Novara – CAPOLAVORI DEL BAROCCO
Il trionfo della pittura nelle Terre Novaresi
Un evento interessante del Novarese per il periodo di Expo2015, è l’esposizione che intende promuovere e valorizzare culturalmente e turisticamente la città di Novara e la sua provincia, con due le sedi espositive: l’Arengo del Broletto e la Sala Casorati della Provincia di Novara, recentemente restaurata. Incontriamo così una panoramica ricca ed esaustiva sull’età del Barocco nel territorio, attraverso la presentazione di opere realizzate tra il 1630, anno dell’arrivo della peste nel nord Italia, e il 1738, anno in cui arriva qui il dominio dei Savoia. La produzione artistica locale, che subisce una battuta di arresto a seguito del diffondersi del morbo, evidenzia una ripresa solo a metà del secolo successivo con Antonio Busca e Dionigi Bussola (promotori della Seconda Accademia Ambrosiana), Gianoli, Giorgio Bonola, Giuseppe Zanatta, mentre sul lago Maggiore, grazie ai floridi interessi dei Borromeo prospera la pittura di impronta milanese. Verso la fine del Seicento personalità singolari traghetteranno questo territorio verso il nuovo secolo. Nomi prestigiosi ed arrivi “foresti” arricchiscono chiese, oratori e cappelle: Carlo Francesco e Giuseppe Nuvolone, Federico Bianchi, Preda, Filippo Abbiati, sino al Legnanino e al Magatti all’inizio del Settecento, ed arrivi da Roma, come Carlo Maratta, Luigi Garzi e Giacinto Gimignani dalla Toscana. Artisti che hanno segnato la cultura figurativa novarese rinnovando la pittura in senso classicista. Maestri ed ispiratori di questa nuova epoca sono Guido Reni, Guercino, Pietro da Cortona, Carlo Maratta. Il percorso di visita si snoda in senso cronologico: ad aprire la mostra alcune opere di Mechiorre Gherardini, con il “San Michele Arcangelo” (icona degli anni terribili del contagio) e Giovanni Maria Arduino con la bellissima “Annunciazione” dei Musei Civici di Novara insieme a due opere provenienti dalla cittadina chiesa di San Marco recentemente riscoperte; si prosegue con Carlo Francesco Nuvolone, con il dolcissimo “Riposo dalla fuga in Egitto” proveniente da Borgomanero (immagine simbolo della mostra), l’ “Immacolata” con il cardinale Federico Borromeo conservata ad Arona, la “Maddalena penitente”, summa di sensualità e di bellezza, caratterizzata dalla pennellata sciolta e vibrante. Da qui il percorso si apre al territorio: opere provenienti dalla bassa Valsesia, il Gianoli da Borgosesia, il Montalto da Castagnola di Valduggia, e il Busca da Romagnano Sesia. Opere di Zanatta, Scaramuccia, il maestro Carlo Maratta, con la splendida Madonna di san Luca di Corconio. La grande pittura di storia con Filippo Abbiati e Federico Bianchi precede la sezione dedicata al Settecento. Il percorso in Arengo termina idealmente con una sezione dicata ai “maestri”: il “Mosè” di Guido Reni, capolavoro assoluto della collezione CREDEM di Reggio Emilia, insieme al “Cristo risorto incontra la Madre” di Guercino proveniente dalla Pinacoteca di Cento, e alla “Raccolta della manna” di Pietro da Cortona, opere che hanno fatto “scuola” e che hanno permesso, attraverso la diffusione delle stampe e lo studio diretto, di aggiornare i canoni estetici dei pittori operanti sul questo territorio. Presso la Sala Casorati si prosegue nel XVIII secolo con il Cuzzio, Tarquinio Grassi, Pietro Antonio Magatti e Antonio Lucini: una ventata nuova, fatta di luce e di colori pastello, tramuta il ricordo ombroso del secolo XVII in speranza e in apertura verso orizzonti che non sono più regionali ma si aprono all’intera Europa. Arriviamo quindi al termine con una sezione dedicata ai paramenti sacri e ai tessili antichi con una selezione di preziosi parati esposti per la prima volta provenienti da Soriso, Craveggia e Oleggio. Il percorso non si esaurisce nei due spazi citati ma si sviluppa sul territorio: un itinerario che tocca 15 luoghi di interesse è evidenziato sui siti di ATL Novara e Città e Cattedrali (www.cittaecattedrali.it) , grazie ad un app per smartphone realizzata in occasione della mostra che aiuta il visitatore a orientarsi e a ricevere notizie, dati, orari di apertura e approfondimenti storico-artistici. In contemporanea con l’esposizione vengono organizzate visite guidate ed aperture straordinarie di chiese ed oratori che contengono tesori d’arte e di fede del XVII secolo. Il catalogo che accompagna la mostra – introdotto da un saggio di F. Gonzales e A. Bava, con diversi apparati bibliografici – è pubblicato da Silvana Editoriale. Volume esaustivo che resta a ricordo, utile agli appassionati di storia e di arte.
Arengo del Broletto e Sala Casorati (Via S. Pellico 3), Novara; fino al 27 Settembre 2015; Orari: da martedì a domenica 10-18.30; ingresso libero; Tel. 0321.394059; Sito Internet: www.capolavoridelbarocco.turismonovara.it
Fabio Giuliani
Commenti