San Zeno di Montanga (VR): TORNA LA FESTA DEL MARRONE DI SAN ZENO D.O.P.

| 19 ottobre 2016

Intervista al presidente del Consorzio di Tutela del Marrone D.O.P. di San Zeno di Montagna Simone Campagnari che presenta il marrone, riconosciuto prodotto biologico, e la 13^ Festa del Marrone che si svolge dal 22 ottobre per 3 weekend di fila. Il 2016 buona annata per la produzione del marrone nel Veneto.

13 le edizioni della tradizionale festa e 13 le aziende produttrici già registrate a produzione biologica, pari a ben il 70% della produzione, un piccolo record. Molto da celebrare durante la 44° Festa della Castagne, che coincide con la 13° edizione della “Festa del Marrone di San Zeno”, istituita nel 2003, anno dell’ottenimento della DOP, primo Marrone italiano ad aver ottenuto il prestigioso riconoscimento.

Fitto il programma degli appuntamenti che per tre fine settimana – il 22 e 23 ottobre, il 29 e 30 ottobre e il 5 e 6 novembre – attenderanno i visitatori a San Zeno di Montagna (VR). Pezzo forte è il mercatino dei sapori, dove si potrà degustare il Marrone di San Zeno D.O.P. in tutte le molteplici vesti e ricette. La più caratteristica è senza dubbio quella del minestrone di marroni, rustico e saporito, protagonista di un vero e proprio premio che verrà assegnato a chiusura della manifestazione.

Immancabile il mercatino dei sapori, accompagnato quest’anno anche dal mercatino della solidarietà. Sabato sera alle ore 21.00 spettacolo di cabaret, mentre domenica alle 12.00 ed alle 15.30 sfilerà il Gruppo Storico Medievale del Comune di Urbana (PD) con il palio dei 10 comuni di Montagnana, nobili, frati e popolani.

Simone Campagnari, Presidente del Consorzio di Tutela, è particolarmente fiero dei traguardi raggiunti. “Il nostro marrone è un prodotto naturale, frutto di un’attentissima cura, e allo stesso tempo è uno strumento di conservazione del territorio – afferma -. Per renderne possibile la produzione è necessaria infatti una costante manutenzione del bosco, con i sistemi tradizionali, rigorosamente a mano e senza utilizzo di trattamenti chimici. L’intera filiera viene gestita con sistemi di lotta integrata biologica ad eventuali malattie. Questo ci ha permesso di contrastare in maniera efficace i danni prodotti dal cinipide galligeno e di mantenere una buona resa anche nel 2016, a differenza di altri territori che quest’anno vedranno un calo produttivo fino al 90%”.

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