Padova BOLDINI: Espressione, destrezza, poesia.

| 1 giugno 2005

Boldini è stato sempre molto considerato ed apprezzato anche all’estero, prevalentemente per i suoi celebri ritratti, soprattutto femminili, ma anche per i poetici paesaggi, gli scorci di Parigi e le sempre suggestive vedute veneziane.

In tutte le varie situazioni da lui affrontate si nota una certa forza e, al contempo, grande destrezza nel descrivere luoghi o personaggi rendendo in pittura le atmosfere, le ambientazioni, le caratteristiche del periodo Belle Epoque. Quegli anni rappresentano un periodo di transizione dovuto a grandi cambiamenti destinati a modificare la storia dell’umanità, e anche il pittore italiano tramite l’arte venne giudicato testimone prezioso. Nella mostra padovana sono state raccolte circa centoventi opere concesse per l’occasione dai più importanti musei italiani ed internazionali e da collezioni private europee ed americane.
Ci inoltriamo così in un percorso suddiviso in diverse sezioni.
1)“ L’immagine dell’artista e dell’atelier”; Gli autoritratti, i ritratti suoi e dei suoi amici: la diversa immagine dell’artista con il trascorrere degli anni, vista anche nelle varie situazioni vissute ed ambienti in cui veniva di volta in volta a trovarsi. 2) “ Il periodo macchiaiolo” ; il periodo fiorentino (1864-1871). I suoi esordi, le prime esperienze secondo uno stile in cui altri pittori illustri andavano per la maggiore, e anche per Boldini, l’esigenza di addentrarsi nella realtà interiore dei personaggi. 3) “Parigi e la Maison Goupil” ; “Parigi (non sono come Cecioni) mi piace un buggerio, è sempre gaja è sempre brillante e le donne sono sempre le prime del mondo per l’amore…”.Così affermava Boldini, scrivendo all’amico Cristiano Banti fin dai primi giorni in cui conobbe Parigi. Questa città suscitò nell’artista italiano subito grande entusiasmo: le piazze e strade animate, i caffè all’aperto, le carrozze nei ‘buolevards’ , le criniere al vento dei cavalli, e ancora, le gite appena ‘fuori porta’, salutari ‘evasioni’ dalla grande e frenetica città. Dal suo soggiorno definitivo parigino si hanno cambiamenti del suo linguaggio pittorico che diventa più à la mode, con una pittura fatta di colori brillanti, charme, sensualità, descrivendo scene di vita contemporanea nelle quali raggiunge livelli eccelsi. 4) “Il mondo della musica” ; “ Ho preso un pianoforte Erard per quando mi viene l’estro musicale”, raccontava Boldini a Banti nelle lettere che gli scriveva nei primi tempi di vita in Francia. Su quello stesso strumento suonò.persino Giuseppe Verdi quando i due si conobbero e il pittore gli fece due celebri ritratti nel 1886. 5) “Venezia” ; anche se Boldini vive stabilmente a Parigi, compie periodiche ‘rimpatriate’ , in particolare a Firenze e a Venezia. Nella città lagunare egli si confronta con la grande pittura del passato e intreccia relazioni sociali di particolare rilevanza.
6 e 7 ) “L’evoluzione del ritratto” e “ Oltre il ritratto” ; Per descrivere la persona, Boldini ha sempre avuto fin dalle prime ‘uscite’ una particolare predisposizione. Qui sono esposti ritratti di donne di ‘alto livello sociale’, dame riprese con gesti di pennello rapidi e scorrevoli, elaborando una nuova tipologia del ritrarre, dandoci l’immagine della nuova moderna femminilità: una donna di grande vitalità e fascino.


Padova , Fondazione Palazzo Zabarella
15 Gennaio – 12 Giugno 2005 tutti i giorni 9,30 – 19,30 ; chiuso il lunedì non festivo Prenotazioni e informazioni: Tel. 049/ 8753100 ; www.palazzozabarella.it




 

Di: Fabio Giuliani

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