Milano – OLTRE LE SOGLIE DELL’INVISIBILE

| 27 giugno 2014
Oltre le soglie dell'invisibile 1

Il senso della vita – L’uomo e l’Infinito

Ultimo periodo per visitare una mostra che ci coinvolge tutti, senza distinzioni geografiche, politiche, di razza, sesso, religione. Siamo coinvolti tutti in quanto ci invita a riflettere sulla dimensione del trascendente nell’arte attraverso un confronto che pone in dialogo autori emblematici della contemporaneità ed immagini storiche di soggetti religiosi, grazie ad accostamenti tematici, mostrando la continuità di “valori” tra epoche, culture e modalità espressive diverse.                                Il percorso, articolato in cinque sezioni è allestito in tre sedi. Nelle Gallerie d’Italia si apre con la sezione dedicata al tema “Aspirazioni d’infinito”, in cui sono presentate opere di Lucio Fontana – del quale “La fine di Dio”, 1963 – Alberto Burri e Giuseppe Santomaso, accanto ad alcune icone russe (dal XIII al XVIII secolo). Se le icone rivelano l’irrompere del divino nella nostra realtà terrena, Fontana mostra, attraverso gli squarci sulla superficie, il desiderio di attraversare la pelle del reale, perché possiamo dischiuderci alla dimensione dell’oltre, dell’infinito. Il secondo momento, “Tra terra e cielo”, si focalizza invece sulla tematica del dialogo-passaggio dalla dimensione terrena a quella celeste, sviluppandosi intorno alla scultura di Hidetoshi Nagasawa (creata appositamente per questa occasione) che interpreta la figura simbolica dell’ “Axis mundi”, simbolo del collegamento tra cielo e terra e inferi che viene a definire lo spazio sacro, e al grande dipinto di Mario Sironi rappresentante un uomo mentre vanga il terreno (“L’agricoltore”, 1928). Si viene in questo modo a creare un ideale dialogo tra la discesa alle viscere della terra e la risalita verso il cielo. Alla Galleria San Fedele con la sezione “Per grazia ricevuta”, si articola un dialogo tra più di venti ex voto (dal XIV al XX secolo) e una serie di opere di Mimmo Paladino, bellissime reinterpretazioni di alcuni aspetti legati alla tradizione popolare. Di fronte ai drammi della vita, l’uomo si rivolge qui verso un “oltre”, al quale chiedere aiuto e sostegno: una grazia. Il sentimento vissuto è quello della fiducia, senza la quale la vita umana rischierebbe di chiudersi nella sterilità del non senso. Si continua con la sezione “Nella luce divina”, una riflessione sulla luce – simbolo di trascendenza – attraverso l’accostamento di due tavole medievali, l’ “Incoronazione della Vergine” (Lorenzo di Niccolò Gerini?), della seconda metà del Trecento e “Storie del Battista” di autore ignoto (1300-1330) e due dipinti di Ettore Spalletti, artista che da sempre concentra la propria attenzione intorno al valore assoluto e impalpabile del colore. È come se il contenuto di senso delle due opere antiche, che parlano di martirio e di cielo (Storie del Battista), di intimità e di comunione (Incoronazione della Vergine) si trasformassero nella tensione dei colori dell’azzurro con i riflessi del rosso e nella dolcezza del bianco dalle tonalità rosa. Il percorso si conclude negli spazi della chiesa di San Fedele con l’opera di Claudio Parmiggiani,  per l’altare maggiore, così come per Nagasawa realizzata appositamente per l’iniziativa in corso. È questo uno dei rari interventi in Italia di arte sacra pensato da un artista per una chiesa, partendo da una riflessione biblica e teologica. Parmiggiani riflette sul tema del volto di Cristo, in particolare sul velo della Veronica. Nella sua opera, il volto si condensa nello strumento del suo supplizio, assumendo la forma di una corona di spine, in nichel e oro. Si tratta di un elemento circolare che, legandosi alle aureole delle statue dei santi, collocate nel ripiano inferiore dell’altare, diventa corona regale del figlio di Dio che si manifesta sub contraria specie, nel suo contrario: il simbolo di martirio si trasforma in un simbolo di gloria. L’«oltre» è qui segnato dal passaggio dalla morte alla vita. La mostra è promossa da Intesa Sanpaolo e dalla Fondazione culturale San Fedele. Le 42 opere in mostra provengono dalle raccolte Intesa Sanpaolo, da altre collezioni italiane (collezione della Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia; collezione Fondazione Pgr – Per grazie ricevute; collezione di Confagricoltura Milano, Lodi e Monza Brianza) e da prestiti concessi dagli stessi artisti coinvolti. La mostra è curata da Andrea Dall’Asta, direttore della Galleria San Fedele, e di Francesco Tedeschi, curatore della sezione del Novecento delle Gallerie di Piazza Scala. Fino al 29 Giugno 2014, ingresso libero.

Gallerie d’Italia-Piazza Scala – Piazza della Scala 6, Milano; orari: da martedì a domenica 9.30-19.30 (ultimo ingresso ore 18.30), giovedì 9.30-22.30 (ultimo ingresso ore 21.30); Galleria San Fedele, via U. Hoepli 3/a-b, Milano, orari: da martedì a sabato 16-19; Chiesa di San Fedele – Piazza San Fedele 4, Milano, da lunedì a venerdì 9-16, domenica 15-18.30; sabato chiuso. Info: www.gallerieditalia.com

Fabio Giuliani

 

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