Milano – VIVIAN MAIER – UNA FOTOGRAFA RITROVATA

| 3 gennaio 2016
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Il mondo attraverso i suoi occhi

Nel 2015, tra prima assoluta e repliche serali (e non solo) distribuite periodicamente, su RAI 5, ormai considerato da tempo canale culturale per eccellenza della Televisione nostra nazionale, è andato in onda “Alla ricerca di Vivian Maier (Finding Vivian Maier)”: film-documentario del 2013 diretto da John Maloof e Charlie Siskel. Presentato in anteprima il 9 Settembre 2013 al Toronto International Film Festival, in seguito è stato proiettato a numerose Manifestazioni cinematografiche, distribuito negli Stati Uniti il 28 Marzo 2014 dalla Sundance Selects e in Italia poche settimane dopo dalla Giangiacomo Feltrinelli Editore. Il film ha vinto diversi premi, e ha ricevuto una nomination per l’Oscar al miglior documentario ai premi Oscar 2015. Della sua storia e del suo lavoro di “street photography” non si conosceva nulla sino a poco tempo fa, quando nel 2007 il giornalista John Maloof scoprì in una casa d’aste americana un prezioso archivio di 150 mila di negativi, pellicole non sviluppate, stampe, film in super 8 o 16 millimetri, registrazioni     ed appunti: tutto materiale di grande valore venuto alla luce per caso e che non poteva non essere oggetto di mostre a livello internazionale aperte al grande pubblico. In Italia la “prima” assoluta si è tenuta al Man – Museo d’Arte della provincia di Nuoro tra il 10 Luglio e il 18 Ottobre 2015, raggiungendo il ragguardevole traguardo di circa trentamila visitatori; il tempo dei trasferimenti ed esattamente un mese dopo l’esposizione arriva a Milano negli spazi di Forma Meravigli, in pieno centro città. Possiamo così conoscere ed approfondire la vicenda artistica nonché personale della fotografa che, con la sua Rolleiflex 6×6, amava immortalare la vita, la gente, la quotidianità, persino sé stessa, nelle strade di New York e Chicago, dagli anni Cinquanta in poi. Nata a New York nel 1926, figlia di una francese e di un austriaco, lavora per circa quarant’anni nella Grande Mela e a Chicago come bambinaia ma viaggia anche molto. Sembra essere attratta dalla fotografia già in giovanissima età e coltiva senza sosta questa passione durante tutta la sua vita. Il suo piccolo bagno diventa così una camera oscura e insieme un archivio di tutti i giornali, quotidiani e documenti che la Maier era solita conservare. Le sue passeggiate al parco e in città con i bambini da lei custoditi, sono l’occasione per cogliere scene, espressioni e istanti di giornate qualunque ma non meno speciali. La maggior parte della produzione è in bianco e nero, tanti i bambini, gli autoritratti della stessa Vivian in pozzanghere, vetrine, finestrini d’auto, specchi. Foto anche ironiche, altre malinconiche ma tutte molto naturali e autentiche.   A cura di Anne Morin e Alessandra Mauro, in collaborazione con diChroma Photography, la Camera di Commercio di Milano e la casa editrice Contrasto, la mostra presenta 120 fotografie in bianco e nero realizzate tra gli anni Cinquanta e Sessanta, una selezione di immagini a colori scattate negli anni Settanta – che testimoniano il passaggio di Maier all’uso di una macchina Leica – oltre ad alcuni filmati in super 8 che mostrano l’approccio della fotografa ai suoi soggetti. Marvin Heiferman, che ha curato una biografia introduttiva del bellissimo e prezioso catalogo della mostra, attribuisce il grande successo di Vivian Maier alla sua modernità. “Ho fotografato i momenti della vostra eternità perchè non andassero perduti”, scrisse una volta la Maier in una lettera ai bambini per i quali anni prima era stata la “tata”, ormai diventati grandi.

Fondazione Forma per la Fotografia – Via Meravigli 5, Milano; Fino al 31 Gennaio 2016; orari: mercoledì, venerdì, sabato e domenica 11-20, giovedì 12-23; biglietto 4 Euro; Per informazioni: Tel. 02 58118067; sito Internet: www.formafoto.it

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Fabio Giuliani

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