Tracciabilità dell’olio e salvaguardia dei dop

| 27 febbraio 2014
olio-doliva

Ultimi giorni per mettersi in regola

Entro il 10 marzo obbligatorio annotare la registrazione delle quantità d’olio sfuso detenute in azienda da gennaio a febbraio

Ultimi giorni per mettersi in regola per gli olivicoltori, che una nuova normativa obbliga a a iscriversi sul registro del Sistema informatico agricolo nazionale (Sian) e ad annotare mensilmente le quantità di olio sfuso detenute in azienda.

A metà febbraio è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto ministeriale che rende obbligatoria la tracciabilità per tutti i produttori di olio, in attuazione del regolamento comunitario 299/2013 relativo agli oli di oliva e agli oli di sansa di oliva. Lo scopo è quello di rendere trasparente il processo produttivo e garantire l’autenticità del prodotto, a salvaguardia dei dop.

Dal 14 febbraio è on line il registro con la possibilità per gli olivicoltori di registrarsi, effettuando mensilmente le annotazioni di carico e scarico dell’olio giacente sfuso. Una norma con pro e contro, come spiega Laura Turri, vicepresidente del Consorzio tutela Garda e presidente degli Olivicoltori di Confagricoltura Verona: “Il decreto ha visto la luce solo due giorni fa, nonostante le norme entrino in vigore dal 1 gennaio 2014, mettendo in difficoltà i produttori che sono già oberati dalla burocrazia. La speranza è però che la nuova normativa serva ad avere numeri e dati certi sulla produzione dell’olio e sulla tracciabilità, smascherando chi bleffa e aiutando la denominazione di origine protetta. Se riusciamo ad avere una fotografia certa del settore sappiamo anche come blindarlo”.

Ma come funziona il nuovo sistema? L’obbligo della tenuta del registro, innanzitutto, scatta per chi detiene più di 500 chili di olio sfuso. Chi è al di sotto della soglia è esonerato dal registro Sian ma dovrà aggiornare il fascicolo aziendale, dove andranno annotati il numero delle piante, la varietà delle olive e altre informazioni utili sulla rintracciabilità del prodotto. Sono esenti da qualsiasi obbligo gli agricoltori i cui oliveti non producono più di 200 chili di olio.

Per effettuare l’iscrizione sul registro Sian (www.sian.it) si deve cliccare sul link “richiesta d’iscrizione al Sian” e quindi compilare la scheda. Nel giro di qualche giorno si riceverà il pin, codice d’accesso che consentirà di annotare la registrazione delle quantità d’olio sfuso.  Tempi strettissimi ormai: entro il 10 marzo bisognerà scrivere le movimentazioni di gennaio e febbraio. Quindi, entro il 10 di ogni mese, si procederà con le registrazioni dei periodi mensili successivi. Obbligo di iscrizione al registro anche per commercianti di olive e olio, per i contoterzisti, per i frantoi e per le imprese di condizionamento.

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