Rovereto (Trento) GIUSEPPE PENONE – SCULTURA

| 11 maggio 2016
Penone 1

Un singolare protagonista dell’arte attuale fra umanità e natura

Dafne nella Mitologia classica dell’Antica Grecia è una delle Naiadi, figlia del fiume Peneo e di Gea, un tipo di Ninfa femminile associata prevalentemente ai corsi d’acqua dolce nella loro generalità, quindi a fontane, pozzi, sorgenti e ruscelli. Il Dio greco Apollo se ne innamora perdutamente, ma lei, colpita dalla freccia dell’odio scagliata da Cupido, rifugge a quel corteggiamento. Un giorno, mentre si aggira per i boschi, Apollo la vede e la insegue. Dafne fugge spaventata tra le sterpaglie, graffiandosi e strappandosi le vesti, mentre il dio le grida il suo amore. Poco prima di essere raggiunta ella invoca l’aiuto del padre Peneo affinché la sua forma, causa del suo tormento, sia tramutata in qualcos’altro. In pochi istanti la ninfa si tramuta in un albero di alloro (in greco antico daphne significa appunto “alloro”). Apollo la raggiunge, ma è troppo tardi, riesce appena a rubarle un bacio, prima che la trasformazione sia completata. La citata vicenda mi è venuta subito in mente mentre osservavo, tra le diverse presenti, una particolare installazione di Giuseppe Penone nell’ambito della bella mostra a lui dedicata dal Mart di Rovereto. “Gesto vegetale”, realizzata in tempi diversi tra 1983 e ’84, è costituita da una serie di vasi di medio-grandi dimensioni pieni di terriccio marrone accostati ad altri nei quali sono inserite figure antropomorfe in bronzo, la cui conformazione è determinata dal contatto della mano con la creta, e pone all’interno delle fusioni arbusti liberi di crescere autonomamente. Nato a Garessio, in provincia di Cuneo, nel 1947, frequenta l’Accademia di belle arti di Torino, dove conosce Giovanni Anselmo e Michelangelo Pistoletto, con i quali entra a far parte del movimento della cosiddetta “Arte povera” nel 1967. Espone per la prima volta nel ‘68 al “Deposito d’arte presente” opere realizzate con materiali non convenzionali quali piombo, rame, cera, pece, legno, che in alcuni casi implicano persino l’azione naturale degli elementi. Fin dagli esordi Penone costruisce un discorso sulla scultura a partire dal rapporto con l’universo vegetale. Nel bosco del suo paese natale, l’artista realizza una serie di performance decise ad approfondire le possibilità che l’uomo ha di interagire con la natura e di modificarla, intervenendo, ad esempio, nel processo di crescita degli alberi come in “Alpi Marittime” del ‘68. I suoi lavori fanno parte delle principali collezioni museali italiane ed estere come Tate Gallery a Londra, Centre Georges Pompidou e Musée d’art moderne de la Ville de Paris, Maxxi di Roma o ancora Castello di Rivoli, Torino, nel giardino della Reggia di Venaria, Stedelijk Museum di Amsterdam, Museum of modern art di New York, Museum of contemporary art di Los Angeles. Ora vive e lavora tra Parigi e Torino. A Rovereto vediamo opere inedite, significative riletture di lavori storici insieme ad una monumentale installazione, per oltre 60 lavori che ripercorrono alcuni dei momenti più forti della sua ricerca con particolare attenzione alla produzione più recente. Sin dall’ingresso delle ampie sale espositive del secondo piano a lui dedicate, in un allestimento pensato dallo stesso artista e dal Direttore del Mart Gianfranco Maraniello è stata ricreata una pura architettura liberata dalle pareti interne, delimitata semplicemente dai muri perimetrali e dai pilastri che e ricevono la luce zenitale dagli alti lucernari finalmente aperti; in questo modo architettura e scultura si intrecciano esaltando le caratteristiche dell’una e dell’altra: l’espressività dello spazio e quella della materia, l’esperienza della luce e quella del volume. “L’idea è di abbattere i muri del museo – dice Penone – di aprire completamente, di rivelare questo spazio come non è mai stato fatto prima. Un’ottima esperienza che ha permesso al mio lavoro di dialogare in un contesto con una qualità architettonica sorprendente”. Ma probabilmente l’opera che più rimane impressa appena varcato la porta girevole d’ingresso nell’atrio dell’intero complesso ideato da Mario Botta è “Spazio di luce”: realizzata nel 2008, questa monumentale installazione, inserita nel vano scale del Mart, si arrampica lungo le pareti del cavedio; in un grande vuoto ecco spuntare un albero che si propone come elemento portante nel percorso espositivo ma allo stesso modo come colonna che sorregge il museo o una sorta di rivincita della natura sul cemento, è evidente un aspetto simbolico dalle diverse sfaccettature soprattutto perché il tronco di bronzo ed oro viene installato in verticale e ancorato alle pareti. Attorno cresce un paesaggio empatico fatto di cortecce di bronzo, forme antropomorfe e gesti di piante, impronte degli alberi, vene del marmo, calchi di terra. “Osservando il suo interno – ha spiegato l’artista – il nostro sguardo percorre lo spazio di luce occupato dall’albero e diventa albero”. Questo evento espositivo permette quindi di far conoscere al grande pubblico la personalissima poetica di un artista che ha segnato un passaggio fondamentale nella storia dell’arte, come afferma Alain Fleischer: “Direi che la nostra epoca sia quella in cui la scultura porterà la firma di Penone. Spingendosi fino a un bersaglio ignoto, inimmaginabile, nascosto nel cuore degli alberi, dei blocchi di marmo dei quali segue le venature, dei sassi che rimodella come avrebbe fatto un fiume, Penone inventa sforzandosi di perseguire una verità della materia.” Il catalogo, edito da Electa, risulta esemplare nell’accostare alle opere testi significativi scritti dallo stesso Penone e nell’interpretazione del suo fare artistico da parte del curatore Maraniello e del critico Alain Fleischer, terminando con l’elenco delle installazioni permanenti in spazi pubblici dove poterle vedere e con la bibliografia essenziale.

Mart Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto – Corso Bettini 43, Rovereto (Trento); Fino al 26 Giugno 2016; orari: Orari: da martedì a domenica 10-18, venerdì 10-21; (la biglietteria chiude un’ora prima); Tel. 0464 438887; Numero verde 800 397760; www.mart.tn.it

Penone 2        Penone 3

 

Penone 4               Penone 5

Fabio Giuliani

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