SCANDALO FERROVIE NORD: LEGAMBIENTE, PENDOLARI DIVENTINO AZIONISTI PER CONTROLLARE SPESA E MIGLIORARE SERVIZIO

| 10 marzo 2015
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L’ennesima indagine della magistratura, resa nota dalla stampa,  questa volta sui vertici di Ferrovie nord Milano, che controlla il 50% di Trenord, la società ferroviaria nata dal matrimonio con le FS, ripropone con forza il tema dell’utilizzo privato delle consistenti risorse pubbliche, trasferite dalla Regione, per i treni pendolari e non per gli stipendi dei manager aziendali tutti dotati di auto personale.  Serve un’ operazione di trasparenza e verità che, con il matrimonio consumato quasi tre anni fa con le FS, ha reso più difficile. E’ anche per questo motivo che Legambiente ha proposto ai pendolari l’acquisto di azioni delle Fnm per poter svolgere ,dall’interno, i controlli che, nè l’Azionista Regione Lombardia nè le Fs, stanno svolgendo.  Dall’unione,  i disagi si sono moltiplicati, le soppressioni dei treni non si contano e le percentuali di puntualità dei treni sono crollate. I costi di esercizio invece sono aumentati e i manager maturano  bonus inspiegabili per una azienda perennemente in crisi, viste le pessime performance del servizio. Eppure nonostante la proprietà tutta pubblica di Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato, il  controllo pubblico non è stato assicurato, né tantomeno l’ efficienza dei treni pendolari. Adesso si capisce l’ostinazione di  Regione Lombardia  a non introdurre elementi di competizione e di liberalizzazione nel settore con la proroga del contratto di servizio, senza gara, fino al 2020, il contrario di quanto avvenuto in Europa per rilanciare i trasporti pubblici e ridurne i costi. Manager e politica non ci ascoltano e il problema ferroviario non si risolve, anzi, si aggrava. Si tratta di portare, dentro le stanze dei bottoni, la voce dei pendolari azionisti. E’ ciò che afferma Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente, che in questi giorni ha acquistato 80 azioni al prezzo di 0,57 centesimi l’una per un totale di 46 euro.  Visto che i pendolari come contribuenti (che pagano il  disavanzo di gestione) e compratori di un abbonamento (sempre più salato) non contano niente, dobbiamo diventare azionisti per guardare i bilanci e controllare dove vanno a finire le ingenti risorse pubbliche.

 
Dario Balotta responsabile trasporti legambiente Lombardia

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