Desenzano 1 aprile 1993: RADUNO D’APRILE per presentare il numero zero di Dipende

| 1 aprile 1993
DESENZANO DEL GARDA 02/07/2004 DONNE VOLONTARIATO - NO PROFIT - REDAZIONE GIORNALE LOCALE - FOTO CAVICCHI/NEWPRESS

Dalla Laguna al Lago

Era un Primo Aprile destinato a rimanere famoso. Ci fu un raduno, quel giorno, organizzato in breve tempo da una coppia di gemelle che la leggenda vuole piuttosto strana. Per uno stupido scherzo organizzato in occasione del loro primo complemese, il I Aprile del 1927, dal fratellino geloso esse erano state più volte scambiate nelle culle così che nessuno più capì chi fosse l’una o l’altra. Lo stesso parroco, ogni volta che ne incontrava una da sola, chiedeva: “Ma tu: sei tu o tua sorella ?” Il raduno si intitolava “Giornata degli Scherzi”. Il manifesto di invito, distribuito allora in tutta Italia, spiegava che come in tutte le cose della vita non ci si doveva far fregare dall’apparenza, che esisteva una grossa distanza tra le cose e i modi in cui si nominano, titolano, descrivono, e che gli scherzi avevano tutti i diritti di essere presi seriamente. Obiettivo del raduno era la costituzione di una Associazione degli Scherzi. Ogni scherzo interessato poteva perciò, a prescindere da chi l’avesse inventato, partecipare al raduno. Il raduno si tenne dentro un recinto la cui pianta era un triangolo isoscele di lato pari a 500 metri e le cui pareti erano degli enormi specchi. In tal modo, per effetto della mutua riflessione degli specchi, tutti gli scherzi si moltiplicarono per un numero apparentemente infinito di volte. All’entrata del recinto era appeso il cartello: “ENTRATE E MOLTIPLICATEVI: E’ UNO SCHERZO OTTICO”. Entrò ogni specie di scherzo: scherzi di luce, scherzi di natura, scherzi coi santi, scherzi coi fanti, scherzi col fuoco, scherzi di cattivo gusto, lo scherzo di Kundera e scherzi a parte. Sul più bello gli scherzi col fuoco causarono involontariamente un incendio che nel recinto di specchi si moltiplicò anch’esso per innumerevoli volte gettando nel panico tutti gli scherzi pesanti e presenti. Il raduno stava per trasformarsi in una tragedia, quando un enorme Pesce balzò fuori dal vicino Lago e spruzzò una tale quantità d’acqua nel recinto che in un attimo l’incendio fu spento. Fu così che il mondo degli scherzi, lì rappresentato, si salvò. Tutta la popolazione mondiale ne capì e riconobbe solo allora l’importanza, e scoppiò per il sollievo in una fragorosa risata. Le onde sonore fecero il giro della Terra e ovunque si sentì ridere per molti giorni. Anche il grosso Pesce si fece una sonora risata, tanto che tutti dubitarono del detto: “muto come un pesce”. In ricordo di quell’ episodio tutti gli anni, il I Aprile, una moltitudine di scherzi gira per le strade, si infila nei cavi telefonici, bussa alle nostre porte e se qualcuno non li riconosce gli scherzi dicono: “PESCE D’APRILE !”, e come allora si ride, con addosso il sollievo che esistono ancora a questo mondo attimi di gioco e di spensieratezza.

le nostre inviate Pala, Riga, Uga

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