Trento CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO

| 1 dicembre 2006

I segreti del successo: incontro con Ezio Chini, storico dell’arte 

Il prestigioso castello del Buonconsiglio di Trento, dove da pochi giorni si è conclusa la mostra su Romanino, sembra aver riscosso, seguitamente a questo importante appuntamento con l’arte e la cultura, un’ulteriore rilevanza. Mai come in questa occasione infatti la città di Trento era stata caratterizzata da un così massiccio afflusso di persone, che per questo straordinario evento si sono rivelate essere di varie fasce di età, a testimonianza di quanto, una mostra di qualità come quella sul famoso pittore rinascimentale, possa attirare l’attenzione di un pubblico assai variegato.
Andando a conoscere e approfondire l’importante realtà di uno dei castelli più apprezzati di tutto il Trentino, Ezio Chini, che da tre anni svolge la funzione di storico dell’arte all’interno del Museo del Buonconsiglio, ci ha aiutato nell’interessante ricerca delle principali caratteristiche di questo incantevole palazzo. L’intera struttura del museo è, prima di tutto, composta da quattro castelli, di cui il principale è il Buonconsiglio, mentre gli altri sono Castel Stenico e Castel Beseno, all’interno dei quali vengono organizzate iniziative, soprattutto nel periodo estivo ed autunnale, di grande richiamo: rispettivamente mostre e concerti di musica classica e spettacoli di rievocazioni storiche. L’ultimo ma non meno importante castello facente parte dell’intera struttura museale è il famoso Castel Thun, in Val di Non, ancora in fase di restauro. In questo splendido palazzo in cui si possono trovare arredi e mobili di grande valore storico, sono in corso studi e restauri sulle collezioni, ancora originali, di carattere seicentesco, settecentesco e ottocentesco. Ezio Chini sostiene come vi siano dei dati assolutamente soddisfacenti, per quanto riguarda le visite ai primi tre castelli: “negli ultimi cinque anni richiamerebbero dai 180 mila ai 240 mila visitatori ogni anno, mentre solo al BuonConsiglio si andrebbe dai 138 mila visitatori del 2001, ai 123 mila del 2002, ai 162 mila del 2004 e ai 136 mila del 2005”. Nonostante i dati confortanti, che dimostrerebbero il grande interesse da parte dei visitatori, Chini sottolinea come siano “fondamentali” per l’immediato futuro alcuni principali obiettivi: in particolare approfondire le relazioni non solo con i musei italiani, ma anche con quelli stranieri “mediante un allestimento di rilievo non solo nazionale” che possa attirare un più vasto numero di interessati; un altro significativo progetto a cui si sta attualmente lavorando è inoltre quello di attirare il più possibile il pubblico regionale “legandolo ulteriormente al nostro museo con iniziative diversificate”; è invece già in fase di realizzazione un programma che prevedrebbe delle attività di tipo educativo con le scuole elementari e medie per sensibilizzare anche i più piccoli alla bellezza dei castelli trentini e più in generale ai vari eventi culturali, studiati appositamente per i più piccoli e per la loro insaziabile curiosità. Per il 2007 invece Chini sottolinea che sarà prevista un’importante mostra sulla civiltà degli Sciti, in collaborazione con i musei dell’Ucraina dal titolo: “Ori dei cavalieri delle steppe: tesori dai musei dell’Ucraina”; questa esposizione che in questi mesi è in già in fase di allestimento sarà presentata nel Giugno 2007 e durerà fino a Novembre 2007.
Questo successo che anno dopo anno sembra caratterizzare sempre maggiormente il castello del Buonconsiglio è in buona parte da collegare al settore di Comunicazione e di Promozione del Castello stesso; in questo “reparto” vengono infatti curate la comunicazione, la promozione e il piano pubblicitario, sia in ambito locale che nazionale, delle mostre e degli eventi allestiti al Buonconsiglio e nelle sedi di Castel Stenico e Castel Beseno. Più nello specifico, per quanto riguarda le mostre più importanti, “vengono contattati oltre 8000 operatori della stampa nazionale ed estera, delle emittenti radio-televisive locali, nazionali ed internazionali. La comunicazione avviene attraverso mailing, contatti telefonici, incontri, conferenze stampa e naturalmente brochure e materiali di tipo informativo”. Vengono inoltre distribuite 5000 cartelle stampa per i giornalisti, la maggior parte in lingua italiana ma una parte anche in tedesco e inglese. Per quanto riguarda le strategie promozionali adottate, si punta a coinvolgere tutto il territorio regionale, quindi ristoratori, albergatori, commercianti, APT, agenzie viaggi, comuni e tutti quei soggetti che possono aiutare a far conoscere gli eventi principali. Per la mostra su Romanino ad esempio sono stati distribuiti 700.000 mila pieghevoli ( allegati al Magazine del Corriere della Sera e al quotidiano locale l’Adige) a quattro ante, 15.000 folder, 3500 poster e 7000 locandine ( in tutta la regione e nella provincia di Brescia e Verona). Il materiale promozionale è stato poi portato presso i principali alberghi della provincia, le agenzie di viaggio del Nord Italia, le parrocchie della regione, i punti informa-giovani, le associazioni culturali e ricreative e l’Università della Terza Età. Sempre da un punto di vista pubblicitario si è poi cercato di essere presenti sui principali quotidiani locali e nazionali, sulle riviste del settore, sulle tv. Nel corso dell’estate sono infine state organizzate delle serate di presentazione della mostra in biblioteche e APT della regione, a cui hanno sempre aderito con interesse centinaia di visitatori.
Sembra insomma che di questo passo la città di Trento si stia sempre più configurando come una vera e propria città d’arte e di cultura con ormai ben poco da invidiare alle più grandi e rinomate città italiane. 

    

Di: Jacopo Mantoan

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