NAVIGARDA AUTONOMA?

| 15 marzo 2007

La decurtazione dei fondi del 30%, (che in soldoni valeva 8 milioni di euro per la stagione 2006), ha riportato in primo piano il trasferimento della gestione statale (che quest’anno celebra il cinquantesimo di fondazione) alle regioni, sollecitata dagli assessori ai trasporti. Le regioni, Lombardia in testa, hanno messo sul tavolo del governo l’opportunità, espressaamente prevista dalle norme, di attuare il passaggio ad una gestione regionale .
Il tema è all’ordine del giorno. Ne discutono sindaci e Comunità del Garda, sindacati dei trasporti, assessori regionali. E le posizioni non sono univoche.
Il Presidente Sen. Aventino Frau ha un’idea precisa: arrivare ad una gestione della navigazione pubblica autonoma che possa diventare trasporto pubblico lacuale. L’azione della ‘Comunità’ è sostenuta dai sindaci che vi aderiscono e che, in un ordine del giorno reclamano il coinvolgimento nelle decisioni e impegnano il Presidente a intraprendere azioni, a sostenere una gestione autonoma, individuare le soluzioni, coinvolgere le Province nel reperire i fondi per realizzare uno studio di fattibilità.
In questa direzione va l’accordo siglato nei giorni scorsi con la Provincia di Brescia, Assessorato ai trasporti, relativo a navigazione, mobilità, trasporti e sicurezza.
Alla Comunità è stato affidato il compito di predisporre uno studio finalizzato alla regionalizzazione del trasporto pubblico lacuale ed alla definizione di nuovi modelli di esercizio che siano propedeutici allo sviluppo di un sistema di trasporti integrato. La grande partita è quella del trasporto pubblico e della sua gestione, e del coordinamento terra-acqua con finalità non solo turistiche realizzando un piano dei trasporti. La Comunità si è candidata a gestire il servizio.
Sono di opposto avviso però i sindacati di categoria. “ Va bene il passaggio dallo Stato alle regioni del trasporto sui tre laghi Lombardi ma a condizione che si mantenga una gestione regionale unitaria dei tre laghi: Maggiore, Garda e Como – dice Angelo Acquafresca, responsabile regionale della Fit- Cisl trasporti – Sono contrario allo ‘spezzatino’, per intenderci ad una gestione autonoma del Garda perché solo con una gestione unica regionale si manterranno le economie di scala. E’ impensabile, a mio avviso, ipotizzare tre società, tre consigli, tre amministrazioni, tre gestioni del personale…”
Ma sul tappeto arriva un’ulteriore ipotesi. E’ quella di una privatizzazione del servizio sull’esempio di quanto, con ben altre dimensioni, si è fatto con Alitalia. Non è un caso che la storia della navigazione sul Garda sia stata per lunghi periodi caratterizzata proprio da gestioni di società private. Staremo a vedere. 
    

Di: Moruzzi

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