Recensione NOXIA: una favola

| 4 novembre 2005


“Una favola-specchio ridotta in pezzi e ricomposta con le funzioni di un computer” afferma Pietro Bertolini, professore di greco-latino al liceo Bagatta di Desenzano, riguardo al progetto Noxia.

Più precisamente Noxia è un gruppo musicale “nato come idea mutabile, come esercizio di libertà nel tentativo di eludere tendenze preordinate e traguardi mercificabili” per autodefinizione. Difficile stabilire una categoria cui associare gli artisti vista la tipologia dell’opera: un originale binomio tra musica e teatro. Il loro disco Corvus ego niger fa da base a sei pezzi recitati, si tratta infatti di testi teatrali di raccordo eseguiti da Laura Gambarin, accompagnati dai suoni celtici ed etnici del bodran e del buzuki ed integrati infine al pianoforte. Un dvd completa il componimento con immagini digitali singolari, dai colori caldi e intensi. Il cd è stato interamente arrangiato e prodotto da Alberto Ferraris con il fine di appoggiare il libro Di terra e altre lune. Si tratta di una raccolta di “fiabe, forse, ma soprattutto è una prova di ricercata immaturità” come le definisce l’autore Paolo Denti, in cui realtà e fantasia si alternano e si incrociano accompagnando il lettore in un percorso alternativo sia dal punto di vista letterario che stilistico. Il nesso tra le due opere è da ricercare nell’ouverture del volume, firmata dal professor Bertolini, e riguarda le debolezze umane espresse sottoforma di estrose metafore. Per i più interessati, il gruppo dei Noxia ha in cantiere un nuovo progetto “dal sound meno dark ma non scontato” che verrà presentato dal vivo la prossima estate. 

Di: Roberta Cottarelli

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