SOAVE (Vr): LA CASA DEL VINO

| 1 dicembre 2010
soave

A Soave, una decina di anni fa, ci fu qualcuno a cui venne un’idea veramente originale e, forse per quel tempo, un po’ bizzarra: riunire le tre DOC del territorio, Soave, Arcole e Durello in un’unica struttura.

Così Soave, Durello e Arcole trovarono il loro spazio a Soave, in un bel palazzetto, allora funzionale, oggi, forse un po’ ristretto: in 10 anni sono cambiate molte cose, e proprio in questo momento la normativa stimola i Consorzi dello stesso territorio a riunirsi e quindi, l’idea di costituire la Casa del Vino, che 10 anni fa poteva apparire un po’ eccentrica, ora si rivela profetica! Le tre DOC riescono a fare sinergia, non solo dal punto di vista della logistica, ma anche per quanto riguarda le strategie promozionali: il direttore è unico e questo facilita molto la programmazione e l’organizzazione. Evidentemente il Consorzio del Soave, essendo uno dei più importanti non solo della Provincia e della Regione, ma anche dell’Italia intera (non dimentichiamoci che la Provincia di Verona produce e fattura, nel settore vinicolo, più di tutta la Toscana), occupa la posizione più importante, ma non opprimente, infatti grazie alla collaborazione emerge il meglio di ciascun consorzio. E’ sotto gli occhi di tutti l’ultima iniziativa, proprio del Soave: VULCANIA (alla sua seconda edizione). Con il tentativo (riuscito) di accomunare i vini prodotti su terreni vulcanici, non solo si è voluto ribadire quanto sia importante la caratteristica del terreno per dare al vino il suo “sapore”, ma anche come i terreni vulcanici, avendo caratteristiche peculiari che variano a seconda del territorio in cui sono situati, incidono in modo diverso nell’”insaporimento” del vino. Mille e una sono state le iniziative e le promozioni, in Italia e all’estero, per far conoscere ed apprezzare i prodotti della Casa del Vino e mille e uno sono stati gli abbinamenti con altri prodotti gastronomici del loro e di altri territori. E’ ricca di prodotti di eccellenza la terra dove si coltivano le vigne che producono Soave,Durello e Arcole: dalla sopressa di Brenton al prosciutto di Pressana, dal formaggio Monte Veronese agli asparagi di Arcole, dal riso Vialone Nano alla polenta, dal pesce di lago alle carni rosse e bianche, dalle ciliegie, alle pesche, ai meloni, alle mele… Ma i vini della Casa del Vino si abbinano bene anche con i prodotti di eccellenza di altri territori e lo hanno dimostrato andando in giro per l’Italia e per il mondo e ottenendo clamorosi successi. Il Durello, noto vino (prodotto, principalmente da uva Durella, un’uva antichissima che viene coltivata sin dal ‘300 sui Monti Lessini, veronesi e vicentini) che, per le sue qualità, viene usato anche da altri vini (sic!), ma che sta riuscendo ad essere apprezzato anche per sé stesso (da 50.000 bottiglie a 500.000 in 10 anni, ma con buone prospettive di raggiungere il milione. E da 4 aziende ora ce ne sono 10) ha creato intorno a sé una schiera di simpatizzanti e di cultori appassionati (come giornalisti, amici del Durello) che concorrono sempre più a farlo conoscere e a fargli avere quel posto che gli spetta sulle tavole dei buongustai. Da sottolineare anche che il Durello fa parte di quei vini ottenuti da vigne coltivate in terreno vulcanico. Lo stesso vale per la DOC di Arcole che, nata quasi per scommessa (qualcuno afferma che sia servita per dare titolo a tutti quei vitigni che venivano coltivati più che altro per soddisfare bisogni famigliari), sta raggiungendo una sua dignitosa posizione, con uve, cosiddette, internazionali (Pinot, Chardonnais, Cabernet Sauvignon, Merlot, con l’aggiunta, nel disciplinare, dell’uva regina della zona, la Garganega), ma che hanno trovato, nei terreni sabbiosi e alluvionali residui delle inondazioni e dai cambiamenti di percorso dell’Adige, che compongono il territorio dell’Arcole (DOC interprovinciale estesa da Verona e Vicenza), dei “sapori” particolari che, migliorati e affinati con le moderne tecniche, hanno trovato molti estimatori. Uno dei prodotti di punta sta diventando il Nero d’Arcole, un “taglio bordolese” con percentuali di Merlot e Carbernet che variano intorno al 45 – 55%, che ha corpo e struttura molto interessanti e con buona capacità di invecchiamento che è dovuto all’appassimento delle uve, molto simile a quello del Valpolicella. Bisogna anche ricordare che da un paio d’anni, nella Casa del Vino, è entrata anche la DOC Merlara, una piccola DOC divisa tra Verona e Padova: è l’ultima arrivata ed anche la più “debole” e, proprio per questo, la Casa del Vino si adopererà, con le DOC più “forti” per farla crescere, per valorizzare e promuovere i suoi vini, che proprio tramite la DOC stanno acquisendo maggiore personalità e spessore. Un’altra caratteristica dei Consorzi che formano la Casa del Vino è quella di aver migliorato e aumentato la “comunicazione”. Oltre alla stampa specializzata, si è ritenuto utile incrementare quella “generalistica” (riviste, giornali, radio e tv) e, soprattutto, si è pensato di produrre informazione, sia tecnica che divulgativa. A tale scopo i Consorzi sono diventati editori di pubblicazioni e di bellissimi volumi che illustrano il territorio, i vitigni e i vini delle proprie DOC. Inutile dire che l’anima di tutto ciò è il direttore Aldo Lorenzoni e il suo fantastico staff.

CASA DEL VINO: Via A. Mattielli, 11 Soave (VR) Tel. 045 7681578 Fax 045 6190306

Di: Carlo Gheller

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