Novara – Da Lotto a Caravaggio. La collezione e le ricerche di Roberto Longhi

| 9 giugno 2016
Da Lotto a Caravaggio 1

Una “rivoluzione” nella storia dell’arte

Roberto Longhi (Alba-Cuneo, 1890-Firenze, 1970) è una delle personalità più affascinanti della storia dell’arte del XX secolo. “Lungo tutto il suo percorso si muove con spirito di avanscoperta, di apertura su nuovi territori. (…) Longhi ha saputo apprezzare e valorizzare le scuole dell’Italia del Nord.” (Mina Gregori). Ha contribuito in modo determinante alla conoscenza che oggi abbiamo dell’arte italiana, avendo dedicato la sua vita di studi e la sua passione intellettuale alla riscoperta del filone naturalistico che attraversa l’arte dei secoli passati, mettendo in evidenza – come egli affermò – “i preparatori del naturalismo “caravaggesco”, verbi grazia, al Moretto, al Moroni,  al Lotto, al Savoldo”, portando alla ribalta quel gran genio di Michelangelo Merisi detto il “Caravaggio”, pressocché dimenticato nella storiografia ottocentesca, che rivoluzionò completamente la storia dell’arte, tanto da far definire “caravaggeschi gli artisti di mezza Europa. La mostra attualmente in corso nel complesso monumentale del Broletto di Novara, è idealmente guidata da Roberto Longhi, e non poteva che essere curata da Mina Gregori e da Maria Cristina Bandera, rispettivamente Presidente e Direttore Scientifico della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte intitolata al grande critico. Il percorso espositivo, organizzato in maniera cronologica e tematica, considera due secoli di pittura soffermandosi in particolare sui periodi e sulle scuole dell’arte italiana più studiate e spesso riscoperte proprio da Longhi. Vediamo il “prima” e il “dopo” Caravaggio; iniziamo con le opere del Cinquecento che sono riconducibili all’ “Officina ferrarese” e proseguiamo con quelle di Lorenzo Lotto a cui sono accostati alcuni protagonisti del manierismo e della scuola veneta, per arrivare all’area prediletta – sia per gli studi di Longhi che per le opere della sua collezione presentate – quella del Caravaggio, dei suoi predecessori e dei suoi seguaci, per terminare infine con un gruppo di ritratti e mezze figure del Seicento tra le quali si nota una bellissima serie di Jusepe de Ribera. La scelta dei dipinti caravaggeschi mette in particolare evidenza l’importanza dei suoi precursori lombardi e veneti, tra i quali spicca la figura di Lorenzo Lotto. Come una volta scrisse Longhi: “Lotto è un luminista immenso, che va oltre Vermeer von Delft […]. Specie la prima maniera luministica di Caravaggio […] può dirsi preparata, – certo oltrepassata – dal luminismo del Lotto. È un luminismo che si serve di una caratteristica luce radente e pure essenzialmente fissatrice di movimenti non scompositrice di essi, tale insomma da preludere al luminismo statico di Caravaggio.” (Longhi, Caravaggio, tesi di laurea, 1911, p. 30). Per ricostruire il percorso critico di Longhi nella riscoperta della “pittura della realtà” sono state selezionate opere particolarmente significative che riflettono l’originalità del pensiero dello studioso: oltre agli artisti già citati vediamo, tra le altre, opere di Dosso Dossi, Amico Aspertini, El Greco, Lambert Sustris, Romanino, Saraceni, Borgianni, Fetti, Battistello Caracciolo, Valentin de Boulogne, Stom, Van Honthorst, Lanfranco, Mattia Preti, il Morazzone e il Cerano con la “Deposizione di Cristo” del Museo Civico di Novara. Oltre ad alcuni prestigiosi prestiti esterni, il nucleo portante è rappresentato da quasi 50 dipinti appartenuti al grande storico dell’arte. Questo evento espositivo è promosso dal Comune di Novara, Regione Piemonte, Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi con il sostegno di Compagnia di San Paolo e il Patrocinio della Provincia di Novara, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ed è organizzata dalla società Civita Mostre. Il relativo catalogo edito da Marsilio (200 pagine, 76 illustrazioni a colori e 18 in b/n), oltre alle schede critiche delle opere esposte comprende alcuni saggi sulla personalità di Roberto Longhi e sugli artisti rappresentati in mostra, con contributi critici delle curatrici, di Cristina Acidini e Daniele Benati. La rassegna, supportata da un suggestivo allestimento progettato da Corrado Anselmi, è corredata da un’audioguida messa a disposizione di tutti i visitatori. Alcune note sulla sede espositiva. Il Broletto di Novara è un complesso architettonico medioevale costituito da quattro edifici storici sorti in epoche diverse, con stili differenti e non coerenti tra loro, disposti a quadrilatero attorno ad un cortile (o “Arengo”) centrale. Si trova nel centro città a pochi passi dal Duomo,  vi si accede tramite un passaggio ad arco da Piazza della Repubblica (a sud) ed un secondo arco da Corso Italia (a nord). All’interno del complesso architettonico è ospitata la Galleria d’Arte Moderna “Paolo e Adele Giannoni” che raccoglie oltre 800 opere pittoriche italiane del XIX e XX secolo, esposte in 13 diverse sale. Fu donata al comune di Novara negli anni 30 del Novecento da Alfredo Giannoni ed è stata chiusa al pubblico dal 1986 fino alla riapertura nel Marzo 2011, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia; inoltre vi si tengono mostre ed esposizioni temporanee e nel periodo estivo il cinema all’aperto.

Complesso Monumentale del Broletto – Via Fratelli Rosselli 20, Novara; Fino al 24 Luglio 2016; orari: da martedì a domenica 9-19 (la biglietteria chiude un’ora prima); Sito Internet: www.mostralottocaravaggio.it; Tel. +39 0321 3702770; Num. Verde 800 500 257

Fabio Giuliani

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