Rassegna Internazionale del Paesaggio e del Giardino I GIARDINI DEL BENACO: MOSTRA BOTANICA A SALO’

| 19 aprile 2016
mostra botanica a Salo 11 gente

S.A.R. il Duca d’Aosta taglierà il nastro della mostra botanica che inaugura a Salò, sabato 23 aprile alle ore 11, l’edizione del 2016 de “I Giardini del Benaco”. La Rassegna Internazionale avrà il suo culmine in settembre a Gardone Riviera con prestigiosi progettisti del paesaggio.

Il Lungolago di Salò dal 23 al 24 aprile ospiterà la 9^ edizione della mostra botanica, vetrina del giardinaggio e dell’arte del verde, nella splendida cornice del golfo benacense. Essenze rare, cactacee, liliacee, sempreverdi, aromatiche, acquatiche, succulente, bulbose saranno proposte al pubblico insieme ad arredi per il giardino e la casa, e prodotti naturali. Anche quest’anno, in alcune piazze del centro storico, si potranno ammirare allestimenti di veri e propri giardini. La “mostra mercato” riunisce sul Garda un ampio numero di espositori del settore botanico e ogni anno accoglie migliaia di curiosi e appassionati che, passeggiando sullo splendido lungolago, assaporano l’emozione della natura racchiusa nelle interessanti proposte per abbellire casa e giardino.

La Mostra Botanica, organizzata da “I Giardini del Benaco”, è stata definita “Un evento magico” da Sua Altezza Reale il Duca d’Aosta, appassionato di botanica e, in particolare, di piante succulente. Spesso ospite della manifestazione, Amedeo di Savoia-Aosta, sabato mattina alle ore 11,00, procederà al taglio del nastro. Il Duca visiterà poi il MuSa il museo di Salò che ripercorre le tappe della storia della città. Nel pomeriggio alle ore 18,00 nella sala dei Provveditori del Comune di Salò, un’occasione unica per ascoltare i retroscena della Casa Reale: Il Duca di Aosta presenterà il suo libro “Cifra reale”, scritto a due mani con Danila Satta che interverrà all’evento. Come lo stesso Duca ama dire è il racconto di “un uomo normale che ha potuto vivere eventi straordinari e conoscere persone straordinarie”: Amedeo racconta la sua vita di Principe Reale di Casa Savoia, unico rimasto in Italia dopo il divieto di permanenza a tutti i maschi Savoia a seguito della caduta della Monarchia con il conseguente esilio del Re di maggio Umberto II. Alcune copie potranno essere acquistate durante la presentazione e autografate dall’autore. La serata si concluderà con la cena di gala, su invito, presso l’Hotel Laurin di Salò.

La Rassegna “I Giardini del Benaco” racchiude diverse manifestazioni, oltre alle 3 mostre botaniche: in primavera a Salò, in giugno a Sirmione e di nuovo a Salò il 10 e 11 settembre. Il momento clou si terrà nella prestigiosa Villa Alba di Gardone Riviera, dove si svolgeranno, in settembre, il convegno internazionale, mostre e laboratori progettuali. Il tema di quest’anno sarà l’incontro con l’architettura portoghese e si prevede la partecipazione del celebre architetto Alvaro SIza (premio PRITKER 1992 – il nobel per l’architettura). L’evento, promosso dal Comune di Gardone Riviera, coinvolge i Comuni di Salò e Sirmione, e vede la partecipazione costante dell’Associazione Italiana Architettura del Paesaggio (AIAPP) e dell’Ordine degli Architetti per il conseguimento di crediti formativi.

 

Amedeo di Savoia-Aosta
(Amedeo Umberto Giorgio Paolo Costantino Elena Fiorenzo Maria Zvonimir; Firenze, 27 settembre 1943) è un membro di Casa Savoia e un imprenditore italiano. Nonostante la Repubblica Italiana non riconosca giuridicamente i titoli ereditari, Amedeo è convenzionalmente evocato come quinto duca d’Aosta, principe della Cisterna e di Belriguardo, marchese di Voghera e conte di Ponderano. Il titolo di duca di Savoia, legato alla questione dinastica, è contestato da Vittorio Emanuele di Savoia e dai suoi sostenitori. In Croazia Amedeo è anche noto come Zvonimiro II, nome con il quale divenne re di Croazia, acclamato dai monarchici croati, a seguito dell’abdicazione del padre nel 1943.

Biografia
La nascita
Amedeo di Savoia Aosta è l’unico figlio di Irene di Grecia e di Aimone di Savoia, quarto duca d’Aosta e re di Croazia con il nome di Tomislavo II, lo zio era l’omonimo eroe dell’Amba Alagi, detto il “Duca di ferro” ed il nonno era il “Duca Invitto” Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta.
La caduta di alcune bombe alleate nei pressi di Firenze, in Villa Cisterna, la residenza fiorentina di Aimone di Savoia e di sua moglie Irene, provocò, il 27 settembre 1943, il parto anticipato di quest’ultima, che avvenne in una stanza al piano terra considerata al riparo dai bombardamenti. Il neonato fu battezzato dal cardinale arcivescovo di Firenze Elia Dalla Costa, prontamente accorso, con i nomi di Amedeo (in ricordo dello zio caduto in Africa) Umberto Costantino Giorgio Paolo Elena Maria (in onore dei parenti) Fiorenzo (in omaggio alla città di Firenze) Zvonimiro. L’ultimo nome, Zvonimiro, deriva dal fatto che, alla nascita, Amedeo era principe ereditario di Croazia (suo padre Aimone ne era diventato re nel 1941). Alla nascita ricevette il titolo di duca delle Puglie, e, all’abdicazione di suo padre Aimone alla corona croata nel 1943, divenne re di Croazia, acclamato dai monarchici, e rimase tale fino al 1945, quando lo Stato indipendente di Croazia si dissolse.

La prigionia
Tre settimane prima della nascita di Amedeo il Regno d’Italia aveva firmato l’armistizio di Cassibile, cessando le ostilità contro le forze inglesi e statunitensi nell’ambito della seconda guerra mondiale. Il 26 luglio 1944, su ordine firmato personalmente da Heinrich Himmler, i nazisti deportarono il piccolo Amedeo nel campo di concentramento austriaco di Hirschegg, vicino Graz, insieme alla madre Irene di Grecia ed alle cugine Margherita e Maria Cristina, uniche figlie di suo zio Amedeo, terzo duca d’Aosta, e della duchessa Anna d’Orléans.

La liberazione e il ritorno in Italia
Dopo la liberazione dal campo di concentramento di Hirschegg, avvenuta nel maggio 1945, Amedeo visse per alcune settimane in Svizzera. Il 7 luglio 1945 Irene di Grecia col figlio rientrarono in Italia: si fermarono prima a Milano, dove Aimone vide per la prima volta il figlio, e successivamente raggiunsero Napoli, dove Amedeo incontrò la nonna paterna Elena d’Orléans. In Italia, Irene e Amedeo si stabilirono a Fiesole, vicino a Firenze. Nel 1948 morì a Buenos Aires colpito da un infarto Aimone di Savoia, padre di Amedeo, e quest’ultimo assunse il titolo ducale come capo della casa Savoia-Aosta. In seguito Amedeo ebbe come precettore agli studi l’ammiraglio Giulio Cerrina Ferroni, studiò presso il Collegio alle Querce di Firenze, poi presso il Collegio Navale Morosini di Venezia, e, successivamente, si recò a studiare in Inghilterra. Frequentò i corsi dell’Accademia Navale di Livorno, al termine dei quali venne imbarcato con il grado di ufficiale della Marina Militare per esercitazioni nell’Atlantico e nel Mediterraneo. È laureato in scienze politiche all’università di Firenze.
A seguito del mutamento istituzionale del 1946 divenne punto di riferimento per i monarchici italiani e rappresentò più volte Umberto II, costretto all’esilio fino alla morte, alle manifestazioni svoltesi nel territorio nazionale. Di madre greca, il 14 maggio 1962 Amedeo fu uno dei principi scelti per sostenere le corone sulla testa degli sposi durante la cerimonia ortodossa del matrimonio di Juan Carlos I di Spagna (suo cugino di secondo grado) e Doña Sofia (sua cugina prima).

Oggi
Attualmente Amedeo vive in Toscana, a Castiglion Fibocchi, dove è imprenditore agricolo (Vini Savoia-Aosta) e dove segue alcune società in veste di consulente, consigliere d’amministrazione e presidente. Nel 1996 è stato nominato rappresentante del comune di Palermo per la Fondazione Internazionale “Pro Herbario Mediterraneo”, e, dal 1997, ne è presidente.
Nel 2003 è stato nominato dal Governo Italiano presidente del comitato di gestione permanente della Riserva Naturale Statale Isola di Vivara.[4] Nello stesso anno è stato nominato “testimonial” della Rassegna Internazionale del Cinema Nomade e di Emigrazione “Metix Film Festival”. È inoltre cittadino onorario di Marigliano, Pantelleria ed Abetone. Appassionato di botanica, in particolare di piante succulente, ha viaggiato in tutto il mondo, particolarmente in Africa.

Politica
Negli anni novanta, anni di crisi della prima Repubblica, Amedeo di Savoia è stato prossimo ad accettare candidature per elezioni politiche o amministrative. Tuttavia ha sempre declinato ogni invito, preferendo mantenere una posizione super partes.
Nel 1992 il PSDI lo corteggiò per le elezioni politiche alla Camera dei deputati per la circoscrizione di Napoli. Nel 1997 il Polo delle Libertà riuscì quasi a convincerlo a candidarsi alla guida del comune di Torino. Nel giugno 1997 presenziò ad un simposio di progettazione politica, tenutosi nella città di Arezzo, nel quale si immaginava la costituzione di un movimento monarchico trasversale ai partiti.

CIFRA REALE
E’ il racconto di una famiglia italiana che ha vissuto da protagonista la grande storia: la famiglia Aosta. Da un punto di osservazione privilegiato, una generazione dopo l’altra, i duchi d’Aosta hanno potuto sviluppare una visione particolare dell’Italia. Pur non avendo portato il peso della corona, ognuno di loro ha avuto altre grandi responsabilità nei confronti del proprio paese, da Emanuele Filiberto e la sua III Armata mai sconfi­tta, ad Amedeo l’eroe dell’Amba Alagi. La storia individuale del V Duca D’Aosta, l’attuale Amedeo, si intreccia strettamente con la storia di tutta Casa Savoia e fa prendere luce, pagina dopo pagina, a vicende inedite ed episodi ­finora trascurati.Un ruolo centrale nel racconto è rappresentato dalle ­figure femminili, Principesse e duchesse allevate alla “scuola dei principi”, capaci di coraggio e determinazione, quanto, e a volte più, degli uomini impegnati in guerra. Questo libro è il risultato di tre anni di interviste-conversazioni, tenute nelle‑ residenze di Meliciano (Arezzo) e Pantelleria con il duca Amedeo d’Aosta e sua moglie Silvia, e di lunghe ricerche nei loro archivi privati. È stato possibile avere accesso a documenti inediti, lettere, agende, diari e fotografi­e appartenenti alla famiglia. Il racconto parte dal matrimonio dei genitori di Amedeo, la sua nascita a Firenze sotto un violento bombardamento, la deportazione a un anno ad opera dei nazisti, la liberazione, l’esilio, il ritorno e la vita da principe nell’Italia repubblicana.
Cifra Reale, tuttavia, non è un saggio storico. Almeno non esattamente. Può essere meglio de­finito come la biografi­a di un uomo che deve alla sua condizione familiare la possibilità di “dare del tu alla Storia”. Un uomo le cui vicende seguono passo passo quelle del nostro paese. Anche quando le pagine del libro di storia si chiudono, lasciando il posto alla cronaca quotidiana, al costume, al gossip.  Perché ‘Cifra Reale’? Ai tempi della monarchia ogni principe o principessa veniva “assistito” da un certo numero di dame e gentiluomini di corte. Ognuno di loro portava appuntata (gli uomini sul bavero, le dame sulla spalla) l’iniziale del principe “di riferimento”: un gioiello di smalto e diamanti chiamato appunto Cifra Reale.  cifra con la ‘I’ di Irene di Grecia madre di Amedeo, ha un suo ruolo preciso nello sviluppo della storia.‑ Svanite le corti, oggi la Cifra Reale si è fatta immateriale, signifi­ca quel patrimonio fatto di tradizioni, cultura, educazione che la parte migliore dell’aristocrazia conserva.

Qualcosa che Amedeo di Savoia, quinto Duca d’Aosta, indubbiamente possiede.

DANILA SATTA
Danila Satta è nata a Milano da genitori sardi. Laureata in filosofia teoretica, dopo diverse esperienze teatrali ha lavorato per molti anni alla Rai come regista e autrice di sceneggiature per programmi televisivi e radiofonici. Ha ideato e diretto numerose campagne pubblicitarie, soprattutto per organizzazioni umanitarie ‘no profit’ ed enti pubblici. In Italia e in Spagna ha insegnato linguaggio filmico in corsi di formazione per operatori dei media. Ora vive a Roma e si dedica alla scrittura a tempo pieno.

 

mostra botanica SALO aprile2016

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