POZZOLENGO: ENOGASTRONOMIA, ARTE, STORIA E ARTIGIANATO

| 30 marzo 2008
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Tra gli ultimi lavori di Roberta Rambotti spicca la realizzazione della sala civica del comune di Pozzolengo: interamente decorata ex novo, sotto precisa commissione del sindaco Paolo Bellini.
Roberta è una desenzanese doc: nata una trentina d’anni fa, ultima di tre figli, attualmente risiede e opera a Lonato del Garda. La sua passione per l’arte si sviluppa precocemente: già durante gli studi elementari dimostra una spiccata predisposizione per la pittura che raggiunge il culmine negli anni dell’adolescenza. E’ infatti solo una ragazzina, quando decide di intraprendere gli studi artistici che la portano poi dritta all’Accademia delle Belle Arti in Brera. Qui studia ed approfondisce diverse materie, tra le quali scultura, scenografia e decorazione, ma sarà proprio quest’ultima la sua vera, grande passione. Roberta, prima di specializzarsi come decoratrice, percorre ben altre strade, in un certo senso contrarie alla sua indole pittorica. L’istinto artistico però è così forte che prende il sopravvento. I dubbi sono tanti, le possibilità di lavoro molto scarse e con la giusta quantità d’incoscienza dei vent’anni, Roberta inizia un percorso complesso, fatto di sacrifici e con guadagni altalenanti. Ma determinazione e passione l’hanno portata nel tempo a realizzarsi come vivace artista ed affermata decoratrice.

La sala civica di Pozzolengo: elegante e luminosa con significati simbolici da scoprire
Un uomo e una donna, il sole e la luna, accolgono in ingresso il visitatore, portandolo dritto verso il centro della scena: due maestosi alberi della vita decorati con figure allegoriche a cui fanno da sfondo i quattro elementi aria, acqua, terra, fuoco, allungano i propri rami verso il cielo. Vogliamo sapere da Roberta il perché di tale simbolismo: “Innanzitutto, ho voluto rappresentare il forte legame tra uomo e madre terra, che dipendono inevitabilmente l’uno dall’altra, in quanto la terra, genitrice dell’albero della vita, a sua volta progenitore dell’uomo, nutre quest’ultimo con i suoi abbondanti frutti. Considerato da un altro punto di vista, l’albero rappresenta anche l’uomo stesso: l’albero della vita è l’uomo. E dunque torna sempre il concetto di madre terra e figlio uomo, indipendentemente da come la si voglia spiegare”. Quindi la scelta degli oggetti da lei dipinti non è casuale: “Diciamo che questa è una mezza verità, nel senso che sicuramente sono presenti delle allegorie quali la spiga, simbolo di buon auspicio oppure il melograno, portatore di fertilità e ricchezza; tutto ciò che è presente nel decoro è fortemente simbolico; in realtà però non vorrei racchiudere dei significati dietro le sbarre, vorrei anzi che ognuno interpretasse liberamente ciò che vede, suggestionandosi magari mentre osserva. Tutti noi siamo sensibili di fronte a qualsiasi cosa ci evochi ricordi o emozioni e per me le emozioni sono movimento e libertà, in quanto tali quindi non limitabili a semplici archetipi.” Un decoro del genere sarebbe potuto esistere in un altro luogo? “In questo caso la situazione si prestava proprio a ciò che avevo in mente, nel senso che, tornando al simbolismo, la terra è rappresentata dal comune, dal territorio e l’albero è un qualsiasi cittadino legato al proprio comune appunto, nel quale tiene ben salde le proprie radici; si incastra tutto perfettamente! E poi per me questo è stato il Lavoro per eccellenza, frutto di grandi sacrifici, di amore, di passione a volte anche di sofferenza; ci ho messo l’anima e mi ritengo fortunatissima per aver avuto l’occasione di esprimermi così liberamente, senza costrizioni; non tutti i miei colleghi purtroppo hanno opportunità simili e per ciò ringrazio infinitamente il sindaco Paolo Bellini con l’intera giunta comunale. Ma anche i miei due aiutanti Luca Quagliotti ed Elisa Cavalleri” Tutti gli artisti, bene o male, fanno affidamento a diverse ispirazioni, lei come è arrivata ad ottenere il risultato finale: “L’idea di dipingere un albero della vita mi è venuta quasi subito in realtà, ma si è consolidata dopo un viaggio fatto appena prima di iniziare questo lavoro; sono stata in Perù e una volta lì, entrata in contatto con la gente del posto e la loro cultura, molto vicina alla mia filosofia di vita tra l’altro, ho iniziato pian piano a concretizzare diversi dettagli; mi spiego, la forma che ho voluto dare al mio decoro è quella di una pianta vista là, la presenza del maschile e del femminile, dei contrari che si attraggono quindi, è fortemente sentita anche dal popolo peruviano, la terra per loro è genitrice, è quasi sacra, anche se poi il concetto è molto più ampio; sì, posso tranquillamente dire di essermi ispirata a questi luoghi meravigliosi e a queste persone straordinarie” Ha usato una tecnica particolare per realizzare questo lavoro? “Non parlerei di tecnica, ma piuttosto di stile; il modo in cui dipingo è romantico: molto dettagliato. Adoro i fiori, gli arabeschi, che utilizzo moltissimo nei miei decori; anche se in realtà preferirei l’astratto. Credo che anche lo stile comunque si debba adattare alle occasioni: nel caso della sala civica l’eleganza del decoro, il “visivamente bello” erano necessari per rendere l’idea. Così come i colori o i materiali: in questo lavoro ho utilizzato anche molta foglia oro e argento, luminose e delicate; ho giocato anche con il positivo-negativo nella scelta dei colori. Insomma ho curato ogni dettaglio, niente è stato lasciato al caso. Sono soddisfatta ed orgogliosa di ciò che ho fatto, anche se è stata dura, due mesi circa di lavoro, tutto eseguito a mano libera, tra l’altro!” Salutiamo Roberta augurandole un grande in bocca al lupo ed una carriera brillante, ricca di soddisfazioni, che siamo certi non mancheranno. Se vi capita di passare da Pozzolengo, date uno sguardo a Villa Albertini ed entrate in sala civica, resterete esterrefatti.

In questi anni Pozzolengo ha avuto un notevole sviluppo accompagnato da un progressivo miglioramento delle infrastrutture, dei servizi e la recente ristrutturazione del Centro Storico l’ha definitivamente caratterizzato come località turistica. Abbiamo incontrato il Sindaco Bellini per parlare di obiettivi raggiunti e nuove prospettive.
Paolo Bellini, sindaco al secondo mandato, ha vinto con una lista civica a Pozzolengo con il 75% di preferenze… La maggioranza è espressione di una lista civica nella quale il nostro intento è stato seguire con serietà e forza di volontà tutti gli obiettivi descritti e proposti ai nostri concittadini durante la campagna elettorale. Basandoci su questo principio al nostro interno vi è stata una indeformabile coesione ed unione di intenti, capace di dare quei risultati che oggi tutti possono osservare ma soprattutto giudicare. Molte le opere realizzate a Pozzolengo, ci può illustrare i principali interventi e gli obiettivi che si è proposto di raggiungere in questi nove anni di amministrazione? Penso di poter tranquillamente affermare che il nostro gruppo ha lavorato molto, di conseguenza i risultati sono arrivati grazie anche al supporto di molte persone a noi vicine, le quali in tutti questi anni ci hanno sostenuto ed esortato a continuare nella nostra opera. Sicuramente anche la Regione Lombardia e la Provincia di Brescia, hanno sostenuto moralmente ed economicamente alcuni nostri progetti. Detto questo ritengo che le opere pubbliche come strade, piazze, reti tecnologiche ed altro, sono di fondamentale importanza, ma quello che a noi sta più a cuore e che sin dal primo giorno di amministrazione ci ha visti impegnati, è il dialogo con la nostra gente: ci siamo impegnati con la nostra opera ad unire e non a dividere, a costruire anziché distruggere e non ultimo lavorare in maniera concreta tralasciando le chiacchiere ed i proclami, per restituire alla nostra società un punto di riferimento su cui contare e potersi confrontare in maniera seria e civile, andando sempre con volontà ferrea a perseguire il bene pubblico e l’interesse comune. Credo che questo sia lo spirito con cui un’amministratore deve svolgere il suo mandato di governo, così facendo anche le opere e le cose materiali prendono forma, come la tangenziale che ha sollevato dal traffico pesante il centro abitato, il recupero del centro storico, del castello e di molto altro ancora. Alle ultime regionali ha ottenuto notevoli consensi tra le fila di Alleanza Nazionale. Uomo politico dunque che ha operato con attenzione e lungimiranza nella sua Pozzolengo, come pensa di posizionarsi, alla luce delle recenti scelte della politca nazionale? Stiamo vivendo un momento importante della politica nazionale di questo paese, penso che quello che si presenta a tutti noi sia una grande occasione per dare una vera svolta su come amministrare la nostra Patria. Certo che non è sufficiente cambiare il nome ad un partito, a questo deve corrispondere una vera azione di cambiamento di rotta, vale a dire persone nuove, che hanno dimostrato sul campo il loro rispetto per i cittadini, per il loro pensiero, per le loro volontà ed hanno saputo compiere scelte determinanti per il territorio e per le persone che lo vivono. Ecco quindi che sono molto attento a tutte queste evoluzioni, e come già in altre occasioni ho avuto la possibilità di esprimere il mio modesto pensiero, vorrei anche da queste pagine ribadire un concetto fondamentale: è proprio in questo momento che tutti noi dobbiamo provare interesse per l’evoluzione politica che è in atto, poiché è terminato il tempo di demandare le decisioni ai partiti o a chi per essi, oggi è il nostro tempo, ed è quindi doveroso che le persone tutte si facciano carico di un impegno sociale e civile concreto, diretto ad esprimere la direzione delle scelte che poi i partiti o i politici che li compongono le seguano con fedeltà e rispetto, e perché no premendo sulle segreterie perché siano i nomi da noi indicati a rappresentarci ed a lavorare in futuro al nostro fianco. Per la gestione amministrativa quali sono i principali fondamenti e regole che applica? Secondo Lei sarebbero efficaci anche in un’altro comune o si tratti di esigenze strettamente legate al territorio? I principi ed i fondamenti per una buona e corretta gestione amministrativa sia locale ma anche nazionale, ritengo debbano essere i medesimi, poiché onestà, trasparenza, volontà e passione nello svolgere il proprio lavoro all’insegna del dialogo, del confronto e nel rispetto sempre del mandato della nostra gente non sono valori da applicare in maniera territoriale o temporale, ma sono, almeno per quanto mi riguarda, punti fermi su cui basarsi non solo nella vita politica ma anche nel lavoro e nella nostra esistenza quotidiana.

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