Raffaello a Milano – Un gigante, splendido “Ex Voto”

| 12 dicembre 2013
Raffaello - Madonna di Foligno

La “Madonna di Foligno” (tempera grassa su tavola trasportata su tela, cm. 308 x 198) di Raffaello Sanzio, in genere datata al 1511-12, mentre l’artista lavorava alla Stanza di Eliodoro. Questa opera venne commissionato da Sigismondo  de’ Conti, segretario di Papa Giulio II, come ex voto per il miracolo che aveva visto uscire la sua casa di Foligno illesa dopo essere stata colpita da un fulmine o un bolide. La pala si trovava nella chiesa di Santa Maria in Aracoeli a Roma, luogo di sepoltura di Sigismondo, da dove nel 1565 una monaca nipote del donatore la fece trasferire nella chiesa di Sant’Anna a Foligno, presso il Monastero delle Contesse della Beata Angelina dei Conti di Marsciano. Fu rastrellata durante l’occupazione francese nel 1797 e portata a Parigi, dove fu trasportata su tela verso il 1800-1801 da Francois Toussaint Hacquin, lo stesso che trattò analogamente la “Vergine delle Rocce” di Leonardo da Vinci”. In seguito al Trattato di Tolentino tornò in Italia (1816), ma il Pontefice Pio VII, come per altre opere importanti d’arte sacra della Pinacoteca Vaticana, decise di trattenerla a Roma, ed è tutt’ora lì conservata.    La “Vergine” appare entro un grande nimbo dorato, seduta su una nuvola e circondata da una corona di angeli-cherubini che prendono forma dalle nuvole. In basso, da sinistra, sono raffigurati San Giovanni Battista, San Francesco d’Assisi (fondatore dei Minori che reggevano la chiesa) e San Girolamo, riconoscibile dal leone mansueto, che presenta a Maria il committente inginocchiato. Al centro si vede un angioletto che rivolge lo sguardo verso l’apparizione celeste; regge in mano una tabella su cui originariamente doveva trovarsi un’iscrizione che ricordava il voto del committente. Il paesaggio al centro descrive sinteticamente l’evento miracoloso con un arcobaleno che simboleggia la protezione divina e il lieto fine.  Si vede infatti un oggetto infuocato dirigersi verso un edificio, che secondo l’astronomo americano Isaac Newton, sarebbe un bolide che apparve al momento della caduta di una meteorite. Questo capolavoro assoluto è arrivato per la prima volta a Milano e, sia pure per breve tempo, sta deliziando la vista e gli animi di migliaia di spettatori, messi pazientemente in lunga coda anche per un’ora e passa. Per il sesto anno consecutivo, il Comune ed Eni proseguono in questo modo la tradizione (iniziata a Milano, bisogna dirlo, in precedenza dal Museo Diocesano) di esporre gratuitamente un unico capolavoro a Palazzo Marino, quest’anno in collaborazione con i Musei Vaticani. L’esposizione – curata da Valeria Merlini e Daniela Storti – è pensata, anche quest’anno, per dare gratuitamente a un pubblico vasto ed eterogeneo la possibilità di approfondire la relazione con un’opera straordinaria; la mostra è infatti integrata da un’attenta attività didattica e di coinvolgimento in sala, sul web ed attraverso eventi di accompagnamento. La visione del quadro conta su un suggestivo allestimento di Elisabetta Greci, con interessanti proiezioni e notevoli effetti speciali, quali le musiche rinascimentali di sottofondo e le essenze profumate rilasciate nell’aria. L’esaustivo catalogo, ricco di apparati scritti e di raffronti iconografici, è pubblicato da 24Ore Cultura.  “L’opera è uno degli apici della pittura universale – ha commentato Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani – Documenta il momento storico nel quale Raffaello incontra il colore veneziano. Non si può essere più bravi di così. Oltre non è possibile andare nella rappresentazione della Bellezza. (…) Io credo che se questo quadro servirà a qualcosa sarà a far capire ai milanesi che Raffaello è stato il più grande pittore di tutti i tempi”.      La “Madonna di Foligno” segue quindi altri “gioielli” della storia dell’arte italiana ed internazionale: “La Conversione di Saulo” di Caravaggio; “San Giovanni Battista” di Leonardo da Vinci (2009), “Donna allo specchio” di Tiziano (2010), “Adorazione dei pastori” e “San Giuseppe falegname” di Georges de La Tour (2011) e “Amore e Psiche stanti” di Antonio Canova e “Psyché et l’Amour” di François Gérard (2012).

Palazzo Reale – Piazza Duono, Milano; fino al 12 Gennaio 2014; Numero verde gratuito: 800 149617   Fino al 26 Gennaio 2014; orari: da martedì a domenica 9.13 e 14.17.30;

chiuso lunedì

Tel: +39 02-88450150 / 02-45479017; Sito ufficiale: http://www.comune.milano.it

                                                                                                                                                                                        Fabio Giuliani

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