Rancate (Svizzera-Canton Ticino) – IL RINASCIMENTO NELLE TERRE TICINESI 2

| 6 febbraio 2019
Rinascimento terre ticinesi 1

Dal territorio al museo

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Il Canton Ticino, “bella terra di laghi e montagne” (Dante Isella), ad un tiro di schioppo dall’Italia, eccelle nei suoi musei e nelle proposte culturali ivi allestite con serietà di ricerche e progressione di studi. E’ ora la volta della Pinacoteca Cantonale “Giovanni Zust” con la mostra in corso, ideale continuazione di quella, strepitosa, avvenuta a cavallo tra 2010 e 2011, “Il Rinascimento nelle terre ticinesi-da Bramantino a Bernardino Luini”, di cui per nostra fortuna rimangono l’esaustivo catalogo ed itinerari dei curatori Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa e Marco Tanzi. Di nuovo i primi due curano l’attuale, impreziosita dall’allestimento dell’architetto ticinese di fama mondiale Mario Botta. La seconda puntata del progetto nasce nell’ambito europeo del patrimonio culturale che vede coinvolti 28 Stati all’insegna del motto “Il nostro patrimonio dove il passato incontra il futuro”. Nel 2017 la Pinacoteca Zust ha avuto in dotazione, acquistato dal Canton Ticino, un dipinto di Francesco De Tatti, parte del polittico già sull’altar maggiore della chiesa di Santo Stefano a Rancate. Da qui i curatori prendono spunto per approfondire il linguaggio di questo pittore, il più significativo nell’area di Varese, esponendo una sequenza di opere mai riunite prima per esplorare la sua cultura visiva: la luminosa tradizione che fa capo a Martino Spanzotti, un grande misconosciuto della pittura italiana del Quattrocento riscoperto da Giovanni Testori, ma nel contempo la Milano leonardesca di Bernardino Zenale e del Bramantino, manifestando infine una precocissima conoscenza delle novità di Raffaello. La mostra, oltre ad omaggiare questi fondatori della storia dell’arte in Svizzera, si interroga – e mi sembra fondamentale – sulle forme di conservazione e di dispersione del patrimonio artistico di epoca e stile rinascimentale, con il temporaneo rientro di lavori che hanno lasciato il territorio in varie occasioni; vedi la pala di Bernardino Luini, oggi in una chiesa della campagna inglese, un trittico di Calisto Piazza diviso tra più proprietà e qui per la prima volta riunito, un tempo, entrambi in Santa Maria degli Angeli a Lugano.  Altre opere hanno lasciato le sedi per cui erano state realizzate per trovare definitivo alloggio nel Landesmuseum di Zurigo.  Quindi i curatori si chiedono perché queste opere non sono più nel luogo a cui erano state destinate. E qui dobbiamo interrogare la storia. Le sculture, le vetrate e le pitture rinascimentali ora presentate sono accomunate dal fatto che erano state originariamente realizzate per località che oggi sono svizzere ma che a lungo hanno fatto parte del Ducato di Milano. E hanno caratteri figurativi che avevano corso, tra Quattro e Cinquecento in Lombardia. Alcuni lavori hanno varcato i confini entrando in Italia e fanno ora parte del patrimonio pubblico e privato, altri hanno preso la strada del mercato e del collezionismo svizzero ed internazionale; altre ancora sono state acquisite per il Museo Nazionale Svizzero fondato nel 1890 ed aperto al pubblico otto anni dopo, con lo scopo di offrire un campionario di quanto si trovava nei vari Cantoni onde rafforzare l’identità e l’unità federale. Concludono i curatori: “La consapevolezza di un patrimonio culturale si conquista attraverso molteplici azioni: non ultima lo studio. Per questo si rende omaggio qui, in chiusura, allo zurighese Johann Rodolf Rahn (1841-1912), che tanto si è adoperato per la conoscenza e la salvaguardia dei monumenti artistici nel Canton Ticino.” Il catalogo è pubblicato da Edizioni Casagrande. L’allestimento di Mario Botta è suggestivo, come spiega lui stesso in un’intervista di Alessandra Brambilla, affermando che torna volentieri a distanza di due anni dalla sua prima collaborazione alla Pinacoteca per l’esposizione “Legni preziosi”: “Il Mendrisiotto è la mia terra e quindi è stato per me naturale dedicarmi a un progetto in questo angolo di mondo, con la possibilità di essere circondato dai professionisti e dagli artigiani che operano sul territorio….con la segreta speranza di donare qualcosa di buono al proprio paese. (…) Sarebbe bello che le opere vivessero nel loro contesto, come accade per le architetture. E così puoi apprezzare l’orografia, La luce, i colori. Questa però non è la realtà. E allora la mostra serve per far dire alle opere qualcosa (…). Ci deve essere un racconto. Solo così si accresce la conoscenza. Esposizioni come questa poi, in cui si richiama la grande tradizione umanistica nord italiana, che costituisce una parte forte d’identità del Ticino, farebbero un gran bene ai visitatori d’oltralpe. (…) I piccoli musei sono parte del territorio. Il nostro ne è costellato, e questa è una ricchezza e una fortuna che si dovrebbero sostenere e valorizzare. (…) I piccoli musei rappresentano oggi le frontiere del pensiero. Sono testimoni di civiltà.”  Coordinamento scientifico e organizzativo: Mariangela Agliati Ruggia (Direttrice della Pinacoteca) e Alessandra Brambilla.               Alcune note sulla sede espositiva. Forte di una ricca collezione permanente esposta a rotazione, la Pinacoteca Züst rappresenta oggi nel Cantone Ticino il principale polo di studio per l’arte antica, dal Rinascimento al XIX secolo. Negli spazi suggestivi della ex casa parrocchiale, rinnovata ed ampliata dall’architetto Tita Carloni (1967) e ristrutturata dall’architetto Claudio Cavadini (1990), si possono ammirare dipinti dei principali artisti di area lombarda e ticinese dal XVII al XIX secolo: Giovanni Serodine, Giuseppe Antonio Petrini, Antonio Rinaldi, Luigi Rossi, Adolfo Feragutti Visconti, Gioachimo Galbusera e molti altri. Si organizzano tre mostre temporanee all’anno, sempre curate da personalità di spicco del mondo dell’arte.

Pinacoteca Nazionale Giovanni Züst – Via Pinacoteca Züst 2, Rancate (Svizzera-Canton Ticino); Fino al 17 Febbraio 2019;

orari: da martedì a venerdì: 9-12 e 14-18; sabato, domenica e festivi: 10-12 e 14-18; Tel. +41 91 816 47 91;

Biglietti: intero: CHF/€ 10, ridotto (pensionati, studenti, gruppi): CHF/€ 8; Visite guidate su prenotazione anche fuori orario.

Fabio Giuliani

Rinascimento terre ticinesi 3

Glasgemälde. Gottvater mit einer grösseren Krone in den Händen und von Cherubinen gerahmt. Inhalt: Gottvater. Herstellung: Italien, Oberitalien. Um 1500. Herkunft: Poschiavo (GR), Kirche San Vittore. 73 x 45 cm.

 

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