TRENI PENDOLARI: LEGAMBIENTE; SOLUZIONE INADEGUATA

| 2 novembre 2013
treno22

FARE LA GARA PER AFFIDARE IL LOTTO DEGLI 8 TRENI INTERREGIONALI

NE RISENTIRA’  POCO LA TRATTA BRESCIA-MILANO MA  SARANNO  RIDOTTI I TRENI PER VERONA PER RAGGIUNGERE IL VENETO O LA LOMBARDIA  PENDOLARI COSTRETTI AL TRASBORDO O AL  RADDOPPIO DELLE TARIFFE
Giovedi scorso in regione l’assessore Maurizio del Tenno  ha offerto ai pendolari una soluzione inadeguata per gli oltre 10mila utilizzatori giornalieri degli 8 treni interregionali della Milano-Venezia. Il contro piano lombardo ai tagli della regione Veneto non soddisfa per i seguenti motivi.I treni non arriveranno più a Venezia, si attesteranno a Verona, costringendo al trasbordo senza coincidenze garantite e, in alcuni casi, arriveranno solo fino a Brescia. Due corse di rinforzo giornaliere verranno soppresse, il treno 10616 che parte alle 6,04 da Brescia per Milano porta Garibaldi e il 10639 da Milano a porta Garibaldi delle 19,06. “Si tratta di un accorgimento necessario  che richiederà ai pendolari di prendere il treno prima o quello successivo” dicono in regione. Ma la verità è che le già pessime condizioni di viaggio peggioreranno. Per evitare il trasbordo a Verona e l’allungamento dei tempi di viaggio i pendolari saranno costretti  a servirsi delle frecce rosse, ciò significa però il raddoppio delle tariffe per i ben 4mila pendolari giornalieri che passano il confine delle due regioni. Le utenze di Treviglio, Calcio, Romano di lombardia, Chiari e Rovato non avranno più collegamenti diretti con il Veneto. Se si è messa una pezza sulle brevi distanze sulle lunghe i disagi sono evidenti. Questi treni erano pieni nei giorni feriali e lo erano anche di turisti e visitatori nei giorni festivi. Turisti che, oltre a pagare di più non potranno portare le biciclette in treno visto che sono vietate sulle Frecce. La regione ha lamentato un costo di circa di 2,5 milioni l’anno per adottare questa inadeguata soluzione. E’ incredibile che Trenord con un fatturato annuo di 800 milioni di euro non abbia le risorse per gestire una delle tratte più trafficate d’Italia.Non solo con questa mezza soluzione aumenteranno i disagi ma c’è il rischio che  una fetta d’utenza sia costretta a tornare all’uso dell’automobile per recarsi al lavoro. Se le due regioni non vogliono più effettuare questo servizio anziché adottare questa soluzione di ripiego possono mettere  in gara  questo lotto di 8 treni utilizzando una consolidata prassi  Europea, dove i servizi ferroviari sono migliori ma hanno dei costi industriali inferiori rispetto alla gestione monopolistica italiana. Si risparmierebbero anche 2,5 milioni perché questi collegamenti si ripagherebbero da soli.
Dario Balotta   responsabile trasporti Legambiente della Lombardia

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