Sirmione: La fonte Bojola

| 11 luglio 2015
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Sin dall’antichità Sirmione è stata una meta di villeggiatura ambita, ma le sue bellezze paesaggistiche non sono l’unica attrazione di cui godere. In mezzo al lago, a 250 metri dalla riva orientale e a circa 18 metri di profondità, zampilla una fonte di acqua termale calda e solforosa, chiamata Bojola. La scoperta della sua esistenza risale al 1546, ma ci sono voluti più tre secoli per riuscire a individuarla e sfruttarla. Quest’acqua è di origine meteorica, cioè frutto delle precipitazioni atmosferiche che si raccolgono nel bacino d’impluvio del Monte Baldo, a 800 m di quota. Da qui scende a più di 2100 metri sotto il livello del mare, dove si arricchisce di minerali e aumenta la sua temperatura fino a 69°C. Risale grazie a un sistema di fratture profonde di origine geo-strutturale. Il lungo percorso, della durata di più di vent’anni, rende quest’acqua minerale batteriologicamente pura, sulfurea salsobromoiodica (cioè ricca di una rilevante quantità di zolfo, sotto forma di idrogeno solforato, sodio, bromo e iodio), e quindi particolarmente adatta all’uso terapeutico.

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