Prendere il treno a Desenzano: “Mi chiedo: ma chi me lo fa fare?”
Una lettrice lonatese ha scritto in redazione per denunciare il grave problema della carenza di parcheggi alla stazione ferroviaria di Desenzano.
Chi, come tanti, deve necessariamente arrivare in auto a Desenzano per recarsi in treno in città per studio o lavoro non trova un parcheggio di adeguata capienza nelle vicinanze. Laura Buffoli lavora a Verona, e ha scelto di utilizzare i mezzi pubblici per spostarsi, poiché oltre ad un diritto ritiene che si tratti di “un dovere civico” limitare traffico e inquinamento. Laura impiega circa 90 minuti tutti i giorni per andare al lavoro: arriva con l’auto da Lonato a Desenzano, a Verona in treno, e in bicicletta fino a Borgo Trento. Tuttavia, ci scrive Laura: “nei pressi della stazione di Desenzano i parcheggi sono altamente insufficienti; si è scelto di mettere nelle zone limitrofe della stazione parcheggi con sosta massima di 1 ora e nel parcheggio sul retro della stazione si è riservato il posto a due autobus per turisti”. Il problema esiste anche per chi non deve parcheggiare, ma solamente accompagnare qualcuno, che non ha un posto dove poter far scendere il figlio, il parente, o l’amico, poiché non esiste una piazzola di sosta: la rotatoria che occupa l’intero piazzale della stazione, che sembrerebbe progettato appositamente a questo scopo, è invece riservato ai taxi e sempre vigilato per impedire anche la minima fermata di solo carico/scarico. Esistono inoltre solo sei parcheggi a sosta 60 minuti, che ovviamente si trovano quasi sempre occupati. Molti sono i disagi per i pendolari, ma la questione del parcheggio non è da sottovalutare: Laura, come moltissimi altri cittadini, rischia ogni giorno di non trovare un posto, o trovarlo lontanissimo, perdere il treno per questo motivo, o arrabattarsi a parcheggiare in qualche modo, rischiando di prendere una multa. A questo proposito Laura fa un appello alla Polizia Municipale chiedendo di controllare la stazione alle 7 e alle 20, quando la stazione pullula di “persone non proprio raccomandabili” che dormono sulle panchine, rendendo la zona poco sicura, piuttosto che passare a metà mattina a multare i mezzi dei pendolari. Aggiunge dunque: “Provate a venire a vedere perché la gente è costretta a parcheggiare così, a capire quali sono i disagi di chi cerca di utilizzare il treno invece di limitarvi alle contravvenzioni.” Questa lettera è sintomatica dei problemi legati alla quotidianità del vivere in provincia ma anche della necessità di garantire servizi minimi a chi, lavoratori, studenti, turisti, scelga di usare i mezzi pubblici, e chieda un minimo supporto logistico a chi si vanta di essere la Capitale del Garda.
Silvia Fusi
Tags: Desenzano del Garda, mezzi pubblici, parcheggi, problema, stazione, treni
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