nord Italia EVENTIROCK DI OTTOBRE

| 5 ottobre 2005

Come sempre, conclusa la traversata del deserto musicale d’agosto, l’industria del live torna a mettersi in moto: all’inizio di settembre ci sono stati gli ultimi fuochi estivi, con l’Independent Days di Bologna e soprattutto con il megaevento di Campovolo a Reggio Emilia che ha consacrato il trionfo definitivo di Ligabue.

Ora, si torna inevitabilmente al chiuso, ma gli eventi non mancano davvero: da qui a fine anno sono moltissimi gli artisti di grande rilievo attesi in Italia, con ottobre a fare da “antipasto” ad un novembre davvero esplosivo e ad un dicembre che già si preannuncia promettente. Il primo concerto consigliatissimo del mese è senz’altro quello degli Eels, fissato per l’8 al Conservatorio di Milano. Sede prestigiosa per uno dei nomi più in vista dell’attuale scena musicale alternativa americana: gli Eels sono la creatura ed il paravento di Mark Oliver Everett, musicista ed autore singolare, i cui dischi sono ormai diventati una specie di terapia pubblica contro il dolore causato da una lunga serie di lutti famigliari. L’ultimo disco “Blinking Lights”, uscito quest’anno, è il capolavoro della band: un album doppio che si configura come una specie di elegia malinconica sul dovere di vivere sempre e nonostante tutto, ed è sorretto da alcune delle più belle e toccanti canzoni folk-pop-rock che vi possa capitare di ascoltare quest’anno. Da vedere assolutamente, così come da non perdere sono anche i Teenage Fanclub, band scozzese che da sempre è fra le favorite dello scrittore Nick Hornby, se questa può valere come referenza… Si tratta di un gruppo attivo ormai dalla fine degli anni ’80 che nel tempo si è specializzato in un pop chitarristico solare, saggio e sereno, profumato di melodie anni ’60 e denso di riferimenti a maesri del genere come Beatles, Byrds e Big Star. La band come detto è attiva da molti anni ma quest’anno ha confezionato con “Man Made” uno dei suoi dischi più arguti ed ambiziosi: grande pop, partecipato e avvolgente, che ha come tema lo sgomento di fronte ai grandi misteri di una vita che sfugge sempre troppo presto. Appuntamento il 21 al Rainbow di Milano. Ancora Milano, ma il 26, può valere il viaggio per rivedere in azione il modfather per eccellenza Paul Weller: già leader dei Jam, poi degli Style Council, dai primi anni ’90 impegnato in una carriera solista densa di soddisfazioni, riverito da tutta la nuova generazione inglese come un semi-dio, Weller pubblica in questi giorni il suo nuovo disco “As is now”, ottavo lavoro in studio del periodo solista: un album che ha forse il solo difetto di non sorprendere nè spiazzare, confermando la scelta dell’artista a favore di un “vintage-rock” poco arrangiato, dal feeling molto live, denso di riferimenti al rock e al folk inglese dei primi anni ’70 (Traffic e Nick Drake in particolare). Da uno che con gli Style Council cambiava radicalmente sound ad ogni 45 giri ci si potrebbe aspettare un maggiore senso dell’avventura: ma a parte questo Weller resta un grande punto di riferimento del rock dei nostri tempi. E fra i seguaci dichiarati di Weller ci sono indubbiamente anche gli Oasis, che a fine mese tornano in Italia per un paio di date a Treviso e Milano. Odiatissimi in molti ambienti, gli Oasis rimangono comunque una delle rock band più popolari e seguite venute alla scoperta negli ultimi dieci anni: ed ora, con l’album “Don’t believe the truth”, hanno anche ritrovato i consensi dei tempi migliori. Dal vivo restano comunque uno spettacolo, e poi ammettiamolo: quanto sarebbero noiose le cronache rosa del rock senza Liam e Noel Gallagher! Ultimissima segnalazione per gli americani Black Rebel Motorcycle Club, band che è da sempre nelle grazie degli Oasis: hanno da poco pubblicato il terzo album “Howl” ed il 27 lo presentano a Milano.

Di: Calaudio Andrizzi

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