MOSCA OLEARIA: ASSITOL, FAVORIRE LE BUONE PRATICHE AGRICOLE CONTRO I RISCHI FITOSANITARI
Per evitare il ripetersi di annate difficili come quella del 2014, gli industriali del settore invitano alla prevenzione, condividendo così l’allarme lanciato da M5S e ad alcune organizzazioni del comparto. “Il Piano nazionale approvato dal governo – ricorda l’associazione – ha previsto fondi per la difesa degli uliveti e la ricerca sugli organismi nocivi per l’olivo”.
Contro la mosca olearia, lo strumento principale resta la prevenzione, basata su corrette pratiche agricole. ASSITOL, l’associazione italiana dell’industria olearia, condivide l’allarme lanciato dall’On. Filippo Gallinella (M5S) e da alcune organizzazioni olivicole sugli attacchi da mosca olearia, segnalati in varie zone a vocazione olivicola verso la fine di agosto.
“La nuova campagna olearia è alle porte – ha sottolineato Angelo Cremonini, presidente del Gruppo olio d’oliva di ASSITOL – e non vogliamo che si ripeta un altro ‘annus horribilis’ come il 2014 che, per colpa di una forte infestazione causata dal clima anomalo, ha registrato una produzione di olio molto al di sotto della media nazionale”. E’ bene ricordare che la nostra olivicoltura, in annate normali, si attesta sulle 350mila tonnellate. Tale quantitativo non riesce a coprire il nostro fabbisogno interno e, a maggior ragione, quello estero, che insieme ammontano complessivamente ad un milione di tonnellate.
La mosca olearia è un parassita che danneggia le olive sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo, mettendo a rischio l’intero raccolto. Contro il diffondersi dell’insetto infestante, occorre quindi realizzare una serie di trattamenti mirati, da iniziare in genere appena si manifestano i primi voli dell’insetto, dopo un attento monitoraggio degli uliveti. “In questo modo contrastare gli effetti della mosca olearia – spiega il presidente del Gruppo olio d’oliva – concorre a tutelare la produzione di olio, agevolando l’approvvigionamento delle aziende del settore”.
ASSITOL, al riguardo, rilancia l’importanza del Piano Olivicolo Nazionale (PON), di cui è stato appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale il primo decreto attuativo. In particolare, il PON, frutto del lavoro congiunto delle organizzazioni presenti al tavolo di filiera, ha riconosciuto l’urgenza di recuperare il potenziale produttivo dell’olivicoltura italiana, grazie all’aumento delle quantità prodotte nei prossimi cinque anni. A tale scopo, il primo decreto attuativo prevede che oltre 6 milioni di euro saranno destinati all’attività di ricerca e di difesa da organismi nocivi per l’olivo.
Inoltre, secondo ASSITOL, le buone prassi olivicole e lo studio di nuovi metodi di lotta alla mosca olearia appaiono funzionali per la crescita della produzione olivicola nostrana, fortemente deficitaria rispetto alle richieste dei consumatori, italiani e stranieri. “Difendere la salute degli ulivi rappresenta uno degli strumenti di quel rinnovamento agricolturale del comparto che l’industria chiede da tempo – osserva il presidente Cremonini –, con l’obiettivo di rendere più efficiente e competitivo l’intero settore nei confronti di una concorrenza estera sempre più forte”.
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