Ricordando Luigi Lonardi. Nel segno della cultura che unisce

| 20 dicembre 2016
lonardi

Sindaco di Solferino e Presidente dell’Associazione Colline Moreniche, ha lasciato un segno indelebile nell’aggregante prospettiva di quello che lui chiamava l’anfiteatro dl Garda. La collaborazione concreta, attiva ed ideale con i progetti di Dipende.

Le Colline Moreniche come Anfiteatro del Garda. Efficace e scenografica definizione che incorpora e rappresenta la sensibilità artistico evocativa azione/pensiero di Luigi Lonardi. Nel frangente inappellabile che verifica l’inconsistenza sostanziale della materia, lo spirito vola in questo magico semicerchio collinare utile a circoscrivere il ricordo di un amico allineato a condivisioni attente al moderno sostegno di tutto un territorio. Personaggio di consolidato spessore culturale, Lonardi ha percorso con intensità tutte le fasi attive del suo viaggio esistenziale. Di professione insegnante d’arte, con successivo impegno indirizzato alla politica come Sindaco di Solferino e Presidente dell’Associazione Colline Moreniche del Garda, riuniva in un sol colpo competente energia e qualità professionali ad amore per comunità e territorio. Caratteristica delicatamente appoggiata ad una cordiale disponibilità ed eleganza d’animo di alto profilo. Quasi a radunare l’agglomerato nobile della vocazione artistica, dentro gli interstizi complicati di relazioni ed esistenze. Trattato e metodo d’intervento organizzato da Lonardi con eccellente ed intuitiva volontà applicativa. Procedimento sperimentato anche con Dipende del Giornale del Garda. Ricordi eccellenti per il suo contributo a tutto campo. Dal sostegno e il patrocinio sempre offerto come presidente dell’Associazione Colline Moreniche del Garda, alla collaborazione per anni al Premio di poesia organizzato dal giornale. Senza dimenticare la redazione di articoli, sempre all’insegna della qualità attiva di intervento dentro le bellezze e le potenzialità del territorio. Un amore vero quello per l’ambiente morenico che amava definire, come si diceva, l’anfiteatro del Garda. Ristabilendo in questo senso il profilo ideale di collegamento tra lago ed hinterland, in stretta associazione d’intenti promozionali. Atteggiamento sincero e volitivo quello di Luigi Lonardi. Fuori dalle logiche depotenzianti del potere fine a se stesso. Qui stava la forza del grande personaggio. E ancora qui rimane l’esempio a segnare e indicare percorsi aggreganti. Quelli affini e presenti allo spirito di Luigi. Che oggi corre nelle brezze stagionali, attraversando gli artistici contorni terracquei del suo anfiteatro.

 

Dal Dipende Inverno 2016 www.giornaledelgarda.info/giornali/161210-0137-234dipendedoppiapagina.pdf

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