Torino-Rivoli – TUTTOVERO – Torino 2015. La nostra città, la nostra arte

| 5 ottobre 2015
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Quattro musei per una mostra. Succede nell’area metropolitana torinese, dove la Galleria civica d’arte moderna e contemporanea di Torino, il Castello di Rivoli, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e la Fondazione Merz, ospitano Tuttovero, una grande mostra curata da Francesco Bonami, in collaborazione con un comitato scientifico formato da Danilo Eccher, Marcella Beccaria, Irene Calderoni e Beatrice Merz. La rassegna vuole approfondire l’interpretazione artistica del concetto di vero e di realtà, dal 1815 al 2015. Bonami per l’occasione ha selezionato, dall’immenso e diversificato patrimonio artistico di cui sono ricchi i musei pubblici e privati torinesi, le opere che raccontano come il mondo è mutato, trasformandoci e trasformando il concetto di realtà nella nostra cultura e società. Perché proprio il 1815? Perché è l’anno in cui Napoleone è sconfitto a Waterloo ed inizia la storia dell’Europa moderna e contemporanea, e arriva al 2015, anno dell’Esposizione Universale a Milano e anno in cui l’Europa deve affrontare una realtà mondiale in pieno cambiamento. Ogni istituzione museale coinvolta offre quindi la propria lettura e visione di questi cambiamenti. In GAM lo spazio “underground project” è ripensato come uno scavo archeologico del concetto di verità nell’arte, attraverso opere che testimoniano lo spazio tra il fare artistico e la sua documentazione, così come il rapporto tra l’ideazione di un progetto e la sua realizzazione. La frase “I am making art” (in italiano “Sto facendo arte”) del video di John Baldessari, 1974, dichiarazione a metà tra affermazione e fede, si diffonde come colonna sonora dell’intera mostra, mentre da un sotterraneo filone mortifero emergono i nodi in cui la narrazione storica ufficiale si sovrappone alle piccole manie individuali. Come evidenzia il curatore “la GAM diventa il simbolo della dinamicità dove è il pubblico a sperimentare il proprio desiderio di mettersi in relazione con l’arte e la storia”. La “Manica Lunga” del Castello di Rivoli ospita un gruppo di circa cinquanta opere scultoree, che si sviluppano nello spazio in un progressivo e vertiginoso crescendo della densità dei lavori. Il visitatore viene chiamato a costruire in prima persona gli spazi della mostra, grazie al suo sguardo in movimento che ne delimita progressivamente inquadrature diverse. Scoprirà così sempre nuove narrazioni e stanze ideali, accompagnato da alcune tappe fisse, annunciate da opere cardine in movimento che ne “attivano” le triangolazioni. Le due Fondazioni private, Sandretto Re Rebaudengo e Merz, presentano mostre che riflettono le loro specifiche identità, accogliendo anche opere di GAM e Rivoli, per sottolineare la sinergia unica che Torino e il Piemonte hanno sempre voluto fecondare e stimolare, nella convinzione che l’Arte sia patrimonio pubblico, di condivisione sociale e culturale. Nel primo spazio “TUTTTOVERO” si declina nel suo doppio, l’idea del falso. La mostra prende le mosse dall’opera di Robert Kusmirowski UHER.C, 2008, una ricostruzione in scala reale di uno studio di registrazione musicale anni ’60, un capolavoro dell’inganno e della contraffazione, ma anche un monumento all’immaginazione. Le opere in mostra non rifuggono la realtà e la sua rappresentazione, ma lo fanno per via di deviazioni alimentate dalla fantasia, in una celebrazione della potenza euristica della finzione. La mostra alla Fondazione Merz, ripercorrendo i dieci anni di storia espositiva, riflette la specifica identità di uno spazio intitolato a due autori – Mario e Marisa Merz – attraverso le loro opere presentate insieme a quelle di altri artisti che, con la propria ricerca individuale, hanno condiviso e contribuito ad uno specifico percorso storico dell’arte del secolo scorso. Le altre opere in mostra, esposte in una sorta di controcanto temporale, rappresentano lo spartiacque con le sperimentazioni più recenti. Sempre Bonami così ha sottolineato: “Al tempo di Expo 2015, Torino e il Piemonte accettano la sfida di non importare cultura ma di esporre e mettere in mostra ciò che la propria cultura civile, pubblica e privata, ha saputo costruire nel tempo. Se Expo 2015 è dedicata all’alimentazione, Torino e il Piemonte interpretano questo soggetto offrendo il miglior cibo per lo spirito umano, che da migliaia di anni si è rivelato indispensabile alla crescita e alla sopravvivenza dell’umanità, l’arte”.

Fino all’11 ottobre 2015, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Fondazione Merz

Fino all’8 novembre 2015, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino; Riferimenti: Fondazione Torino Musei, Tel. 011 4429523; Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Tel. 011 9565209-211; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Tel. 011 3797632  Fondazione Merz, Tel. 011 19719436

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