Torna dal 16 al 19 giugno il Filmfestival del Garda, con un cartellone da Bennie a Christo

| 12 giugno 2016
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Venti film in quattro giornate, nove luoghi per proiezioni, incontri ed eventi. Sono i numeri della 9° Edizione Film Festival del Garda in programma dal 16 al 19 giugno. Per l’occasione la manifestazione gardesana ritrova il concorso internazionale con cinque film a contendersi il premio. Mercoledì 15 è prevista una pre-apertura con il film ungherese “Mòzes, il pesce e la colomba” di Viràg Zomboràcz, una delicata commedia amara vincitrice di Bergamo Film Meeting 2015.

La rassegna è articolata su cinque sezioni, oltre alla Competizione il Focus Slovenia, l’ormai consueto Garda Ciak, gli Eventi speciali e le Proiezioni supine. L’inaugurazione giovedì 16 è all’insegna dell’arte con il documentario tedesco “On the way to over the river” di Wolfram and Jorg Daniel Hissen, ritratto degli artisti Christo e Jeanne Claude, al giardino botanico Fondazione A. Heller di Gardone Riviera.

In concorso due film italiani “Antonia” di Ferdinando Cito Filomarino, sulla vita della poetessa milanese Antonia Pozzi, e “Monitor” di Alessio Lauria, film sulle relazioni umane dal sapore fantascientifico, oltre all’italo-marocchino “My name is Adil” di Adil Azzab e Andrea Pellizzer, tra realtà e finzione la storia di un giovane immigrato a Milano. A queste proiezioni saranno presenti gli autori. Completano la gara l’olandese/romeno “A Long Story” di Jorien van Nes, viaggio a ritroso verso la Romania per fare i conti con il passato, e lo sloveno “Drevo – The tree” di Sonja Prosenc, storia di pregiudizio, vendetta e paura.

Il premio per il miglior film sarà assegnato dalla giuria del pubblico e da una giuria composta da Angelo Signorelli (Bergamo Film Meeting), Caterina Rossi (Laba/Radio Onda d’urto) e Ilaria Feole (FilmTv).

In concomitanza con i 25 anni di indipendenza della Slovenia, un focus presenterà alcuni film sloveni, passando dall’horror “Idyll – Idila” di Tomaz Gorkic all’interessante esordio “Good to Go” di Matevz Luzar agli ultimi lavori, “Love on the Top of the world” e “Siska Deluxe” di Jan Cvitkovic, il regista più rappresentativo del cinema sloveno odierno.

La Slovenia ha prodotto nella sua storia circa 200 film, dei quali la metà dopo l’indipendenza. Tra i film del passato vanno ricordati “Kekec” di Joče Gale, premiato alla Mostra di Venezia del 1951, e “Dolina miru – La valle della pace” di France Štiglic, vincitore del premio per il miglior attore al Festival di Cannes nel 1957 e recentemente restaurato e ripresentato a Cannes. Tra i film realizzati nell’ultimo ventennio, possono essere considerati come tappe cruciali “Express, express” (1997) di Igor Sterk, “V leru / Idle running” (1999) di Janez Burger, “Kruh in mleko – Bread and Milk” (2001) di Jan Cvitković (Leone del futuro alla Mostra di Venezia) e “Rezervni Deli – Spare Parts” (2003) di Damian Kozole (in concorso al Festival di Berlino). Negli ultimi anni la Slovenia ha fatto crescere la sua produzione, ha rafforzato il meccanismo delle coproduzioni con i paesi vicini (tra questi “Sole alto” del croato Dalibor Matanić) e ha visto l’esordio di alcuni autori molto interessanti, su tutti “Class Enemy” (2013) di Rok Bicek, presentato alla Settimana della critica di Venezia e vincitore di diversi premi internazionali.

I film scelti rappresentano tre di questi esordi, inediti o quasi in Italia, per restituire l’idea di una varietà di approcci, temi e generi, dall’horror indipendente alla commedia agrodolce della terza età al dramma d’autore. Inoltre i lavori più recenti, il corto poetico “Love on the Top of the world” e la commedia “Siska Deluxe”, di Jan Cvitković, che può essere considerato il nome di punta del cinema sloveno di oggi.

Tra le proiezioni speciali “Signore e signori, buonanotte” di Luigi Comencini, Mario Monicelli, Nanny Loy, Ettore Scola e Luigi Magni, omaggio a Comencini, salodiano di nascita, del quale in giugno ricorre il centenario. Ancora il documentario “1893. L’inchiesta” di Nella Condorelli e il capolavoro restaurato “Il cielo può attendere” di Ernst Lubitsch, in programma nella serata finale.

Garda Ciak dedica un omaggio alla regista Sara Poli, con quattro suoi film. Nel programma anche la passeggiata cinematografica “Salò e il Garda da film” condotta dal critico cinematografico Nicola Falcinella. Un percorso sul lungolago di Salò per ricordare film, luoghi e personaggi del cinema sul lago di Garda. Da Luigi Comencini a Fabio Testi, le avventure di Onda Studio e della Bertolazzi Film, titoli come “Il letto in piazza”, “Allonsanfan”, “Accadde un’estate” fino a “Quantum of Solace”.

Infine le “supine” notturne all’insegna del cinema di genere del presente e del passato e dedicate per questa edizione, ai Mostri dei laghi.

Per informazioni

ufficiostampa@filmfestivaldelgarda.it

www.filmfestivaldelgarda.it

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