Milano/Italia – DEGAS – PASSIONE E PERFEZIONE

| 29 gennaio 2019
Nexo Digital 2019 - Degas 1

“La Grande Arte al Cinema” è un progetto originale ed esclusivo di “Nexo Digital”, da tempo ormai vera e propria Istituzione operante   ad alti livelli per proporre la grande arte (da qui l’intitolazione data all’iniziativa), sia antica, moderna o contemporanea, nelle sale cinematografiche italiane con un programma annuale e periodiche proiezioni esclusive abitualmente distribuite nell’arco di due o tre giorni consecutivi. La stagione 2019 viene svolta in collaborazione con i media partner Radio Capital, Sky Arte e MYmovies.it.

Nexo Digital 2019 - Degas 2

Ballerine sinuose, interni di caffè, corse di cavalli, ritratti di famiglia, eleganti nudi femminili. Ricerca costante, studio dei maestri del passato, visite continue al Museo del Louvre. Questo era il mondo di Edgar Degas (Parigi, 1834-1917), artista francese tra i più noti e prolifici della Francia a cavallo tra Otto e Novecento, accostato spesso ai colleghi “Impressionisti” per le continue frequentazioni con i protagonisti di quella preponderante stagione, inizialmente criticata e rifiutata dalle “Accademie” ufficiali, ma che poi si tramutò in vero e proprio “Tsunami” artistico, che lasciò evidenti tracce e “proseliti” negli anni a venire, con opere sublimi, oggi spesso inamovibili dalle sedi museali che le conservano o talvolta oggetto di cifre vertiginose alle maggiori aste mondiali.  Proprio Degas è il protagonista del primo docu-film in programma il 28, 29 e 30 Gennaio nei migliori cinema nostri nazionali, per cui potremo idealmente attraversare le sale del Fitzwilliam Museum di Cambridge, sede della più ampia collezione di Degas del Regno Unito, spostandoci poi a Parigi e in Italia, dove Degas trascorse gli anni della formazione e dove ebbe modo di ricongiungersi anche col nonno paterno, René Hilaire De Gas, trasferitosi a Napoli a seguito della Rivoluzione francese.  Questa proiezione offre una visione unica sulla vita personale e creativa di Degas, descrivendo la sua particolare passione per la danza e i problemi di vista che lo attanagliarono sin dagli anni Novanta del XIX secolo. Viene descritta la sua ossessiva ricerca della perfezione attraverso la sperimentazione di nuove tecniche e lo studio dei maestri del passato, tra cui artisti del Rinascimento italiano e pittori contemporanei come Ingres e Delacroix. Uno studio che cominciò sin dal suo personale “Grand Tour” in Italia. Come spiega lo storico francese Daniel Halévy, Edgar Degas era un lavoratore indefesso e quasi sempre insoddisfatto che teneva la maggior parte delle sue opere nascoste in scatole: le estraeva solo quando era costretto a venderle per vivere. Degas, che gli amici descrivevano come un uomo brillante capace di sprigionare allegria ma anche terrore in chi gli stava vicino, era un artista interessato più al processo artistico in sé che al risultato finale, tanto da essere noto per l’ossessiva rielaborazione delle opere. Una mania che, in alcune occasioni, lo spinse persino a chiedere ai committenti di riavere i suoi quadri per poterli ulteriormente ritoccare anche dopo averli consegnati. Per raccontare il quotidiano che tanto lo colpiva – la vita nei caffè parigini (dal celebre Café Guerbois al Nouvelle Athènes),  le corse di cavalli, i ritratti di famiglia, i nudi femminili – Degas non si limitò alla pittura ma realizzò anche numerose statue, prediligendo però la cera o l’argilla: sosteneva di non poter lasciare nulla dietro di sé in bronzo perché “il metallo era per l’eternità”. Il mercante d’arte Ambroise Vollard raccontò come un giorno l’artista gli avesse mostrato una ballerina che aveva ritoccato per la ventesima volta esclamando: “Non scambierei nemmeno con un secchio d’oro il piacere che sento nel distruggerla e nel ricominciare da capo”. Alla morte di Degas, nel 1917, più di 150 sculture in cera, argilla e plastilina furono trovate nel suo studio, molte delle quali conservate proprio al Fitzwilliam Museum. Saranno queste sculture, assieme allo studio di alcuni dei suoi quadri più celebri, ai racconti di chi gli stava vicino e alle sue stesse lettere a rivelare la complessa interiorità di uno degli artisti più influenti e amati dell’Impressionismo.

Per l’elenco completo delle sale di proiezione, della serie “La Grande Arte al Cinema” ed attività in generale riferirsi al Portale ufficiale www.nexodigital.it

Fabio Giuliani

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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