Provincia di Brescia BAGOLINO PROTESTA

| 1 febbraio 2007

Non sono ancora arrivati i fondi stanziati nel dicembre 2005 per i comuni bresciani a ridosso del confine trentino.

Lo scorso inverno i comuni di Bagolino (BS) e Lamon (BL) minacciavano di indire un referendum per essere annessi alla confinante, e ben più prospera, regione trentina.

La protesta ha avuto lunghi e diversi strascichi.Mentre da parte veneta il referendum si è fatto davvero, con una vittoria schiacciante del sì al divorzio, da parte bresciana le cose si sono aggiustate in maniera diversa. Merito dell’atteggiamento più disponibile che ha tenuto il Presidente Formigoni, rispetto alla belligerante “tolleranza zero” del governatore del Veneto Galan, e al dialogo intrapreso con il comune di Bagolino lo strappo non c’è stato e sono stati stanziati (nella finanziaria 2005) precisamente 10 milioni di euro a sostegno dei comuni lombardi e veneti confinanti con il Trentino. Di questo fondo a Bagolino sarebbero spettati 315.000 euro da investire sul territorio in strutture socio-sanitarie. Ma proprio qui nasce il problema. Questi soldi, che giungono tramite un versamento dalla Banca d’Italia a inizio dello scorso dicembre e destinati esclusivamente ai comuni confinanti con il Trentino-Alto Adige, vengono illogicamente divisi tra tutte le province confinanti con il Trentino. Tutti i comuni della provincia di Brescia hanno ricevuto quindi parte di questo fondo, comuni che in alcuni casi distano più di 100 km dal confine trentino. Il comune di Bagolino, alla testa degli altri comuni che si sono visti decurtare sensibilmente la loro parte di fondo, ha chiesto ufficialmente all’associazione comuni bresciani la restituzione dei fondi che gli spettavano come fondo di solidarietà socio-economica. Restituzione che, ha assicurato il sindaco di Brescia Corsini, è perfettamente legittima e al più presto fattibile.
In attesa dei soldi promessi dal lontano dicembre 2005, il sindaco di Bagolino Marco Scalvini ha le idee ben chiare sul futuro utilizzo di questi fondi. “Le piccole aziende se ne sono andate perché qui manca alcun tipo di sostegno. In Lombardia l’IRPEF è dell’1,2%, mentre in Trentino solo dell’0,9%. Con il confine regionale a soli 50 metri è normale che ci sia una diaspora delle attività produttive. Il nostro scopo principale è aiutare e incentivare la produttività. Turismo e commercio dei prodotti tipici prima di tutto.” Bagolino è famoso per il carnevale, il formaggio bagoss e l’acqua Maniva, e proprio su questo vuole puntare il suo rinascimento.
Ma il disagio odierno di Bagolino è anche a livello di strutture sanitarie: l’ospedale più vicino dista più di 50 km, e sul territorio del comune solo dall’anno scorso è presente una struttura per il servizio pediatrico. Inoltre la viabilità, che sul territorio è estremamente difficoltosa, sarà una delle aree di intervento. E anche l’idea di un nuovo centro turistico-sportivo frulla nella testa del primo cittadino Scalvini. Un sindaco a modello imprenditoriale per un paese che sgomita per uscire da una valle troppo stretta e farsi vedere oltre i confini provinciali. 


   

Di: Matteo Todesco

Commenti

Salvato in: ATTUALITA'
×