Pavia – LONGOBARDI – Un popolo che cambia la storia

| 25 novembre 2017
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“Rosmunda, durante il sonno di Alboino, sottraendo tutte le altre armi, legò la spada all’altezza del letto in modo che non potesse sguainarla. Svegliatosi Alboino di soprassalto, rapido pose mano alla spada, ma essendo legata non riuscì ad estrarla…Quell’uomo di sommo ardire morì…Il suo corpo fu sepolto sotto una scala attigua al palazzo. Ai nostri giorni Giselperto duca di Verona aprì la sua tomba e portò via la spada e quanti ornamento vi potè trovare” – 572 d. C. (Paolo Diacono, “Historia Longobardorum”, 1,28)

Un grande evento internazionale. Nord e Sud Italia uniti per la più importante mostra mai realizzata sui Longobardi. Una mostra epocale, punto di arrivo di oltre 15 anni di nuove indagini archeologiche, epigrafiche e storico-politiche su siti e necropoli altomedievali. Fino al 3 dicembre 2017 al Castello Visconteo di Pavia, quindi al MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli (21 dicembre 2017-25 Marzo 2018), e tappa conclusiva all’estero nel prestigiosissimo Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo (aprile-giugno 2018).  Oltre 300 opere esposte, più di 80 musei ed enti prestatori, oltre 50 gli studiosi coinvolti nelle ricerche, 32 siti e i centri longobardi rappresentati in mostra, 58 i corredi funerari esposti integralmente, 17 video originali con installazioni multimediali. Tra le opere più particolari quanto più suggestive in esposizione, il più antico dei codici contenente l’Editto di Rotari, le monete coniate dai singoli ducati, gli scheletri di cavallo e due cani dalla necropoli di Pogliano Veronese, i corni potori in vetro da Cividale e Castel Trosino e la Spada longobarda simbolo della mostra. Quindi la centralità della loro cultura in Italia. Ma compiamo un lungo “salto” indietro….                  Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C., l’Italia, sotto il dominio prima di Odoacre e poi degli Ostrogoti, era rimasta il cuore economico, culturale e religioso dell’Europa occidentale. Tutti i tentativi di riunire l’antico Impero da parte dei Bizantini, con la conquista della Penisola nel 553 a scapito degli Ostrogoti, si infransero tuttavia nel 568 con l’arrivo di un popolo “invasore” –  i Longobardi – che varcò le Alpi Giulie ed iniziò la sua irrefrenabile espansione sul suolo italiano. Da quel momento la storia dell’Italia non fu più la stessa. Coloro che furono chiamati “uomini dalle lunghe barbe” contribuirono ad avviare quel lunghissimo periodo di frammentazione politica della Penisola che si protrasse sino al Risorgimento. I Longobardi non riuscirono mai infatti a conquistare l’intera superficie del territorio italiano. Ma la storia di questo popolo è anche il racconto di grandi sfide economiche e sociali, di relazioni e mediazioni tra Mediterraneo e Nord Europa, di secoli di guerre e scontri, di alleanze strategiche e contaminazioni culturali tra differenti popolazioni, di grandi personalità. Un’epopea che ha visto la città di Pavia diventare Capitale del Regno Longobardo e il Sud Italia, con il Ducato di Benevento, divenire memoria e retaggio sino ad oltre metà dell’XI secolo del dominio pavese abbattuto da Carlo Magno nel 774. Giustissimo e logico quindi che il progetto di una grande mostra dedicata partisse proprio da qui e dai Musei Civici, con il seguente percorso espositivo. Scuderie (piano -1): Otto sezioni tematiche per svelare attraverso reperti quasi totalmente inediti la grande epopea dei Longobardi. Un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso i momenti cruciali della saga longobarda. Goti, Franchi e Longobardi in Pannonia; Le necropoli; Città, castelli e campagne in un’economia frammentata; Culto e potere; La scrittura e le sue immagini; La terra dell’Impero: l’Italia nell’Europa franca; Il sud. La terra dei principati: Benevento, Salerno e Capua; Il sud. I monasteri di Montecassino, San Vincenzo al Volturno, Santa Sofia di Benevento. Usciti da qui il “giro” longobardo prosegue nelle collezioni permanenti: Sala del Rivellino (piano 0): Contenuti multimediali con video mapping e touch-screen alla scoperta di Pavia longobarda. Sala Longobarda – (piano 0): La sezione espone argenti paleocristiani, oreficerie tardoromane e i reperti longobardi, che testimoniano lo splendore raggiunto da Pavia in età altomedievale.                                                                                                                                                   Questo straordinario evento espositivo non poteva che essere corredato da un poderoso catalogo (Skira Editore) riccamente illustrato e con numerosi contributi critici. Per tutto il periodo della mostra, è inoltre possibile rivivere per un attimo la storia longobarda e gli antichi splendori, recandosi – liberamente e gratuitamente – alle cripte di Sant’Eusebio, San Felice e San Giovanni Domnarum, aperte per l’occasione grazie soprattutto alla disponibilità di Enti quali Università degli Studi di Pavia, Amici dei Musei Pavesi, la Diocesi e l’Associazione “Aperti per Voi” del Touring Club Italiano. Gli orari di apertura delle cripte: Sant’Eusebio: venerdì dalle 14.30 alle 17; sabato e domenica dalle 11 alle 17; San Felice: domenica dalle 14 alle 18; San Giovanni Domnarum: sabato e domenica dalle 15 alle 17;

Castello Visconteo – Scuderie; Viale XI Febbraio 35, Pavia; Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 18, lunedì dalle 10 alle 13 (solo per gruppi con visita guidata organizzata dai Musei. Per informazioni è possibile scrivere a museicivici@comune.pv.it); biglietteria aperta fino a 45 minuti prima dell’orario di chiusura della mostra. Ultimo ingresso per i gruppi prenotati: ore 16.40. Prenotazioni e informazioni: Tel. 0382 1990037 (Lun-Ven 8.30-18 e Sab 9-13);

Fabio Giuliani

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