Padenghe CINTURE NERE DA RECORD

| 1 dicembre 2002

Da pochi mesi il paese di Padenghe vanta un primato molto particolare: tra i giovani che appartengono alla sua comunità Andrea Benedetti, Silvia Abeni, Samantha Battaglia e Giada Da Ros hanno conquistato uno dei più alti titoli nella disciplina del karate, la cintura nera, ed uno dei più significativi a livello sportivo e sono le più giovani cinture nere nella storia della Federazione Italiana di Arti Marziali. 

I quattro giovanissimi grazie ai nuovi regolamenti imposti dalla F.I.J.L.K.A.M., la Federazione Italiana Judo Lotta Karate e Arti Marziali associate che è ufficialmente riconosciuta dal C.O.N.I. per la gestione delle proprie arti Marziali a livello dello sport agonistico ed educativo, hanno avuto modo di accedere agli esami di graduazione per il 1° dan, all’età di soli 13 anni. Andrea, Silvia, Samantha e Giada, sono i primi giovanissimi che si sono iscritti alla sezione di Padenghe del Karate Club Arnaldo di Brescia, uno dei sodalizi più vecchi del Karate nazionale, condotto dal Presidente M.°Alberto Padovani, 6°Dan, pioniere del Karate bresciano, e dal vicepresidente Prof. Nicola Gaudenzi, 4°Dan, esperto di scienze motorie e fisioterapia. “E’ stata una vera e propria sfida, – commenta il Maestro Marco Rossi, che da sei anni insegna Karate a Padenghe- in quanto non c’erano precedenti a cui riferirsi, e non sapevo quale atteggiamento avrebbe tenuto la Commissione d’esame di fronte a candidati così giovani, ma soprattutto non sapevo come avrebbero reagito i ragazzi di fronte allo stress dell’esame in un ambiente a loro totalmente estraneo e composto da adulti o ragazzi più vecchi di loro. I quattro giovani karateki,- continua Rossi- hanno dovuto sostenere le loro prove, compresa quella di combattimento, assieme agli adulti, senza alcuna disparità di trattamento. La soddisfazione è stata grande perché abbiamo dimostrato che anche allenandoci in un oratorio di paese, con pochi mezzi a disposizione e con spazi molto ridotti, siamo riusciti ugualmente ad effettuare una preparazione adeguata”. Quando, infatti, sei anni fa Marco Rossi ha iniziato a tenere i corsi di karate a Padenghe, ha dovuto fare i conti con la reale mancanza di spazi adeguati nelle strutture sportive del paese. Una mancanza che è stata, almeno fino ad ora, supplita dalla sala-mensa dell’oratorio che il parroco Don Bruno Negretto ha messo a disposizione per tutte le lezioni di questi anni. “Spero,- conclude il Maestro Rossi, forte della convinzione che il karate sia un interlocutore con una propria dignità culturale ben precisa, e non solo uno sport o un metodo di difesa personale – che questo risultato ci aiuti ad avere più attenzione da parte delle Istituzioni locali, a partire dalla Scuola Pubblica, per poter iniziare una forma di collaborazione finalizzata a dare ai nostri ragazzi gli strumenti intellettuali necessari a consentire loro di evitare quelle strade sbagliate che tutti ben conosciamo”.


Di: Benedetta Mora

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