Sirmione: Riparte il processo di beatificazione della Venerabile Benedetta Bianchi Porro

| 5 marzo 2014
BenedettaBP a 22 anni a Sirmione

 Nel 50mo anniversario della morte della venerabile Benedetta Bianchi Porro, la giovane sirmionese spentasi nella sua casa di via Catullo il 23 gennaio 1964, arriva la notizia forse più attesa dai suoi tanti fedeli: un miracolo avvenuto a Genova. E’ stato il vescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Pizzi, ad annunciare che è ripreso il processo di beatificazione della giovane sirmionese con la riapertura – da parte della diocesi genovese – dell’esame di un  presunto miracolo avvenuto nel 1986 nel capoluogo ligure. Al riguardo, la Congregazione vaticana ha espresso il proprio parere favorevole E proprio a Genova si sono recati, di recente, per incontrare il cardinale Angelo Bagnasco, vescovo della città, lo stesso mons. Pizzi e il postulatore della causa di beatificazione di Benedetta, padre Guglielmo Camera (dei Saveriani di S. Pietro in Vincoli), da dodici anni consulente della Congregazione Vaticana per le cause dei santi.

E’ così scattato l’iter per il riconoscimento, come miracolo, dell’inspiegabile guarigione di un giovane genovese finito in coma dopo un incidente stradale avvenuto nel 1986.

Per ottenere, tuttavia, il via libera dal Congresso dei Teologi e dal successivo passaggio all’Ordinaria della Congregazione che esprimerà il parere da sottoporre al Papa, dovranno però trascorrere almeno un paio di anni. Al momento attuale, sono state rintracciate le cartelle cliniche e raccolte le testimonianze dei medici e di alcune persone, nonché della madre Augusta dell’allora ventenne Stefano Anerdi, il ragazzo genovese protagonista del miracolo.

Le prossime tappe, a detta del postulatore padre Camera, sono ora quelle di ascoltare i medici testimoni dell’evento, unitamente al giovane, ai suoi familiari ed amici, quindi di consegnare tutto questo materiale al Vaticano dove, attraverso un’altra serie di passaggi di ordine sanitario, si arriverà all’esame conclusivo del Congresso dei Teologi con il parere da trasmettere al Papa.

Il miracolo sarebbe avvenuto in seguito ad una novena di preghiere per intercessione di Benedetta, fatte fare dalla mamma di Stefano, mentre lui era ricoverato in ospedale in stato di coma per le conseguenze dell’incidente. La donna aveva letto qualche giorno prima un libro sulla venerabile sirmionese. Al termine dei nove giorni di preghiere, il ragazzo è uscito dallo stato di coma, tra l’incredulità dei medici e dei familiari.

Per il sindaco di Sirmione, Alessandro Mattinzoli, “è molto significativo il cammino e il processo che in molti stanno sostenendo per la definitiva santità di Benedetta, anche se lei è già venerata e ritenuta santa dai sirmionesi, dai forlivesi e da tanta gente. Le sue parole devono essere per noi esempio continuo: nel pieno declino fisico, Benedetta era serena perchè aveva scoperto che Dio esiste ed è amore”. La giovane sirmionese tra il 1952 e il 1953 frequentò il liceo “Bagatta” di Desenzano, lo stesso che oggi sta rendendo omaggio a molti dei suoi ex allievi che si sono particolarmente distinti per merito e risultati raggiunti. Osserva il preside del liceo, professore Francesco Mulas, che “per uno studente appartenente alle nuove generazioni, venire a conoscenza dei livelli raggiunti da chi l’ha preceduto è di stimolo ed estremamente motivante. In questo contesto” annuncia Mulas “la figura della venerabile Benedetta, la cui esperienza ricomprende anche la frequenza di un anno presso il Bagatta, risulta di grande interesse, non solo per la profondità di pensiero, per la capacità di esprimere uno straordinario senso religioso, un tenace desiderio di studiare, ma anche e soprattutto per un importante insegnamento sul dolore, oggi spesso ridotto ad elemento di spettacolarizzazione o, peggio, strumentale ad una visione distorta della realtà. Per queste ragioni – conclude Mulas – promuoveremo, al pari di illustri ex allievi, quanto prima una riflessione”.

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