italia. Ero a Limone, sul Garda. Lo conosce? La casa madre del mio ordine è lì”
Il nostro Garda, un paese dopo l’altro, una luce dopo l’altra,la gente tutta conosciuta,.. E finalmente sono a casa. A Richmond.Un altro picolo villaggio sperso nel buio, ma è la casa di mia figlia, mia moglie mi abbraccia,” Ma dove eri ? Da ore non ti sentiamo! Ma dove eri? La TV ha tanto detto per Halloween possibilità di altri attentati.Ma dove eri?” Ed ora sono col nipote, per mano, le case sono illuminate nel buio della strada, significa che attendono i bambini per dar loro dei dolci, nella notte di Halloween, la notte degli spiriti. Bambini con le lanterne, “O un dolcetto o uno scherzetto” cantano, ballano travestiti da folletti, da coccinelle, da animaletti,da cow boy, bambini ed adulti,nella notte degli spiriti,scherzano, sotto questa luna immensa, che è rotolata giù da un cielo ancora più immenso, dove da poco si è nascosto l’immenso astro del sole. Stringo la manina di Philip, la tengo stretta nella mia, ”Un dolcetto o uno scherzetto” via di casa in casa, senza paura, proud to be American, proud to be American. Lo spirito è vivo, mi sembra quasi che sia lui a segnarmi la via, lui, piccolissimo, lui in questa notte degli spiriti, lui il vero animo americano, invitto e forte, lui davanti a me.
“Ecco.Volevi sapere qualche cosa sull’America e l’undici di settembre.Io so dirti questo. E’ questo che ho forte dentro di me .” “Dunque, non pensi che si sentano sconfitti .”“No.Tutt’altro . il colpo li ha resi ancor più forti,uniti, da costa a costa. Guarda : è spuntata la luna .” e intanto penso : è piccola, è d’argento. Laggiù, chissà che spazi ha solcato. Laggiù……

Di: Vanni Mariotti

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