TAGLI ALLA NAVIGAZIONE PUBBLICA

| 30 maggio 2012
ZANARDELLI

Quattro parlamentari gardesani hanno discusso di navigazione pubblica sul Lago di Garda al tavolo convocato dalla Comunità del Garda. All’invito hanno risposto in pochi: su 24 parlamentari convocati si sono presentati solo in quattro. In una casuale simmetria, l’onorevole Fogliardi e il senatore Galperti per il Pd, il senatore Divina e l’onorevole Montagnoli per la Lega. Non è dato sapere chi degli assenti fosse giustificato, in ogni caso una così scarsa partecipazione è già di per sé un dato rilevante. La convinzione del presidente Passionelli è che “Solo attraverso un’azione parlamentare condivisa si può risolvere l’annosa questione dei tagli che hanno coinvolto la navigazione del Lago di Garda”. Eppure l’argomento è importante, perché incentivare e riorganizzare in modo più funzionale la navigazione sul lago consentirebbe di decongestionare il traffico sull’unica strada che collega le località rivierasche, la gardesana; questo, insieme all’attivazione di un servizio notturno, accontenterebbe non solo i numerosi turisti, ma anche i semplici pendolari. Il bacino del Garda conta circa 300.000 residenti e oltre 25 milioni di presenze turistiche annue, l’area del Garda produce un pil di 3,5 miliardi di euro. Numeri che non possono essere ignorati, soprattutto in tempi di crisi, in cui l’unica industria che funziona a regime è proprio quella del turismo. Nel complesso, i quattro parlamentari sono stati d’accordo sulla necessità di considerare i 370 km dello specchio d’acqua gardesano come una grande piazza, di cui la navigazione pubblica dovrebbe costituire un vero e proprio servizio metropolitano. Ma la riduzione del finanziamento statale, da 26 a 13 milioni di euro, sommata all’aumento delle accise sul carburante, rendono la situazione della Navigarda effettivamente molto difficile. Ai parlamentari presenti, Passionelli ha chiesto di portare a Roma la questione, in particolare al Ministero dei Trasporti, affinché si cerchino soluzioni. L’onorevole Montagnoli, Lega, è già firmatario di un’interrogazione parlamentare sull’argomento rivolta proprio al ministro Passera. L’impegno dei quattro parlamentari presenti, dunque, è quello di continuare su questa strada, attraverso incontri con il Ministro che riuniscano tutte le forze politiche. E se per la riduzione dei tagli effettivamente le speranze sono poche, una soluzione che tutti ritengono vada presa in seria considerazione è una regionalizzazione del servizio. Attualmente, infatti, esso è gestito da un organismo del Ministero dei Trasporti che accorpa i tre maggiori laghi alpini: Como, Garda e Maggiore. La proposta avanzata è una gestione disgiunta e autonoma, così come sarebbe già previsto dal Decreto Legislativo n. 422 del 1997, articolo 11. Non solo, Passionelli è anche convinto che numerosi privati siano disposti a investire nella navigazione pubblica sul Garda. Si attende adesso una risposta da Roma, nella speranza che non giunga troppo tardi.

Paola Russo

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