Trento- PAESAGGI LONTANI E MERAVIGLIOSI

| 5 maggio 2014
Stampe russe 1

Dal Trentino alla Russia…con onore

I Daziaro, famiglia di origine trentina della valle del Tesino, iniziano a vendere le litografie alla fine del Seicento, prima alla famiglia Remondini di Bassano poi in tutta Europa, dall’Austria alla Polonia, dalla Lituania all’Ucraina, fino a quando il giovane e intraprendente Giuseppe, intuendo l’importanza e il valore delle stampe, si spinge nella fredda ed impervia Russia.  Vengono aperti alcuni grandi negozi, veri e propri salotti culturali, frequentati dalla famiglia imperiale. Un’attività proficua e generosa che, dal 1840, si trasforma in una casa editrice, in grado di pubblicare decine di litografie per illustrare l’impero del nord, i grandiosi palazzi dello Zar, i viali maestosi, le piazze e i molteplici ritratti che, nel XIX secolo, circolano in tutta Europa. Le stampe non sono semplici litografie ma oggetti preziosi e storici, amati nella Russia imperiale anche dallo scrittore Lev Tolstoj, che li cita nel suo libro “Giovinezza”, dopo aver visitato il negozio Daziaro a San Pietroburgo nel 1857, dove compra oltre a un quadretto, pure un porta matite in argento.Gli italiani si integrano talmente che, durante la Rivoluzione, ricevono un attestato di benemerenza dal commissario dell’istruzione di Lunaciarski. In seguito, in un testo del 1966, si legge che “la beneficenza su larga scala sembrava essere tradizione di famiglia. Così si sa che Giuseppe Daziaro vendeva le sue litografie a prezzi più cari per riservare denaro a gente bisognosa o a vittime di disastri naturali sia a San Pietroburgo sia altrove in Russia. Tutti i clienti erano al corrente di ciò e volentieri partecipavano all’iniziativa.”                                                                                                Proprio per rendere giusto omaggio a questa vicenda e ai suoi protagonisti è stata organizzata una particolare e suggestiva mostra al Castello del Buonconsiglio con un centinaio di selezionate illustrazioni concesse dal prestigioso Museo Puskin di Mosca. Nella parte più antica del complesso, le sale del Castelvecchio, al terzo piano possiamo ammirare prevalentemente vedute prospettiche delle più importanti città dell’impero zarista, immagini seducenti delle architetture di una terra lontana, affiancate da un interessante nucleo di illustrazioni di costumi russi, che, da un mondo ancora irraggiungibile e misterioso, posto al confine tra l’Europa e l’Oriente, portarono in Occidente, alla metà dell’Ottocento,  immagini nitide e seducenti, che univano la certezza della veduta prospettica al fascino di architetture e di usanza sconosciute.Occasione interessante, questa, per una visita a Trento, magari nel prossimo ‘ponte’ del 1° Maggio, ed in particolare al Buonconsiglio, sede un tempo abitata dei “Principi Vescovi”, complesso già di per sé meritevole di un approfondito passaggio nelle sue sale che culminano con gli affreschi dei “Mesi” nella Torre dell’Aquila. In attesa della prossima grande mostra estiva dal prossimo mese di Luglio dedicata a Dosso Dossi, principale artista attivo alla corte ferrarese degli Este nel primo Cinquecento, di cui a suo tempo parleremo ampiamente.

Castello del Buonconsiglio – Via Bernardo Clesio 5, Trento; Fino al 4 Maggio 2014; orari: 9.30-17; Tel +39 0461 233770; biglietto 8 Euro                                       Informazioni: Settore Stampa e Comunicazione, Tel. +0039 0461 492803; www.buonconsiglio.it

Fabio Giuliani

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