NATURA SENZA FILTRI

| 21 maggio 2013
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Emanuele Cinelli e il racconto di vivere e partecipare dentro l’ambiente in maniera pura. Al di là della visione legata al corpo che, spesso, vestito, sottolinea maliziose considerazioni. Le escursioni ed i programmi insieme a chi nudista non è. E l’interesse per un Garda con qualche zona dedicata anche a “clothing optional”.

Guardare la natura davvero. Organizzando percorsi, escursioni (da giugno ad ottobre Valle di Vaia, Val di Braon Val Dorizzo, Lago di Bos, Periplo del Tigaldine). Ed altro ancora, con formula aggregante/ promozionale, come quella di un Garda che preveda zone dedicate al naturismo, anche in compartecipazione con le diverse identità della natura umana. In modo che questa sia tutta da vivere ed abitare senza sovrastrutture perché “Da vestiti quello che risalta non è la personalità, ma il suo contenitore: il corpo! Peccato!” in questa formula si rivela il messaggio naturista di Emanuele Cinelli. Ovvero del suo vivere attraverso i segni della bellezza vera, grazie alla spoliazione fisica. Assegnando a costumi ed abiti l’inutile e spesso malizioso ruolo di balzello oppositore alle ragioni della bellezza che circoscrive ambiente, cose, persone nella loro purificata unicità. Nel complesso territorio delle emozioni diversificate e tutte da rispettare inseriamo il pensiero di Cinelli, blogger e dispensatore di parole e sensazioni, a proposito di cultura naturista. Dove non abitare i propri indumenti significa risiedere ed apprezzare in misura più estesa quel che c’è là fuori. Da qui l’idea di programmare itinerari per stimolare emozioni, che interpretano a dovere un certo tipo di orgogliosa dignità deontologica per permettere l’interazione anche con chi nudista non è. Proposta che, sempre secondo Emanuele Cinelli, è interessante anche per il turismo del Lago di Garda “visto che in Germania ed Olanda, paese da cui arriva la stragrande maggioranza dei turisti che frequentano il Garda, il nudismo è pratica comune”. Nelle immagini raccontate da Cinelli, numerosi gli spunti di riflessione non scontata. “Capita di frequente sulle spiagge – sottolinea con rammarico in un suo scritto – che le persone notino, guardino, commentino, anche con malizia, maleducazione e perfino malvagità, il fisico degli altri piuttosto che la bellezza della natura”. Riportando a contrasto episodi di relazioni personali completamente opposte “Nel mondo nudista, al contrario – ricorda Cinelli – succede spesso di non notare, di non vedere, di non ricordare il corpo degli altri: da nudi quello che conta non è il corpo, ma quello che nello stesso c’è dentro: la personalità!” Dimostrando, attraverso un linguaggio che inclina al lirismo ed all’immagine di luoghi come il Lago di Garda e la montagna, questa alternativa linea di interpretazione. “Così, presa piena coscienza che il nostro stare nudi non è atto riprovevole e vergognoso – spiega ancora Emanuele Cinelli presentando una serie di appuntamenti itineranti tematici – giustificatamente fieri d’aver superato questo grande condizionamento sociale, compiaciuti d’aver recuperato la piena dignità del corpo, proponiamo i nostri programmi, ovviamente aperti anche a coloro che nudisti non sono, anzi è studiato proprio in ragione di una loro sperata e benvenuta presenza”.

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