Musica LENNY, DURAN, BLUE: A BRESCIA E VERONA E’ GIA’ GRANDE ESTATE

| 1 giugno 2005

Dall’Arena di Verona fino alla cornice di piazza del Duomo, a Brescia: è l’itinerario, tutto sommato breve, che si potrà compiere a giugno per assistere ai tre grandi eventi che caratterizzeranno la programmazione mensile delle due capitali gardesane.
I nomi non sono molti, ma sono da tutto esaurito (o da grande evento, fate voi): il primo è quello di Lenny Kravitz, la prima grande rockstar attesa all’Arena di Verona per la lunga estate 2005: l’occasione ideale per rivedere in azione l’artista americano, che lo scorso anno è riuscito nell’intento di risollevare la testa dopo un periodo di crisi con un disco riuscito come “Baptism”. Le canzoni dell’album faranno da presupposto ideale per la tournée, e per questo concerto che si preannuncia al solito affollato perché Kravitz è ancora un artista particolarmente amato in Italia. Dopo Verona, Lenny sarà il 4 a Firenze e il 6 a Milano: chi ancora non lo considera un artista perduto, che prometteva molto al debutto ma che in seguito ha mantenuto poco, si faccia sotto. Altra musica, stesso scenario: la sera dopo Kravitz, l’Arena si prepara ad un autentico bagno di folla con i Duran Duran. Un nome che scatena ancora ondate di ricordi, soprattutto per chi “aveva l’età” negli anni ’80, ovvero nella .decade che vide l’ascesa trionfale della band inglese soprattutto nel nostro paese. Nati da una costola del post-punk, quella che diede vita al movimento new romantic, i Duran si trasformarono presto in un fenomeno musicale e di costume di vastissime proporzioni, coinvolgendo un’intera generazione di teenager in una specie di delirio collettivo che tenne banco per alcuni anni prima del progressivo ed inesorabile declino. Ad onor dei Duran Duran, va detto che il gruppo non è mai scomparso del tutto, mantenendo un profilo di esposizione ed una carriera discografica anche negli anni più bui ed anche se della formazione originale erano ormai rimasti in pochi. Il silenzio degli ultimi anni faceva presagire che infine la crisi era arrivata. Poi, nel 2003, è arrivata la provvidenziale ondata di riscoperta, alimentata anche da un ampio revival degli anni ’80: la band si è riunita nella formazione originale, che da molti anni non suonava più insieme, ha fatto alcuni concerti di avanscoperta ottenenendo risultati entusiastici, ha dato vita ad un primo tour vero e proprio segnato da numerosi sold out, ed infine non si è fatta mancare nemmeno la pubblicazione di un disco nuovo in studio, “Astronaut”, che contro ogni previsione è riuscito come una delle prove in assoluto più fresche del gruppo ottenendo anche un successo totalmente imprevisto. La critica, da sempre poco tenera con i Duran, si è scagliata ferocemente anche contro questa nuova rentrée: ma diciamo la verità, forse lo ha fatto per pura invidia. In fin dei conti, a chi non piacerebbe risalire a quarant’anni sul palco di un’Arena affollata a far impazzire le figlie delle fans che impazzivano nel 1983? I Duran Duran hanno sicuramente simboleggiato la tipologia della classica “teen band” che già aveva espresso alcuni perfetti esempi nella decade precedente con gruppi come Bay City Rollers. Si tratta di una tipologia di gruppi che appaiono quasi comunemente destinati ad ottenere grandi dosi di successo in periodi di tempo piuttosto limitati: fenomeni soggetti ad una veloce erosione del consenso, insomma. Attualmente, la teen band numero uno in Italia sono i Blue: e la buona notizia, soprattutto per le legioni di fans prevalentemente femminili, è che il gruppo inglese si prepara ad arrivare in Italia con una tournée che guarda caso parte proprio il 17 giugno da Brescia, da piazza Duomo per l’esattezza, con un evento che già al momento di andare in stampa si prefigura prossimo al tutto esaurito. Del resto le cifre danno ragione a loro: basi pensare che il nuovo album “4ever blue”, il nuovo album uscito il 6 maggio, è entrato direttamente al primo posto della classifica FIMI/Nielsen degli album più venduti ottenendo la certificazione del disco di platino con più di 120.000 copie vendute. Un’affermazione piena, che ha confermato la posizione di primato assoluto dei Blue quale band internazionale di maggior successo oggi in Italia. Piaccia o non piaccia.

Di: Claudio Andrizzi

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