MONDIALI 2011 DI CUBO DI RUBIK

| 27 ottobre 2011
WC2011

E’ tornato dalla Thailandia il quintetto “azzurro” che ci ha rappresentati ai Mondiali di Cubo di Rubik, cinque italiani contro trecento di oltre quaranta paesi al mondo.

E’ andata benino, un secondo posto, un quarto, un quinto, un sesto ed un decimo…. Siamo tra i migliori al mondo!

La nostra compagine, alla terza esperienza mondiale, dopo Budapest 2007, Düsseldorf 2009, a Bangkok 2011 ha dovuto sacrificare parecchi speedcubers che avrebbero potuto rafforzare la squadra, ma la distanza e la onerosità della trasferta hanno imposto numeri risicati e scelte che non rappresentano certo il “top” italiano, ma altro non ci si poteva permettere con sponsor ed attenzione dei media italiani ridotti al “fenomeno” e non certo ad una disciplina vera e propria che in molti stati al mondo, per non parlare delle Università americane, ha ben altre attenzioni.

Il mondiale di Cubo di Rubik a Bangkok è stato definito “faraonico”, “sublime”, “impensabile replicarlo in Europa”. Ovvio, i costi di “tutto” a Bangkok sono un decimo che in una città di provincia italiana quindi perché mai stupirsi della location al 36esimo piano di un Hotel 5 stelle che ospitava gli speedcubers a 20 euro alla notte, che i transfer in taxi potevano arrivare anche a due o tre euro se superavano i trenta minuti di tragitto o che, per mangiare cibo locale, si rischiavano i tre, quattro euro di conto, mentre se ti volevi concedere cene luculliane occidentali dovevi aspettarti conti che sfioravano i quindici, venti euro. In occidente non è pensabile. Vero!

La capitale era addobbata che sembrava il mondiale di calcio, il servizio assistenza per gli speedcubers era a livelli imbarazzanti, il monte premi era di oltre cinquantamila euro, in contanti, per cui “una cosa terribilmente seria”.

Gli speedcubers italiani sono andati bene. Inutile negarlo alla vigilia delle finali tra sabato sera e domenica mattina presto, chi seguiva dall’Italia sull’apposito web Chanel, è sussultato sulla poltrona. Avevamo cinque italiani su cinque ognuno in finale nelle proprie specialità, Giovanni Contardi in finale nel 3x3x3 (6° tempo) – nel 4x4x4 (2° tempo), Fabrizio Cirnigliaro in finale 3x3x3 Multi Blindfolded (risoluzione da bendati di un numero illimitato di cubi dichiarato dallo speedcubers all’inizio dell’ora di tempo utile),  Filippo Brancaleoni in finale nel Magic (3° tempo) e Master Magic, Paolo Moriellonel 3x3x3(11° tempo), Simone Ciancottinel Master Magic (6° tempo).

Poi arriva il momento delle finali. E come in tutti gli sport, competizioni, prestazioni che richiedono grande concentrazione, tranquillità e gestione delle proprie emozioni, vince chi domina tutte queste variabili. Nemmeno il numero 1 al mondo l’australiano Zemdegs è riuscito a dominare tutte le gare in cui era chiamato a confermare la propria supremazia. Ed ha perso nella più importante.

La gara principale, il 3x3x3,  è stata vinta dal polacco Michał Pleskowicz con 8.65 di media, precedendo l’americano Rowe Hessler  (9.56) ed appunto l’australiano Feliks Zemdegs (9.58). Disappunto per il nostro Giovanni Contardi  arrivato quarto, una medaglia di legno che non graffia la sua assoluta potenza nelle solve, il suo personal ranking attuale certificato WCA inchioda il cronometro a 8.54, quindi un tempo che replicato in finale sarebbe stato Oro. Gara combattutissima con l’adrenalina delle solve palpabile nell’aria. Una curiosità dal 2003, anno di ri-inizio delle competizioni mondiali del Cubo di Rubik, la media del vincitore è passata dai 20 secondi netti stabiliti in Usa nell’allora sede della competizione, agli odierni 8.65, peraltro nemmeno record mondiale.

Il 4x4x4 era la gara nella quale ci presentavamo come detentori del record mondiale, conquistato appena due settimane fa a Firenze a firma di Giovanni Contardi, ed il pesarese non ha deluso, ma ha ceduto il passo all’australiano classificandosi comunque secondo, vice campione del mondo, stabilendo un nuovo record Europeo, affermandosi in assoluto come il più forte Europeo nella specialità.

E gli altri? Benissimo, Paolo Moriello il beneventano alla sua prima esperienza mondiale, terza oltre i confini italiani, ha portato a casa un bel decimo posto, ma ha dimostrato di esserci, la sua condotta di gara è stata regolare, sempre in zona “migliori al mondo”, a parte la prima batteria di ambientamento (40°), subito si è ripreso e ha macinato posizioni su posizioni, 12° al secondo turno, 11° in semifinale  e decimo in finale. Paolo c’è, ed anche per lui vale il discorso che la sua potenzialità, il suo attuale ranking replicato, lo avrebbero affiancato al compagno di squadra, al quarto posto.

Fabrizio Cirnigliaro il milanese “blindfolded” specialista nella risoluzione da bendato, lo speedcubers con una capacità mnemonica impressionante ha fatto la sua gara, assieme agli altri fenomeni sparsi per il globo e convenuti a Bangkok per la “sfida impossibile”. Uno spettacolo vederli mentre “non vedendo” hanno risolto decine di cubi, in questa specialità “di nicchia” altamente impegnativa che rasenta l’inverosimile, e che ha stabilito che il “fenomeno” numero uno al mondo è un ungherese, che in poco meno di 54 minuti ha risolto diciannove cubi su diciannove dichiarati. Mostruoso. Fabrizio si è classificato sesto con un ragguardevole 10/12, dieci cubi risolti su dodici dichiarati (il suo personale è 11/11). Da segnalare anche il quinto posto nel 5x5x5 blindfolded.

Filippo Brancaleonida Mantova è l’indiscusso campione italiano da anni nel Magic, trenta record nazionali conquistati, quarantanove podi conquistati (17 O 18 A 14 B) uno dei più attivi speedcubers italiani, delegato internazionale WCA, era anche il capitano anziano della delegazione italiana, e si è affacciato alla finale del Magic con un brillante terzo tempo che ben faceva sperare in considerazione del fatto che, sia chi precedeva che i diretti inseguitori, erano solutori molto lontani dalle sue posizioni internazionali. Solve fortunate evidentemente. Ed invece la sfortuna è sempre vigile, Brancaleoni nei minuti antecedenti la finale, in allenamento, ha rotto tutti i suoi Magic ed è dovuto necessariamente ricorrere in fretta e furia ad un prestito con la conseguenza di dover usare un “mezzo” non conosciuto e con caratteristiche non da “mondiale”. Risultato sedicesimo. Non certo specchio del valore del mantovano.

Infine Simone Ciancottida Roma, specialità Master Magic, il puzzle bidimensionale fratello maggiore del Magic, arrivato in finale col sesto posto, ha chiuso al dodicesimo con evidenti problemi di solve che, in regolare replica di prestazione, lo avrebbero posizionato attorno alla quarta, quinta posizione mondiale.

L’esperienza mondiale è sempre “mondiale”. Ad ogni nuovo appuntamento si rafforza la coesione che vi è tra questi ragazzi di tutto il mondo, gli italiani con i giapponesi gli americani, gli ungheresi. Rapporti internazionali degni delle grandi diplomazie con inviti a gare e soggiorni nei rispettivi stati. Amicizie e frequentazioni che continuano, ogni giorno, tutti i giorni, grazie alla tecnologia, skype, facebook e quant’altro di tecnologico è possibile usare sulla rete, accomunano questi “fenomeni” che si scambiano informazioni, consigli, addirittura fanno “allenamenti” in diretta video tra continenti alla faccia dei fusi orari, di notte gli europei in collegamento con gli americani, oppure al pomeriggio presto con gli asiatici. Una sorta di “gara globale” che permette a questi ragazzi di essere “on line”, sempre, a migliaia di chilometri, anche se si vedono fisicamente una o due volte in un anno. Ma l’amicizia ed il rispetto reciproco è pari al compagno di banco o di sport che frequentano tutti i giorni.

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