Musica EVENTI ROCK

| 2 marzo 2005

Il mese di marzo comincia sotto il segno della grande musica elettronica: e il tutto esaurito già fatto registrare dai Chemical Brothers per il loro concerto milanese la dice lunga sul reale stato di salute di questo tipo di sonorità, che qualcuno ha voluto dichiarare prematuramente in crisi. 


Marzo debutta quindi così e regala occasioni davvero di ogni tipo agli appassionati: a ruota per esempio arrivano subito i Neville Brothers, la famiglia cardine del sound di New Orleans, ed uno dei pilastri dell’intero edificio della musica nera americana. Sulle scene in varie forme fin dagli anni ’50, i fratelli Neville appaiono oggi un po’ segnati dal tempo, ma solo nel fisico, in quanto nel loro ultimo album “Walkin’ in the shadows of life” l’ispirazione è tornata a brillare dopo una lunga serie di lavori appannati. E con loro ci sono sempre le premesse per un grande concerto, per un viaggio musicale nel cuore della grande tradizione popolare nera del ‘900. Da segnalare sicuramente anche i due appuntamenti, davvero a portata di mano (a Cortemaggiore e Milano) con David Crosby e Graham Nash, vale a dire con due autentiche icone del rock degli anni ’60 oltre che del cosiddetto “west coast sound” del decennio successivo. Da soli, in trio con Stephen Stills o in quartetto con Neil Young, Crosby e Nash hanno scritto alcune fra le pagine più belle della musica americana dello scorso secolo, e continuano a mostrare una forma smagliante anche nel loro nuovo doppio album, uscito a fine 2004 e segnato in maniera sorprendente da una grande tensione creativa. Le emozioni comunque non mancheranno nemmeno per chi è in cerca di sonorità più contemporanee: in arrivo i Bright Eyes di Conor Oberst, nuovo golden boy dell’indie rock americano, in arrivo i pirotecnici Mars Volta, una delle formazioni in assoluto più originali dell’ultima ondata, in uscita questo mese con un secondo album che si preannuncia come un chiaro tributo al progressive rock degli anni ’70; attesa anche per i Feeder, trio inglese molto amato in patria, segnato qualche anno fa dal suicidio del batterista: un evento che ha dato al loro rock, inquadrabile tra Placebo e Manic Street Preachers, sfumature di intensità davvero contagiosa. Va segnalata anche la ripresa delle attività dei nostrani Afterhours, che tra l’altro saranno anche ad Orzinuovi con le canzoni del nuovo album “Ballate per piccole iene” che esce ad aprile; e tra gli eventi del mese occupa sicuramente un ruolo di primo piano l’arrivo in Italia dei Keane, il trio britannico esploso anche in Italia sull’onda della pubblicità (la loro “Everybody’s changing” è stata colonna sonora di un ossessivo spot di telefonia). Al di là di questi aspetti pseudo-promozionali resta una band incredibilmente solida per quanto formata da giovanissimi, che nel debutto di “Hopes and fears” ha raccolto un pugno di piano-ballads (niente chitarre per loro) davvero perfette. Attenzione anche al supporter: trattasi di Rufus Wainwright, cantautore americano che la stampa Usa inserisce ormai abitualmente fra i talenti più geniali e completi degli ultimi anni. Tutto da sentire il suo pop complesso, cameristico, con accenti di melodramma e citazioni classiche. Non bastasse, attenzione alla programmazione del Buddha, dove sono attesi a fine mese anche Francesco De Gregori e Frankie Hi Nrg Mc.



 

Di: Claudio Andrizzi

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