Slow food: I giovani di Terra Madre che tutelano la biodiversità saranno l’eredità di Expo

| 22 marzo 2015
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«A 40 giorni dall’Expo mi corre l’obbligo di fare un augurio sincero al mio Paese, affinché l’Italia in questi 6 mesi possa dare una buona immagine di sé. Mi auguro che Expo non si chiuda a rappresentare solo gli interessi del commercio e della grande industria, ma dia voce anche agli umili, a chi garantisce il pane di oggi e l’alimentazione di domani»,

con queste parole esordisce Carlo Petrini, presidente di Slow Food, lanciando Terra Madre Giovani, l’evento che riunirà a Milano migliaia di giovani della rete di Terra Madre dal 3 al 6 ottobre. «Terra Madre, da 10 anni la più importante iniziativa organizzata da Slow Food, riunisce contadini, pescatori, artigiani provenienti da 160 Paesi che ogni due anni si trovano a Torino per confrontarsi e dialogare. Grazie a Terra Madre i giovani che verranno a Milano porteranno a casa l’elemento più importante per le loro vite, non soldi, non ricchezze, ma l’autostima. Devono capire che non sono soli, che fanno parte di una grande famiglia: messaggio che porteranno nei loro villaggi. Solo così potranno difendere con orgoglio un seme, una produzione, una comunità, finalmente consapevoli che il loro lavoro non è antiquato, ma nobile e moderno.  È questo che voglio sentire a Expo e che voglio tutto il mondo conosca. Chiamarli a raccolta è l’idea che oggi presentiamo, da domani in ogni angolo del mondo, nelle sperdute Ande, nella profonda Africa, si divulgherà il messaggio ai giovani della rete che oggi raccoglie più di 6 mila comunità a venire a confrontarsi a Milano.
«L’organizzazione è nelle salde mani dei giovani. Quello che dobbiamo fare
noi è supportare la manifestazione. Da un lato dobbiamo garantire il
viaggio ai contadini del Sud del mondo, come da tradizione di Terra Madre,
chiedendo a tutti di sostenere il nostro appello. Dall’altro, l’ospitalità
diffusa che stiamo organizzando in tutta la città sarà una grande primavera
grazie alla Milano generosa, che ha nel proprio dna il rispetto e
l’apertura verso il prossimo. Questa umanità giovane, intelligente e
volitiva ci darà innovative soluzioni su come nutrire il paese nel futuro.
Penso che questo sia un grande regalo che i giovani di Terra Madre daranno
a Expo e un grande regalo alla città: Milano dal 7 ottobre avrà un’altra
faccia, quella dell’accoglienza, e migliaia di promotori di questa negli
angoli più sperduti del pianeta».

Gli fa eco Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano: «Una luce si accende su
Expo 2015 e mi fa piacere che Carlo Petrini abbia presentato questa
iniziativa a Palazzo Marino, la casa dei milanesi e sempre di più una casa
che parla a tutto il mondo. Ci siamo concentrati troppo sulle criticità di
questo evento globale, oggi invece vogliamo parlare dei temi di Expo –
lotta alla fame nel mondo, land grabbing, sprechi alimentari – temi che
sono nell’animo di Milano e che condividiamo con Slow Food. Sono orgoglioso
che il Comune di Milano si sia già impegnato a ospitare oltre 500 giovani
agricoltori dal mondo. Sono convinto che Terra Madre Giovani sia una svolta
ulteriore e positiva per Expo Milano 2015, affinché la nostra Esposizione
Universale non sia una vetrina di prodotti, ma anche e soprattutto una
vetrina di idee e risposte per la  sicurezza alimentare».

Lo spazio di Slow Food all’interno di Expo sarà all’estremità est del
Decumano: una struttura in legno di larice completamente sostenibile
ispirata alle cascine lombarde, articolate su tre lati, con un cortile
interno e progettata dallo studio Herzog & de Meuron. Ci sarà la mostra
interattiva Scopri la biodiversità, e un percorso di degustazione con 84
formaggi a latte crudo italiani e internazionali proposti nell’area Slow
Cheese accompagnati oltre 200 etichette di vino nella cantina Slow Wine.
Mentre lo Slow Food Theater ospiterà dibattiti e darà spazio ad altre
organizzazioni e alle scuole. Al centro un originale orto in cui trovare
varietà lombarde e consigli da ripetere a casa, per avere verdura ed erbe
aromatiche a portata di mano.
«Esiste una possibilità per nutrire questo pianeta senza depauperare le
risorse naturali, grazie ad agricoltori, pescatori, artigiani che
rappresentano un modello di produzione sostenibile. Per questo puntiamo
sulla biodiversità», ha affermato Gaetano Pascale, presidente di Slow Food
Italia raccontando la presenza dell’associazione della chiocciola a Expo.
«Solo proteggendola e preservandola sarà possibile nutrire un mondo con
sempre più abitanti e necessità. Ecco allora che ne illustreremo
significato e valore, descriveremo i rischi che sta correndo e presenteremo
tante soluzioni positive e semplici alla portata di tutti, stimolando i
visitatori a diventare protagonisti attivi, consapevoli e curiosi», spiega
Pascale.
«Tutto ciò che faremo in questi sei mesi in realtà è al centro delle
attività di Slow Food fin dalla sua nascita 30 anni fa ed è quello che
faremo nel futuro. Dopo Expo speriamo di avere più alleati nel portare
avanti le nostre iniziative per promuovere un modello di produzione del
cibo più buono, più pulito e più giusto. Dai produttori che saranno a Terra
Madre Giovani vogliamo farci raccontare la loro esperienza e il loro
vissuto».

E le prime esperienze arrivano proprio da tre giovani della rete. Francesco
Scaglia, referente della Rete Giovani ha raccontato i dettagli dell’evento:
«È la nuova grande sfida di Slow Food, migliaia di giovani da tutto il
mondo si riuniranno al Forum di Assago di Milano il 3 ottobre nella grande
plenaria per poi spostarsi al centro della città dove saranno organizzate
aree tematiche di discussione sul futuro del cibo. L’ultimo giorno invece
visiteremo l’Expo. Saranno tre giorni di festa e dibattiti dedicati sia ai
temi cari all’associazione della chiocciola, come ambiente e
sostenibilità».

«C’è bisogno di cambiamenti radicali, di innovazioni che non possono
giungere solo dalle istituzioni e dal mondo del business. Le vere
innovazioni avvengono nei campi, sulle barche, nelle cucine e nei campi.
Non saranno i governi e le agro industrie a nutrire il mondo, ma le
persone, i contadini, i pescatori e i cuochi», esordisce così Joris Lohman,
membro del comitato esecutivo di Slow Food e rappresentante dello Slow Food
Youth Network, in un messaggio video dall’Olanda. «È per questo che
chiediamo a tutti i giovani di raggiungerci a Milano per far sentire la
nostra voce, confrontarci e creare il sistema alimentare del futuro. Perché
saremo noi, tutti insieme, a nutrire il pianeta!».

All’appello del collega della rete internazionale risponde Carlo Fiorani,
contadino della rete giovani lombarda ed ex studente dell’Università di
Scienze Gastronomiche:«Io sono uno di quelli che si alzano la mattina alle
5 per seguire l’allevamento, fare il pane o salami. Io produco cibo e lo
porto direttamente sulle tavole dei consumatori, mentre quello che fanno
oggi gli imprenditori agricoli è produrre merce ed è proprio per questo
modello che l’agricoltura oggi è in crisi, anche quella lombarda. Terra
Madre rappresenta più di ogni altra associazione sindacale di categoria un
elemento di politica del cibo e agricola forte perché parla con i
produttori, gli allevatori e gli chef, cercando di metterli insieme e farli
interagire nel modo migliore per farli prosperare».

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