RITORNO ALLE ‘SIGNORIE’?

| 1 settembre 2002

Quando non si esercita il potere conferito dal popolo, qualcun altro lo fa.
È avvenuto all’epoca delle signorie e si stanno creando condizioni analoghe oggi quando, Parlamento, Consigli Regionali, Provinciali, Comunali stanno man mano perdendo, in concreto, il ruolo essenziale previsto dalla costituzione: votare e quindi essere gli arbitri definitivi delle leggi e delle decisioni.

Formalmente è ancora così, ma in pratica l’esecutivo sta guadagnando sempre più terreno coinvolgendo solo marginalmente Deputati e Consiglieri che sono chiamati solo alla fine ad “alzare la mano”. Stiamo assistendo a questo progressivo evolvere della nostra Democrazia, determinato dalla necessità dell’efficienza e della rapidità decisionale. Presidente del consiglio, delle Regioni, delle Province, o Sindaci hanno sempre più i connotati del “ Principe “ che informa le assemblee delle decisioni prese. Necessità storica dovuta anche alla incapacità , ricorrente , di sintesi decisionale di organismi costituiti da un numero eccessivo di membri.
Avviene quindi sempre più spesso che essi non assolvano la loro vera funzione e che le decisioni passino sopra le loro teste. Non doliamoci troppo di tutto ciò , governare è decidere , senza perdersi in un labirinto infinito di chiacchere.
Se queste sono le necessità storiche, di una società sempre più frenetica, che necessita di decisioni prese in tempo reale, per cui solo l’esecutivo governa , è però indispensabile che le assemblee fungano almeno ad organo di “ controllo “ efficace.
Un Sindaco oggi , ha giustamente , molti più poteri di un tempo, la Giunta decide, è indispensabile trovare anche per i Consiglieri Comunali un nuovo , più efficiente, ruolo in questa nostra Democrazia.

Di: Giorgio Fezzardi

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