Scuola LA RIFORMA SCOLASTICA

| 1 febbraio 2005

LA RIFORMA AVANZA
I cambiamenti che stanno coinvolgendo il mondo della scuola, sotto il segno della cosiddetta riforma Moratti, interessano progressivamente i diversi livelli del nostro sistema di istruzione e formazione.

Così, dopo le novità che hanno riguardato la scuola primari -elementa-re e dell’infanzia – e la scuola media dallo scorso anno, ci accingiamo a vivere i cambiamenti della scuola superiore. Nei giorni scorsi infatti è stata resa disponibile dal Ministero – sul sito www.istruzione.it – la bozza di decreto legislativo per la riforma del II ciclo di istruzione e formazione, già consegnata alle istituzioni interessate, alle forze politiche, alle Regioni, alle parti sociali, alle associazioni disciplinari, dei docenti, degli studenti e dei genitori, agli ordini professionali.
”Si tratta di una bozza messa a punto con gruppi di lavoro formati da oltre 200 esperti e dopo un primo confronto con le forze sociali e di categoria”,
“La bozza, definita tra l’altro in coerenza con gli indirizzi e con le indicazioni dell’Unione europea, è ora aperta al contributo di tutti”.
Due i principali elementi attorno ai quali si articolano le novità: Anzitutto i percorsi liceali ed i percorsi di formazione professionale avranno pari dignità, in quanto il profilo educativo e culturale a conclusione degli studi sarà il medesimo. In secondo luogo tutti gli studenti, assistiti dagli insegnanti, potranno passare da un sistema all’altro in qualsiasi momento, grazie ad un sistema di crediti e di certificazioni per qualsiasi segmento del secondo ciclo frequentato con esito positivo, e accedere all’università. Agli studenti di entrambi i percorsi sarà data infine la possibilità di effettuare stage e tirocini in modo da confrontarsi con la società e con il mondo del lavoro.

ISTRUZIONE  O FORMAZIONE?
Il primo livello di scelta sarà tra un percorso liceale, orientato al consegui-mento di un preciso metodo di studio attraverso l’approfondimento di discipline di base e specialistiche, oppure un percorso di preparazione ai mestieri, attraverso una qualificazione conseguita nella formazione professionale; quindi più manualità e operatività senza trascurare il consolidamento di un impianto culturale di base.

MA QUALE LICEO?
Chi sceglierà la formazione liceale avrà poi l’imbarazzo della scelta: i ragazzi e le loro famiglie potranno accedere a 8 licei – dei quali cinque (classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico) sono senza specializzazioni e tre con indirizzi specialistici: artistico (arti figurative; architettura, design, ambiente; audiovisivo, multimedia, scenografia), economico (economico-aziendale; economico-istituzionale), tecnologico (meccanico, elettrico ed elettronico, informatico e della comunicazione, chimico e biochimico, sistema moda, agrario, costruzioni e territorio, trasporti). Tutti i licei avranno una durata di 5 anni e saranno articolati in un sistema 2+2+1 con un esame di Stato conclusivo il cui superamento è necessario per accedere all’università. È prevista la figura di insegnante tutor, la possibilità di stipulare contratti ad hoc con esperti e la permanenza dei docenti nella sede di titolarità almeno per il tempo corrispondente a un periodo didattico. I percorsi liceali saranno attivati dall’anno scolastico 2006-2007.

E L’ISTRUZIONE PROFESSIONALE?
Dall’anno scolastico 2006-2007 le competenze relative a questo tipo di percorso saranno gradualmente trasferite alle Regioni. I ragazzi potranno scegliere tra percorsi triennali, che si concluderanno con il conseguimento di una qualifica professionale (saranno individuati specifici profili professionali sulla base dei fabbisogni del territorio), e percorsi quadriennali, che consentiranno di ottenere un diploma professionale. È previsto un orario complessivo annuale obbligatorio dei percorsi formativi di almeno 990 ore annue, di cui tre quarti a frequenza obbligatoria, destinando almeno il 25% all’apprendimento in contesti di lavoro. Le Regioni assicureranno, infine, che le istituzioni formative abbiano alcuni requisiti: rispetto dei contratti di lavoro del personale dipendente, accettazione di controlli pubblici, completezza dell’offerta formativa, disponibilità di laboratori, capacità di progettazione e realizzazione di stage e tirocinii.


Si ringrazia il Liceo scientifico paritario “Luzzago” di Brescia per aver gentilmente concesso l’utilizzo delle immagini che illustrano l’articolo.

Di: Giacomo Ferrari

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